Embedded Agency >

Le armi della modernità

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 
La Grande Guerra fornì l’occasione per applicare al campo militare molte invenzioni della scienza e della tecnica del XX secolo.
La prima di queste invenzioni fu il mezzo aereo nella sua duplice versione del dirigibile usato specialmente dai tedeschi, e dell’aeroplano, che ebbe invece una grande diffusione in tutti i paesi belligeranti. 
L’aeroplano, inventato nel 1903dai fratelli Wright, era già stato sperimentato nel primo decennio del ‘900 per scopi di osservazione e per i primi bombardamenti: la possibilità di osservare e attaccare il nemico in modo imprevedibile portò però, in pochi anni allo sviluppo di apparecchi appositamente costruiti per il bombardamento, la distruzione di altri aerei e la ricognizione.
Enormemente stimolata dal conflitto fu anche l’industria meccanica e motoristica, dalla cui interazione nacque il carro armato. 
Impiegato per la prima volta dai britannici in Francia nel 1916, il tank, come venne chiamato in codice, venne sviluppato nonostante lo scarso successo iniziale, dacché rappresentava un mezzo efficace per superare il trinomio trincea-reticolato-mitragliatrice. 
Molto impiegato alla fine della guerra, anche se senza risultati sensazionali, il tank sarà, come l’aeroplano, il protagonista dei conflitti futuri. 
Un’arma che è ancora oggi legata allo scenario della Grande Guerra furono gli aggressivi chimici. 
Utilizzati largamente da tutti i belligeranti, i gas potevano avere un effetto sia impedente, sia letale ed ebbero inizialmente una grande efficacia, anche per il loro devastante impatto psicologico. In seguito, tuttavia, si constatò che la dotazione di maschere protettive ai soldati, oltre all’azione del vento e dell’umidità riduceva molto l’efficacia delle sostanze. 
Benché sempre temibile, il gas non fu l’arma risolutiva della guerra e non sarà più così impiegata nei conflitti futuri.
Importante fu invece l’evoluzione delle comunicazioni militari, via radio o telefoniche, il cui sviluppo sarà poi fondamentale per lo sviluppo della futura idea di “guerra-lampo”.
 
di Antonio Salvatore