Storia militare
Storia del Distretto Militare di Campobasso (nona parte)
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- Creato Lunedì, 19 Aprile 2021 08:17
- Ultima modifica il Lunedì, 19 Aprile 2021 09:16
- Pubblicato Lunedì, 19 Aprile 2021 08:17
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Con l’invasione della Polonia da parte delle armate tedesche, il 1 Settembre 1939, ebbe inizio una delle pagine più cruente e dolorose della storia dell’umanità: Seconda Guerra Mondiale. Sei lunghi anni di barbarie, dove eserciti e popolazione civile conobbero orrori e barbarie. L’Italia, dopo il primo anno di neutralità, con la consegna della dichiarazione di guerra agli Ambasciatori di Francia e Inghilterra, entrerà in guerra a fianco delle truppe germaniche il 10 Giugno 1940, era giunta “l’ora delle decisioni irrevocabili”. La Seconda Guerra Mondiale, dopo sei anni di indicibili sofferenze e perdite umane, terminerà con la resa del Giappone il 2 Settembre 1945. In questi anni (fino al Settembre del 1943), l’attività operativa della Caserma “G. Pepe” fu molto laboriosa, da un lato, il XII Battaglione d’Istruzione con i corsi di Formazione per Allievi Ufficiali di Complemento, dall’altro, il Distretto Militare di Campobasso (46°) per il reclutamento e la chiamata alle armi delle classi di leva, da smistare ai vari reparti impegnati nei diversi fronti di guerra. Nel 1940 venne realizzata anche una cartolina da offrire a tutti i volontari e i richiamati in partenza per il fronte. In essa erano rappresentati: “la simbolica trilogia espressa dalla maschia figura del gen.le Pepe, dal turrito Castello Monforte e dalla massa di volontari…la bellezza ideale della nostra terra madre, patrimonio di virtù eroiche”. Il 10 Luglio 1943 il conflitto, che fino ad allora si era combattuto in terre straniere, con lo sbarco in Sicilia delle Truppe Alleate, una delle più grandi operazioni anfibie della Seconda Guerra Mondiale, nome in codice “Operazione Husky”, si spostò anche sul suolo italiano. Gli avvenimenti che seguirono, dalla caduta del Fascismo il 25 Luglio e la firma dell’Armistizio dell’8 Settembre, segnarono per sempre la recente storia d’Italia.
di Antonio Salvatore
Storia del Distretto Militare di Campobasso (ottava parte)
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- Creato Lunedì, 15 Marzo 2021 14:42
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Storia del Distretto Militare di Campobasso (settima parte)
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- Creato Martedì, 23 Febbraio 2021 14:58
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Storia del Distretto Militare di Campobasso (sesta parte)
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- Creato Giovedì, 04 Febbraio 2021 18:20
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- Pubblicato Giovedì, 04 Febbraio 2021 18:20
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Fu grazie a queste esercitazioni militari che la città di Campobasso visse una di quelle giornate festose da rimanere impresse per anni nella memoria collettiva, la visita della Coppia Reale. Alle ore 10:40 del 23 Agosto 1905, accolti dalle massime Autorità Civili e Militari, tra cui il Sindaco di Campobasso Vittorino Cannavina e il Comandante della Divisione Ravenna, Tenente Generale Roberto Brusati, arrivarono alla Stazione Ferroviaria del capoluogo molisano il Re Vittorio Emanuele III e la consorte Regina Elena. Tra il tripudio della popolazione che sventolava bandiere, fazzoletti, lanciava fiori, e a stento contenuta lungo le strade da un doppio cordone di 2.500 militari, il corteo reale, al suono delle Fanfare del 35° Rgt. Fanteria e 48° Rgt. Fanteria, raggiunse il Palazzo della Prefettura, dal cui balcone la coppia reale salutò i campobassani. I Sovrani rimasero talmente affascinati dal Molise che lo definirono “La Svizzera ignorata”. Degli anni successivi, tranne sapere che il Distretto Militare di Campobasso, fino a tutta la Prima Guerra Mondiale, fu uno dei centri di reclutamento per la Brigata Re, 1° Rgt. (Sacile) e 2° Rgt.(Udine); Brigata Casale, 11° Rgt, (Forlì) e 12° Rgt. (Cesena); Brigata Pavia: 27° Rgt. (Rimini) e 28°Rgt. (Ravenna); Brigata Pistoia: 35° Rgt. (Bologna) e 36° Rgt. (Modena); Brigata Puglie: 71° Rgt. (Venezia) e 72° Rgt. (Mantova) e qualche foto aerea, non abbiamo, della Caserma “G. Pepe”, causa la scarsa presenza di fonti documentarie, alcuna notizia. La presenza militare nella città di Campobasso aumentò soprattutto durante il Primo Conflitto Mondiale, infatti il capoluogo fu sede di strutture che ospitarono i prigionieri di guerra, come l’ex Convento di Santa Maria dell’Annunziata detto Della Pace e la Scuola Elementare di via Roma, ma soprattutto fu sede di strutture mediche militari come il Convitto “Mario Pagano".
di Antonio Salvatore
Storia del Distretto Militare di Campobasso (quinta parte)
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- Creato Martedì, 26 Gennaio 2021 15:16
- Ultima modifica il Martedì, 26 Gennaio 2021 15:19
- Pubblicato Martedì, 26 Gennaio 2021 15:16
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L’articolo è un piccolo ma prezioso scrigno di informazioni di carattere storico-militare infatti, oltre alla conoscenza dei vari Reggimenti partecipanti e delle Autorità militari presenti, risulta particolarmente interessante per le indicazioni che ci fornisce circa l’ubicazione dei poligoni di tiro, quella di Ripalimosani per la Fanteria e quello di Monte Vairano per l’Artiglieria. In ultimo, ma non ultimo, è interessante il dato riguardante l’aspetto sociologico circa il rapporto intercorso tra la cittadinanza e gli uomini in divisa, che viene descritto come entusiastico. La conferma di quanto appena esposto è l’abbondante produzione di cartoline che la “Cartoleria Giovanni Colitti e Figlio” pubblicò per immortalare l’avvenimento, ma soprattutto, l’attenta visione di alcune di esse, ci permette di individuare in quali punti, riferendoli all’odierna città, erano dislocate le varie aree militari. Uno degli accampamenti fu posto nell’attuale incrocio di Via Porta Napoli ed il Conservatorio di Musica “L. Perosi”, un altro nell’attuale Via Roma, le artiglierie furono stazionate nell’odierna Villa dei Cannoni, che proprio da quell’avvenimento trasse il suo nome, alcune esercitazioni si svolsero lungo l’attuale Via A. Scatolone, infine, la sfilata dei vari reparti, preceduti dalla Banda Militare (moltoprobabilmente al termine delle Grandi Manovre), lungo il corso Vittorio Emanuele III. L’anno successivo, esattamente nell’agosto del 1905, lungo l’asse Napoli – Benevento – Campobasso, si svolsero le Grandi Manovre Militari del IX e X Corpo d’Armata. Dei territori molisani interessati, si ricordano quello di Guardiaregia, quello di Vinchiaturo, dove fu installata la stazione radiotelegrafica, e quello di Campobasso, nella cui periferia furono posizionati, tra le altre cose, anche i panifici del IX Corpo d’Armata.
di Antonio Salvatore