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Un progetto in ricordo di Michela Sau
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- Creato Venerdì, 13 Maggio 2022 18:44
- Ultima modifica il Venerdì, 13 Maggio 2022 18:45
- Pubblicato Venerdì, 13 Maggio 2022 18:44
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Il progetto “Un seme per il futuro – In ricordo di Michela Sau”, finanziato dal “Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili” nell’ambito dell’iniziativa “Azione ProvincEgiovani” (APG) promossa dall’Unione Province d’Italia (UPI), vede come partner, oltre all’Istituto di studi giuridici internazionali (ISGI-CNR), la Provincia di Frosinone (capofila), Frosinone Formazione e Lavoro – SAV e l’Associazione “We Save the Water”. L’Azione ProvinceEgiovani ha come finalità quello di realizzare interventi in materie di politiche giovanili e di valorizzare strategie e politiche a favore dei giovani, coinvolgendo i diversi livelli istituzionali nonché l’associazionismo giovanile e tutti gli attori che, a vario titolo, si occupano di giovani. Nello specifico il progetto coinvolge 20 giovani dai 14 ai 19 anni provenienti dal mondo della scuola, dalle principali associazioni o dai gruppi giovanili presenti sul territorio provinciale di Frosinone. L’obiettivo del progetto è quello di supportare i giovani e gli operatori coinvolti a compiere scelte informate e consapevoli sull’ambiente, sia a livello pubblico sia nella sfera privata, e di preparare la futura “forza lavoro” ad affrontare le sempre più complesse questioni ambientali. Il progetto si concentra essenzialmente sulle questioni ambientali più rilevanti con un focus particolare su quei temi che ancora oggi trovano poco spazio a livello informativo, ma che interessano direttamente il mondo giovanile. Dopo una prima fase formativa, i giovani saranno coinvolti in attività laboratoriali volte alla creazione di contenuti multimediali e social in materia ambientale. Tutto il materiale prodotto sarà accessibile sul sito del progetto e sarà destinato al mondo della scuola. “Vedere i ragazzi entusiasti – è stato il commento dell’amministratore unico di FFL, Fabrizio Zoli – di partecipare a un progetto rivolto a loro coetanei e per giunta su un tema così sentito dai giovani è motivo di soddisfazione e di orgoglio per la nostra generazione. È anche per questo che, con assoluta disponibilità, abbiamo accolto con convinzione l’indicazione dell’Amministrazione provinciale e del presidente Pompeo di realizzare un progetto diretto ai ragazzi e pensato per la formazione dei giovani come futuri cittadini del mondo. Saranno loro, infatti, i testimoni del cambiamento che auspichiamo si realizzi concretamente in materia ambientale".
di Matilde Orrino
Il discorso di Putin alla parata del 9 maggio
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- Creato Venerdì, 13 Maggio 2022 18:40
- Ultima modifica il Venerdì, 13 Maggio 2022 18:41
- Pubblicato Venerdì, 13 Maggio 2022 18:40
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Nel giorno in cui la Russia commemora la Giornata della Vittoria, il trionfo sovietico sul nazismo e il tributo di oltre 27 milioni di soldati sovietici per combatterlo, il presidente Vladimir Putin interrompe il suo tradizionale discorso per omaggiare, con un minuto di silenzio, i caduti nell'attuale "operazione militare speciale". "Le milizie nel Donbass e l'esercito russo stanno combattendo sulle loro terre che gli eroi della Grande Guerra Patriottica hanno difeso fino alla morte". Il leader del Cremlino ha presentato sin dal primo giorno l'offensiva in Ucraina come una nuova lotta al nazismo. Per indicarne gli obiettivi, ha riesumato la parola "denazificazione" che venne coniata dagli Alleati dopo il crollo del Terzo Reich. Nessun annuncio di "mobilitazione generale", come ipotizzato da funzionari ucraini e britannici, ma smentito da diversi analisti. Nessuna rivendicazione di successi militari in Ucraina o di future annessioni. "Lo scontro con i neonazisti, era inevitabile". Quel "non avevamo altra scelta" diventato un mantra nelle ultime settimane: la Russia aveva richiesto delle garanzie di sicurezza dall'Occidente, ma "la Nato non ha voluto ascoltarci", anzi, era pronta a "un'operazione punitiva nel Donbass" e a "un'invasione dei nostri territori" con Kiev che "invocava l'uso di armi nucleari". "La Russia è stata costretta ad anticipare il colpo. Era l'unica decisione possibile", ribadisce Putin. Ma il momento più inedito è stato quel minuto di silenzio riservato ai caduti nel Donbass, le cui cifre in Russia sono persino coperte da segreto di Stato. Così recita Putin "oggi commemoriamo tutti quelli che combatterono la grande guerra patriottica, inchiniamo la nostra testa di fronte ai martiri di Odessa bruciati, inchiniamo la nostra testa davanti alle vittime dei bombardamenti nel Donbass, inchiniamo la nostra testa di fronte ai morti nei combattimenti nel Donbass". E poi ancora un omaggio alle morti dei soldati, "un grande dolore, una perdita irrecuperabile". E un altro ai feriti: "Mi auguro che stiano meglio". Non basta chiamarla solo operazione militare speciale, anche l'offensiva in Ucraina sta chiedendo il suo tributo di sangue. Non si può più nascondere. Tanto vale commemorarlo. E sublimare quel sacrificio paragonandolo a quello compiuto durante la Seconda guerra mondiale".
di Sofia Orrino
L'orso soldato
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- Creato Venerdì, 29 Aprile 2022 18:14
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- Pubblicato Venerdì, 29 Aprile 2022 18:14
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Chi era l'orso Wojtek? La vicenda dell’orso bruno di origini siriane, distintosi per il sostegno dato alle truppe polacche nel corso della II^ Guerra Mondiale, sino a diventarne autentica mascotte, ha appassionato diversi storici. L'orso distintosi in occasione della battaglia di Montecassino e dei conflitti lungo la Linea Gustav nel centro Italia, avrà a Venafro un monumento che lo ricorderà ed omaggerà. Per la realizzazione del monumento si è prodigato il Centro Studi Politici d’intesa con l'associazione Winterline. Per rendere possibile l’iniziativa è stata avviata una raccolta fondi. Dal progetto si evince la realizzazione di una statua dell’orso Wojtek ad altezza naturale in un contesto di verde ambientale, in modo da trasmettere alle generazioni future le conoscenze dovute e i messaggi che ne derivano. In breve, la storia dell’orso Wojtek, animale magnifico per quanto seppe fare: di origini siriane, era un orso bruno e venne adottato dalla 22^ Compagnia di rifornimento dell’artiglieria del II° Corpo Polacco comandato dal Gen. Wladyslaw Anders. Durante i preparativi della battaglia di Cassino aiutò a trasportare le casse di proiettili di artiglieria, risultando assai utile e prezioso. Negli anni a venire venne amorevolmente accudito, sino a concludere la propria esistenza circondato dall’affetto di tutti. Al termine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, l'orso venne trasportato nel Berwickshire, in Scozia, insieme a membri della II Armata. Stazionato nel villaggio di Hutton negli Scottish Borders, vicino a Duns, Wojtek divenne ben presto conosciuto tra i civili locali e la stampa. La Polish-Scottish Association lo accettò come membro onorario. Dopo la smobilitazione della compagnia del 15 novembre 1947 fu deciso di alloggiare Wojtek nello zoo di Edimburgo, dove trascorse il resto dei suoi giorni, visitato spesso da giornalisti ed ex-soldati polacchi, alcuni dei quali gli lanciavano sigarette. Wojtek morì nel dicembre 1963 all'età di 22 anni. All'epoca della sua morte pesava quasi 250 kg ed era lungo oltre 1,8m.
di Matilde e Sofia Orrino
Le liriche di Piccirilli nella prima opera di Lorenzo Orrino
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- Creato Venerdì, 01 Aprile 2022 18:31
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- Pubblicato Venerdì, 01 Aprile 2022 18:31
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"Mio bel paese natio, credevi tu di dover dare alla luce un figliolo si triste, mentre in te si pasce beato bocciolo fiorente ed odoroso?" Si tratta dell'incipit della poesia "A Cantalupo", scritta nel 1920, da Pompilio Piccirilli. Sabato 12 marzo presso la Sala Consiliare del comune di Cantalupo nel Sannio è stato presentato il volume "Un ragazzo del '99 a Cantalupo nel Sannio - Amando.... Liriche di Pompilio Piccirilli". Il testo nasce dall'idea dell'autore, Lorenzo Orrino, di riproporre al grande pubblico gli scritti, editi nel 1923, di Pompilio Piccirilli, un ufficiale del Regio Esercito Italiano che, nato nel 1899, parteciperà alla prima guerra mondiale, con i gradi di Tenente attribuitigli dall'allora Scuola Militare di Modena, combattendo insieme ai fratelli nelle ore tragiche di Caporetto e poi vittoriose di Vittorio Veneto. Pompilio, ragazzo molisano come tantissimi dell'epoca, partito per il fronte, scriverà delle poesie, dimostrando fin da subito una sensibilità profonda e non comune. Poesie ispirate per i fratelli in guerra, per il suo paese natìo, per i suoi amici d'infanzia morti al fronte, per l'Italia guerreggiante, ma soprattutto per i suoi amori. Questi ultimi contrastati, riconosciuti da Pompilio come fonte essenziale di vita. Amori rincorsi, sognati ma purtroppo, spesso, non ricambiati, generando l'ombra di una malinconica non-esistenza nell'animo del giovane molisano. Alla presentazione sono accorse numerose autorità civili e militari. L'evento è stato inaugurato dal vicesindaco di Cantalupo, Angelo Gianfrancesco, che ha portato i saluti ai presenti. Tra gli ospiti il generale di Corpo d’Armata dell’Arma dei Carabinieri Luigi Robusto, l'assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Molise Vincenzo Cotugno, il Presidente onorario dell’ Associazione Nazionali Alpini di Campobasso, colonnello Mario Capone, il presidente in carica Sebastiano Martelli, la rappresentanza delle Guardie D’onore alle Reali Tombe del Pantheon del Molise Michele Palange, il Presidente sezione Associazione Alpini Roccamandolfi Gaetano Mazzuto, il presidente dell’associazione Nazionale Carabinieri di Isernia Gino Rossi, il presidente della Croce Rossa Italiana Fabio Rea e infine il colonnello Maresca, il capitano Vera e l’associazione combattente Reduci di Cantalupo. Il volume rientra tra gli eventi, autorizzati, dal Ministro della Difesa, all’utilizzo del logo per la ricorrenza del centenario della traslazione del Milite Ignoto. Il testo ha ricevuto il patrocinio dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon di Roma e quello della Croce Rosse Italiana – Comitato di Isernia. Come da accordi intercorsi con i vertici locali della Croce Rossa, tutti gli utili derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti per aiuti in Ucraina.
di Matilde e Sofia Orrino
Russia vs Ucraina, i militari di Putin alle porte di Kiev
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- Creato Venerdì, 25 Febbraio 2022 17:54
- Ultima modifica il Venerdì, 25 Febbraio 2022 17:57
- Pubblicato Venerdì, 25 Febbraio 2022 17:54
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L’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe si intensifica. Nelle ultime ore i militari di Putin hanno iniziato a bombardare la capitale ucraina, Kiev, mentre le truppe di terra sono ormai arrivate alla periferia della città. Putin ha chiesto all'esercito ucraino di disertare e rovesciare il governo, così da prendere il potere. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in Parlamento spiegando che sono pronti 3.400 militari italiani per dare supporto al fianco Est della Nato (non per entrare in guerra sul campo ucraino), e che le sanzioni avranno un impatto sulla nostra economia. Il presidente ucraino Zelensky, in un drammatico messaggio televisivo, ha spiegato che non intende andarsene. Gli Stati Uniti stanno cercando di capire come metterlo in salvo. I russi parlano di successo dopo il primo giorno di operazioni in quanto controllano un aeroporto della capitale, l’Hostomel, dove avviene l’elisbarco di truppe aviotrasportate, inoltre le colonne militari sono già giunte nei sobborghi della capitale. Si combatte a Mariupol e nel Donbass, mentre a Odessa i russi controllano l’aeroporto. La difesa aerea dell’Ucraina appare compromessa, così come le forze aeree del Paese. Il bilancio provvisorio, comunicato da fonti ucraine, parla di almeno 137 morti tra le file ucraine e 800 tra i russi. Mosca non ha fornito alcun dato sulle vittime. Sui numeri non ci sono comunque conferme da fonti indipendenti. Intanto Papa Francesco stamani si è recato all'ambasciata russa presso la Santa Sede in via della Conciliazione a Roma per esprimere la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina. Il pontefice è rimasto a colloquio per una mezz'oretta prima di prendersi qualche giorno di riposo per via di un forte e persistente dolore al ginocchio. Ha inoltre indetto una giornata di digiuno per la pace.
di Matilde e Sofia Orrino
Mattarella bis, riconferma per il presidente uscente
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- Creato Venerdì, 04 Febbraio 2022 18:33
- Ultima modifica il Venerdì, 04 Febbraio 2022 18:39
- Pubblicato Venerdì, 04 Febbraio 2022 18:33
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Il dovere della partecipazione. E' questo uno dei temi forti del discorso d’insediamento che Sergio Mattarella ha pronunciato a Montecitorio, dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica. È un richiamo, quello della partecipazione, coerente con l’idea di Stato-comunità su cui si è speso molto nel primo settennato e che diventa cruciale quando un Paese attraversa un periodo difficile come sta capitando da noi adesso. Basti pensare alla prova di disunità e inconcludenza offerta dalle Camere la settimana scorsa, quando si è trattato di decidere sul suo avvicendamento e, per uscire da uno stallo lacerante, non si è trovata altra soluzione che chiedergli la disponibilità a una riconferma. Mattarella ha accettato puntando i piedi e solo per spirito di servizio. Il capo dello Stato non farà echeggiare alcuna denuncia o ultimatum ai partiti, come capitò invece con Giorgio Napolitano nove anni fa, in coincidenza con l’unico altro bis mai scattato per un inquilino del Colle. Mattarella, per formazione culturale e per indole alla mediazione, preferirà incoraggiare il Parlamento dal quale si aspetta coesione e responsabilità su altri fronti assai delicati per l’Italia in questo momento. Per esempio, l’uscita dalla pandemia, di cui siamo ancora ostaggio sul piano sanitario. E naturalmente toccherà anche la ripartenza economica del Paese attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), offerto dall’Unione europea in base a precise condizioni che l’esecutivo di Mario Draghi è tenuto a rispettare. Il presidente ha ricordato l’ancoraggio dell’Italia all’Europa, che nel prossimo futuro dovrà affrontare diverse criticità, sulle quali dovremo far sentire la nostra voce senza disarmonie. Su tutte la questione Ucraina con il rischio di un conflitto non più soltanto diplomatico ma armato alle porte della Ue.
di Matilde e Sofia Orrino
Dieci anni dalla tragedia della Concordia
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- Creato Venerdì, 14 Gennaio 2022 18:42
- Ultima modifica il Venerdì, 14 Gennaio 2022 19:03
- Pubblicato Venerdì, 14 Gennaio 2022 18:42
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Costa Concordia. la più grande nave da crociera mai costruita in Italia, il 13 gennaio 2012 urtò le Scole, un gruppo di scogli vicino all'Isola del Giglio, riportando un grosso squarcio lungo circa 70 metri sul lato sinistro. Dopo l'impatto, la navigazione si interruppe bruscamente e la nave si incagliò sul fondale, fino ad affondare parzialmente. La situazione fu aggravata dal forte ritardo con cui fu lanciato l'allarme. Nel naufragio morirono 32 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio, e altre 157 rimasero ferite. Francesco Schettino, comandante della nave, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, che sta scontando nel carcere di Rebibbia, a Roma. Nei giorni successivi al naufragio le autorità iniziarono a preoccuparsi anche dello svuotamento dei serbatoi della nave, dove c'erano circa 2.400 tonnellate di carburante che rischiavano di causare un ulteriore disastro ambientale. Prima di pensare al recupero del relitto bisognava svuotare i serbatoi senza far fuoriuscire l'olio combustibile. Lo svuotamento ha avuto inizio verso la fine di gennaio e le operazioni sono terminate due mesi dopo, il 24 marzo. L'operazione venne affidata all'associazione di imprese Neri e Smit, che dopo le fasi preparatorie diede ufficialmente il via al pompaggio. In via precauzionale il tratto di mare circostante venne attrezzato con delle panne assorbenti antinquinamento. Le operazioni di rimozione e smaltimento del relitto hanno richiesto diversi anni di lavoro. Tra le fasi più delicate c'è stata quella del “raddrizzamento” della nave, iniziata il 16 dicembre 2013 e terminata dopo 19 ore di lavoro. Il raddrizzamento fu seguito dall'operazione di “refloating” ovvero la riemersione del relitto. La Concordia tornò a galleggiare il 14 luglio del 2014. La nave era stata sollevata e spostata di una trentina di metri grazie a una serie di cassoni applicati lungo i fianchi. Il 23 luglio la nave iniziò il suo ultimo viaggio grazie a due rimorchiatori in direzione di Genova, dove successivamente venne smantellata. Le operazioni di smaltimento si conclusero tre anni dopo, a luglio del 2017.
di Matilde e Sofia Orrino
La liberazione di Patrick Zaki
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- Creato Martedì, 14 Dicembre 2021 18:49
- Ultima modifica il Martedì, 14 Dicembre 2021 18:51
- Pubblicato Martedì, 14 Dicembre 2021 18:49
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Patrick Zaki è stato scarcerato, ma non è stato assolto: la prossima udienza si terrà il 1° febbraio 2022. È quanto risulta dalla terza udienza del processo a suo carico, che si è tenuta a Mansura, in Egitto. Urla di gioia dei familiari e attivisti fuori dall'aula del tribunale. L'udienza è stata sospesa a soli quattro minuti dall'inizio, dopo che la legale di Zaki, Hoda Nasrallah, ha chiesto l'acquisizione di ulteriori atti per dimostrare la presunta illegalità dell'arresto del 7 febbraio 2020 e per la corretta stesura dell'articolo sulle discriminazioni dei cristiani copti in Egitto. Lo studente egiziano dell’Università di Bologna è rimasto in carcere 22 mesi, accusato della diffusione di false informazioni attraverso tre articoli giornalistici. Rischia una condanna fino a cinque anni di reclusione. Lo studente, era stato da poco trasferito dal carcere di Tora, nei pressi del Cairo, dove ha trascorso quasi tutta la sua custodia cautelare, in una prigione di Mansura. Rinviato a giudizio lo scorso settembre, fino all’estate scorsa è rimasto in carcere sulla base di continui rinnovi della custodia cautelare.
di Matilde e Sofia Orrino
Arrestata a Milano con l'accusa di terrorismo internazionale
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- Creato Venerdì, 26 Novembre 2021 18:50
- Ultima modifica il Venerdì, 26 Novembre 2021 18:51
- Pubblicato Venerdì, 26 Novembre 2021 18:50
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Dopo gli ultimi bombardamenti su Gaza avviate le trattative per cessare il fuoco
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- Creato Giovedì, 20 Maggio 2021 18:30
- Ultima modifica il Giovedì, 20 Maggio 2021 19:13
- Pubblicato Giovedì, 20 Maggio 2021 18:30
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Dopo i raid notturni dell’aviazione israeliana continuano gli scontri sulla Striscia di Gaza. Oggi è stato lanciato l’allarme per una possibile invasione da terra dell’esercito israeliano, smentita poco dopo. Hamas continua con il lancio di razzi mentre Israele risponde con dei bombardamenti. Tra le vittime ci sono anche 33 bambini palestinesi. Inoltre “Save the Children” denuncia che nel sud di Israele sono stati uccisi 7 israeliani, compresi 2 bambini. e che almeno 31 scuole e una struttura sanitaria a Gaza sono state danneggiate dagli attacchi aerei israeliani. Le 31 scuole di Gaza sono frequentate da oltre 24mila bambini. L'artiglieria ai confini con Gaza, lo skyline della città e le colonne di fumo sono ben visibili dopo i pesanti raid israeliani. In una settimana di violenze più di 200 morti: 197 dei quali palestinesi, tra cui 58 bambini e 10 israeliani (1 bambino). Lo Stato ebraico e Hamas rispondono colpo su colpo nonostante gli appelli internazionali alla calma e la denuncia per il crescente numero, tra le vittime, dei bambini. La tensione nella Striscia di Gaza resta alta, condizionata da un'estesa interruzione di energia elettrica e dal danneggiamento di centinaia di edifici. Anche la centrale che fornisce l'energia elettrica ha annunciato che le scorte di combustibile sono quasi finite e, dunque, potrebbe sospendere le attività. Una scuola è stata danneggiata da razzi nel sud di Israele dove tutte le lezioni sono state sospese. Anche le violenze nelle comunità all’interno di Israele sono motivo di preoccupazione. Prima di questa escalation, 1 bambino su 3 nella Striscia di Gaza aveva bisogno di supporto psicosociale per traumi legati al conflitto. Questo numero è senza dubbio aumentato. Tutti i bambini devono essere protetti. L’annuncio arrivato oggi dell’invasione di terra era in realtà una trappola pensata da Israele: l’obiettivo era gettare nel panico i dirigenti di Hamas per colpire i tunnel in cui avrebbero potuto trovare rifugio. Dopo giorni di bombardamenti, morti e sangue, la tregua tra Israele e Hamas è imminente, a confermarlo oggi sono stati funzionari di Hamas interpellati dalla Cnn dopo le prime aperture arrivate dal governo israeliano. L’organizzazione palestinese e Tel Aviv avrebbero quindi trovato un accordo sul cessate il fuoco che, almeno di ripensamenti dell’ultima ora, dovrebbe scattare a partire già dalle prossime 24 ore. Fonti della Difesa israeliane infatti parlano di uno stop agli interventi militari a Gaza entro venerdì per arrivare a un cessate in fuoco completo durante il weekend. Lo stop alle armi a Gaza e in Israele è stato chiesto a gran voce negli ultimi giorni da tutti i leader mondiali esercitando pressioni su entrambe le parti per porre fine ai combattimenti. Tra le voci più autorevoli quella del Presidente statunitense Joe Biden che nelle scorse ore ha parlato più volte con il Premier israeliano Benyamin Netanyahu chiedendo una significativa e immediata de-escalation della guerra a Gaza. Gli Usa però al contempo hanno deciso di fermare la proposta francese per una risoluzione ufficiale dell’Onu sul cessate il fuoco.
di Sofia Orrino
Piano riaperture in Italia
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- Creato Giovedì, 20 Maggio 2021 18:17
- Ultima modifica il Giovedì, 20 Maggio 2021 18:20
- Pubblicato Giovedì, 20 Maggio 2021 18:17
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Riaperture di palestre, centri commerciali, ristoranti e bar al chiuso anche la sera, e piscine al centro delle misure previste nel nuovo decreto del Consiglio dei ministri. Nuovi orari anche per il coprifuoco in zona gialla: slitterà alle 23. Il coprifuoco sarà poi spostato alle 24 a partire dal 7 giugno, mentre è previsto il superamento totale dal 21 giugno. Ristoranti e bar potranno riaprire al chiuso, sia a pranzo che a cena, a partire dal 1° giugno. Da Palazzo Chigi si fa sapere che per la ristorazione "dal primo giugno sarà consentito anche al chiuso il consumo al tavolo dalle ore 5 alle ore 18. Riapertura ristoranti al chiuso anche la sera dal 1° giugno". Prevista la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana: nelle giornate festive e prefestive a partire dal prossimo fine settimana (22-23 maggio). Non solo centri commerciali, ma anche gallerie e parchi commerciali. La riapertura delle palestre viene anticipata al 24 maggio. Il 1° luglio si potrà tornare nelle piscine al chiuso e nei centri benessere. La cabina di regia sulle riaperture ha fissato la data. L'apertura dei parchi tematici è prevista per il 15 giugno. La presenza di pubblico negli stadi per tutti gli eventi e competizioni sportive, e non più limitatamente alle competizioni di interesse nazionale, viene autorizzata dal 1° giugno all'aperto e dal 1° luglio al chiuso. Dovranno essere rispettati i limiti già fissati: capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1.000 persone all'aperto e 500 al chiuso. La riapertura delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò viene fissata al 1° luglio. I centri culturali, centri sociali e centri ricreativi riapriranno dal 1° luglio. Le attività come sale da ballo e discoteche, all'aperto o al chiuso, restano sospese. Ripartenza delle feste successive a cerimonie civili o religiose, dal 15 giugno, anche al chiuso. Via libera ai matrimoni quindi anche se agli ospiti sarà richiesto il green pass. Sul numero di partecipanti deciderà il Cts.
di Matilde Orrino
Pandemia, un ostacolo anche per la parità di genere
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 17:14
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 17:14
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 17:14
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Coronavirus, la proposta: riaprire i locali e spostare il coprifuoco a mezzanotte
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 17:11
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 17:12
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 17:11
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Russia e Cina chiedono chiarezza sui laboratori Usa
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 17:07
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 17:09
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 17:07
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Poliziotta uccide afroamericano: incriminata e arrestata
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:58
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 16:59
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:58
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Oscar 2021, un primo ritorno alla normalità
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:53
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 16:54
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:53
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La 93° edizione degli Oscar, posticipata di due mesi causa COVID-19, si terrà il 25 aprile al Dolby Theatre di Los Angeles. A partire da questa edizione si è deciso di unire i due premi del sonoro, in un’unica categoria, l’Oscar al miglior sonoro, riducendo così il numero di categorie da 24 a 23. Altre novità riguardano la miglior colonna sonora; per essere candidata, infatti, dovrà includere un minimo del 60% per ciò che concerne la musica originale e l’80% per film di franchise o seguiti. La votazione preliminare, inoltre, da questa edizione, è stata aperta a tutti i membri votanti dell’Accademy. Le candidature sono state annunciate dai coniugi Priyanka Chopra e Nick Jonas nella giornata del 15 marzo 2021; il film che ha ricevuto maggiori candidature è stato Mank, con un numero totale di dieci nomination. Non ci resta che attendere l’illustre notte degli Oscar che rappresenta uno dei primi ritorni alla normalità, in una situazione in cui l’unico sentimento che albeggia negli animi di tutti noi è la speranza.
di Isabel Ulli
Roma ospiterà Euro 2020
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:50
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La Uefa ha ufficializzato che Roma rientrerà tra le sedi del maggiore torneo calcistico a livello europeo che avrà inizio quest’estate. Lo Stadio Olimpico di Roma avrà una capacità di almeno il 25% per quanto riguarda gli spettatori, con il rispetto di tutte le norme anti-covid. È stato proprio il presidente del consiglio Mario Draghi a dare il via libera alle richieste dell’Uefa, che in un primo momento non aveva specificato la percentuale di spettatori. La scelta di Draghi ha sorpreso tutti coloro che si aspettavano una decisione sofferta che sarebbe arrivata solo a fine mese. La notizia è stata accolta con entusiasmo anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, la quale ha commentato sul social-network Twitter: “Una bella vittoria per la nostra città e l’Italia. Le partite si giocheranno allo Stadio Olimpico con gli spettatori in presenza. Siamo pronti ad ospitare questo grande evento internazionale”.
di Matteo De Matteis
Vacanze estive bloccate dal Covid
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:48
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- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:48
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Il Mondiale dello scandalo
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:45
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- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:45
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Da ormai diverso tempo continuano le proteste nei confronti dell’edizione del 2022 dei Mondiali di calcio assegnati al Qatar. I motivi delle proteste sono le indiscrezioni che arrivano dall'emirato, infatti durante la costruzione degli impianti e delle strutture per i mondiali, migliaia di lavoratori provenienti da paesi vicini hanno perso la vita senza tutele o assistenza sanitaria e molti vedono in questo una violazione dei diritti umani. Recentemente nazioni come Olanda, Norvegia e per ultima la Germania durante le partite di qualificazioni ai mondiali, sono scesi in campo con delle magliette speciali protestando contro questa situazione che sta accadendo in Qatar e sempre più nazioni si stanno unendo a questa protesta. Molti sostengono un boicottaggio di questi mondiali in segno di protesta e anche alcuni giocatori si sono espressi in merito a ciò. Uno su tutti Toni Kross il quale ha chiesto alla FIFA maggior chiarezza nelle prossime assegnazioni dei mondiali poiché i problemi sociali del Qatar erano conosciuti già 10 anni fa.
di Lorenzo Iacocca
Francia, il senato contro l'hijab
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:41
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 16:42
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:41
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A tacciare di razzismo e islamofobia la Francia sono 3 emendamenti votati in Senato che vietano l’hijab indossato in pubblico dalle ragazze e dalle donne. Secondo il parere di molti senatori francesi, 2/3 dei quali di sesso maschile, per ragioni di laicità il velo fungerebbe da indumento sessista, segno di inferiorità delle donne rispetto agli uomini. Ciò però risulta al quanto contraddittorio dal momento che non sarebbe sessista, se fossero loro a decidere cosa una donna musulmana può o non può indossare. La Francia, che sempre si è fatta portavoce degli ideali di libertà, porge al popolo un aiuto non richiesto, partendo dall’errato presupposto che le donne musulmane siano obbligate a portare il velo. I francesi così vengono animati da manie di protagonismo che mettono in rilievo la loro pozione al punto di considerarsi salvatori di donne giudicate oppresse. Come può una società confondere orribilmente il femminismo con pesanti discriminazioni?
di Lidia Rubortone
Covid, nuovo piano vaccinale in Inghilterra
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:35
- Ultima modifica il Giovedì, 15 Aprile 2021 16:37
- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:35
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L'Università di Oxford ha intrapreso una ricerca per unire AstraZeneca e Pfizer ed una seconda in cui sono compresi anche i vaccini Moderna e Novavax. Ciò è dovuto principalmente sia ai ritardi nelle forniture e sia agli eventi sfavorevoli che hanno bloccato AstraZeneca e Johnson&Johnson. Dunque si sta ipotizzando un radicale cambiamento nella strategia vaccinale: l'unione tra vaccini diversi. Questa ricerca riguarderà gli adulti di età superiore ai 50 anni che hanno ricevuto la prima vaccinazione di Pfizer o AstraZeneca, nelle ultime 8-12 settimane, e successivamente chiamati per ricevere lo stesso vaccino per la seconda dose o una dose dei sieri prodotti da Moderna o Novavax. Naturalmente, i pazienti dovranno effettuare alcuni esami nell'arco di dieci mesi per constatare le risposte immunitarie al vaccino, in base al gruppo a cui appartengono. I risultati saranno evidenti fra il mese di giugno e di luglio, tuttavia si crede che gli esiti della prima fase dello studio si potranno avere già nel mese prossimo. L'obiettivo di tale ricerca è quello di completare il ciclo di immunizzazione in modo più rapido e se si otterranno risultati incoraggianti, verrà approvata la sicurezza e l’incisività per qualunque altra tipologia di vaccino prima che venga somministrato ai pazienti.
di Francesca Carolla
Coronavirus: profonde cicatrici per l'economia mondiale
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:27
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- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:27
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La pandemia mondiale ha scavato solchi profondi nell’economia di tutto il mondo: in meno di un anno l’intera geografia è stata stravolta, comportando inedite condizioni di lavoro con conseguente crisi per moltissimi settori. La banca mondiale stima che il Covid-19 abbia dato vita ad una delle peggiori depressioni economiche dal 1870. Si sostiene che alla fine del 2021 ci sarà un preoccupante calo del PIL del 90%. Di conseguenza i governi dei principali paesi sono stati portati ad approvare misure di sostegno al reddito di famiglie e imprese. Secondo il Fondo Monetario Internazionale quasi 90 milioni di persone potrebbero scendere sotto la soglia di fornitura di quest’anno, cancellando tutti i progressi degli anni precedenti per ridurre le disuguaglianze e la povertà.
di Nadia Golia
Le 12 nuove croci di Einstein
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:31
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Lutto per la Royal Family
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- Creato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:24
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- Pubblicato Giovedì, 15 Aprile 2021 16:24
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Nella mattinata del 9 aprile 2021 nel Regno Unito è venuto a mancare il Principe Filippo, Duca di Edimburgo di 99 anni, consorte della Regina Elisabetta II di 94 anni. All’inizio di quest’anno, dopo aver trascorso un mese ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico, circa un mese fa è stato dimesso ed è ritornato al Castello di Windsor, dove ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita. Per quanto riguarda i funerali, non ci sarà nessuna cerimonia di Stato a differenza di quelli di Lady Diana, ma si svolgeranno privatamente non solo per sua volontà ma anche per le misure previste dalla pandemia. Potranno essere presenti soltanto 30 persone. La cerimonia si terrà sabato 17 aprile. Data anche la condizione di Harry e Meghan, il principe parteciperà al funerale a differenza della moglie. E’ già a Londra ed ha incontrato la Royal Family. William e Harry erano molto legati al nonno per la gentilezza mostrata nei confronti dei rispettivi figli.
di Sabrina Casamassa