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Il terrorismo anarchico in Italia nell'ultima Relazione al Parlamento

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Il terrorismo di matrice anarchica è caratterizzato da atti violenti e attentati perpetrati da gruppi o individui che aderiscono all'ideologia anarchica. Queste azioni spesso mirano a destabilizzare l'ordine sociale e politico, con l'uso della violenza come mezzo di protesta.
Questa tipologia di terrorismo si basa sull'opposizione a qualsiasi forma di autorità e governo, cercando di raggiungere obiettivi politici attraverso atti di violenza. Gli anarchici ritengono che la distruzione delle strutture di potere porti a una società più libera e autonoma. Tuttavia, è importante notare che l'anarchismo come filosofia politica non implica necessariamente il sostegno al terrorismo; molti anarchici respingono le tattiche violente.
Il terrorismo di matrice anarchica spesso si manifesta attraverso attacchi dinamitardi, sabotaggi, sequestri, o altri atti di violenza diretta contro istituzioni governative, infrastrutture o simboli del potere. I gruppi anarchici possono essere decentralizzati, rendendo più difficile per le autorità prevedere e prevenire tali attacchi. Le motivazioni possono variare, ma comunemente includono la protesta contro la repressività statale, l'ingiustizia sociale o la difesa di ideali di libertà individuale.
Nell’ ultima Relazione dei Servizi Segreti al Parlamento possiamo leggere che l'attivismo "contro la guerra", strumentalmente alimentato dalla lettura libertaria degli eventi bellici in Ucraina, ha visto gli anarchici impegnati nel riproporre appelli ad attivarsi contro strutture, aziende, istituti bancari ed enti di ricerca, pubblici e privati, riferibili a vario titolo al comparto della difesa e della tecnologia militare, anche mediante circostanziate opere d'individuazione sul territorio dei relativi target da colpire. Significativo, al riguardo, è apparso il plico esplosivo, non deflagrato, inviato il 27 giugno alla sede generale romana di Leonardo S.p.A., rivendicato in rete con esaltazioni alla prassi insurrezionale e con accuse a coloro che si arricchiscono con la guerra.
La lotta alla "repressione" ha, invece, registrato nuovo slancio sulla scia dei diversi pronunciamenti giudiziari emessi nel corso dell'anno a carico di militanti anarchici e, soprattutto, in relazione all'applicazione del regime carcerario del 41bis al leader della Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) Alfredo Cospito, da ottobre in sciopero della fame.
Oltre a numerosi presidi nei pressi di penitenziari e palazzi giudiziari e cortei in centri cittadini, scanditi, in diverse occasioni, da episodi di vandalismo e momenti di tensione con le Forze dell'ordine, l'evento ha poi dato avvio a una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della FAI/FRI. L'eco della "solidarietà rivoluzionaria" per il noto esponente anarchico detenuto in Italia si è, infatti, repentinamente irradiato anche al di fuori dei confini nazionali, con molteplici sortite in vari Paesi europei, in Sud America e negli Stati Uniti.
Uno scenario che ha avvalorato valutazioni d'intelligence circa l'estensione e l'intensità dei collegamenti internazionali anarco-insurrezionalisti in grado di agire da moltiplicatore delle capacità offensive, non solo in conseguenza dell'effetto aggregante e amplificatorio della rete, ma anche grazie alla rilevata mobilità di militanti anarchici da un Paese all'altro in un'ottica di reciproco supporto in occasione d'iniziative propagandistiche e mobilitative, specie lungo l'"asse euro-mediterraneo" dell'anarchismo Spagna-Italia-Grecia, storicamente contraddistinto da importanti contatti d'area. È questo il clima che ha dato spunto all'attentato incendiario compiuto ad Atene, nella notte del 2 dicembre 2022, ai danni dell'autovettura privata di una rappresentante diplomatica italiana, rivendicato in lingua greca sul web, in solidarietà a Cospito, dall'evocativa sigla "Nuclei di Vendetta Carlo Giuliani".
 
di Marina De Angelis, Marco Mariano Di Martino,Francesco Sicignano, Nina Marrone, Alessandro Marone.