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Rotte migratorie, autostrade del contrabbando e carovane dalla morte

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I flussi migratori sono molto variabili perché tante e diverse sono le condizioni che favoriscono la crescita di questi fenomeni. Nel 2015 ha avuto un boom l’immigrazione irregolare, ma gli sbarchi seguono flussi regolari nella maggior parte dei casi. Infatti, seppur viene propagandata una situazione radicalmente opposta, la maggior parte degli immigrati che arriva in U.E. ogni anno, entra in maniera regolare. Nel 2021 sono entrate in UE in modo irregolare 123.318 persone, a fronte di 2.260.000 persone entrate in maniera regolare. Forte è anche il dato sull’emigrazione dall’UE: 1.120.000 persone. La maggior parte dei migranti irregolari sbarcati nel 2023 sulle nostre coste proviene dalla Tunisia, nonostante sia l'Italia che l'Unione Europea abbiano firmato degli accordi con il Paese nordafricano per fermare buona parte di questi flussi. 
Per comprendere la natura degli sbarchi, bisogna andare all’origine di questi flussi: la rotta più frequentata per i migranti è quella del Mediterraneo centrale, in cui le principali aree di partenza sono l'Africa settentrionale e subsahariana. I principali Paesi di imbarco di questa tratta sono la Libia e la Tunisia, i luoghi di approdo sono l'isola di Malta e l'Italia, in particolare l'isola di Lampedusa.  
Per i Paesi appartenenti alla Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale (ECOWAS), viaggiare all'interno di quest'area fino il confine libico non richiede particolari complessità. Al contrario, entrare in Algeria non è così semplice. Gli unici che non hanno bisogno di dimostrare un visto sono gli abitanti del Mali. Per questo, dalla città di Gao, in Mali, attraverso la statale 18, i migranti vengono trasportati attraverso il deserto algerino in una tratta molto pericolosa fino all'oasi meridionale di Tamanrasset, hub principale dello smercio migratorio dell’Algeria. Da qui i migranti attraversano la N55, la cosiddetta autostrada del contrabbando. Per attraversare i confini tra Niger e Libia, o tra Mali e Algeria, i migranti hanno bisogno dell'aiuto di un trasportatore: molti sfruttano i passaggi che i trafficanti organizzano con un pickup lungo le strade del Sahara. Famose sono le immagini scattate dai fotoreporter con questi convogli con almeno 30 persone, perché più persone significa più profitti. I migranti si trovano così schiacciati in una carovana della morte. il viaggio attraverso il deserto può durare fino a tre giorni. Ma non finisce qui: in Libia poi inizia un contrabbando di migranti che porta alla vendita di organi umani. 
Le altre due rotte più frequentate sono: la rotta del Mediterraneo occidentale, che interessa soprattutto la Spagna ed è percorsa da migranti che provengono principalmente da Algeria e Marocco ma anche dall'Africa subsahariana, e la rotta del Mediterraneo orientale. I migranti di questa rotta arrivano dalla Siria e più in generale dal Medio Oriente, viaggiano verso Grecia, l'isola di Cipro e la Bulgaria. Ci sono poi intrecci tra i vari percorsi che danno vita ad ulteriori rotte: quella dell'Africa occidentale che si lega a quella del Mediterraneo occidentale, lungo la quale transitano persone dirette verso le Isole Canarie, e quella dell'Africa orientale, legata sia alla rotta del Mediterraneo centrale e orientale, con partenze da Corno d'Africa e Medio Oriente. Senza dimenticare poi, che dal febbraio 2022 si è innescata una nuova ondata migratoria dall'ucraina verso gli Stati dell'Unione Europea, soprattutto verso la Germania e la Polonia, a causa dello scoppio della guerra russo-ucraina.  
 
di Daniele Leonardi