Temi globali
L'indifferenza è il peso morto della storia
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- Creato Sabato, 30 Aprile 2022 10:24
- Ultima modifica il Giovedì, 19 Maggio 2022 11:32
- Pubblicato Sabato, 30 Aprile 2022 10:24
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Nessuno vuole la pace
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- Creato Mercoledì, 20 Aprile 2022 08:22
- Ultima modifica il Sabato, 30 Aprile 2022 10:25
- Pubblicato Mercoledì, 20 Aprile 2022 08:22
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Dietro Guernica c’è Mariupol
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- Creato Sabato, 09 Aprile 2022 11:53
- Ultima modifica il Giovedì, 19 Maggio 2022 11:32
- Pubblicato Sabato, 09 Aprile 2022 11:53
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Marocco, destino crudele per il bimbo caduto nel pozzo e deceduto
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- Creato Domenica, 06 Febbraio 2022 19:54
- Ultima modifica il Domenica, 06 Febbraio 2022 20:56
- Pubblicato Domenica, 06 Febbraio 2022 19:54
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Una notizia che ha tenuto in apprensione tutto il mondo è stata quella della caduta del piccolo Ryan Ourram in un pozzo (profondo 32 metri, largo solo 25 centimetri) situato in un appezzamento di terreno di proprietà della famiglia a Tamrout, nel nord del Marocco. Per cinque lunghissime giornate medici, soccorritori con mezzi, speleologi e gente comune hanno scavato un tunnel parallelo, a volte anche a mani nude, per salvargli la vita. Le operazioni di salvataggio del bimbo hanno avuto degli imprevisti a causa del pericolo di smottamenti del terreno e di ritardi dovuti a rocce da rimuovere per creare il cunicolo per portare in salvo il bambino. I soccorritori sono poi riusciti a mettersi in contatto con il piccolo tramite un collegamento radio e a fargli arrivare ossigeno, acqua e viveri con una sonda. Il bimbo, comprensibilmente affaticato e spaventato, è riuscito a parlare anche con il papà Khalid e con la mamma Soumaya che hanno riferito che il piccino era confuso e che respirava a fatica. La vicenda sembrava volgere al meglio nella giornata di ieri quando le squadre di soccorso erano riuscite a realizzare delle strutture di protezione per far venir fuori il fanciullo. All’uscita dal pozzo ad attenderlo ci sarebbe stata un’ambulanza con sanitari e psicologi. Poi l’infausto epilogo: il corpicino di quell’anima innocente è tornato in superficie cadavere. Dopo quelle drammatiche ore, ai congiunti di Ryan è arrivato il cordoglio di re Mohammed VI che ha espresso profonda commozione e tristezza per un’esistenza portata via troppo presto. Il ricordo degli italiani subito è andato all’accadimento simile occorso 40 anni fa, 13 giugno 1981, ad Alfredino Rampi, precipitato anch’esso in un pozzo artesiano e morto a Vermicino, a pochi chilometri da Roma.
di Domenico Pio Abiuso
Suicide bombers in the new context of asymmetric warfare
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- Creato Venerdì, 04 Giugno 2021 10:26
- Ultima modifica il Sabato, 15 Aprile 2023 08:49
- Pubblicato Venerdì, 04 Giugno 2021 10:26
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India messa sotto assedio dal Covid, boom di contagi e di decessi. Spaventa “l’indiana”
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- Creato Martedì, 27 Aprile 2021 13:48
- Ultima modifica il Domenica, 10 Ottobre 2021 07:53
- Pubblicato Martedì, 27 Aprile 2021 13:48
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Voice of Hind, così l'ISIS si rivolge ai musulmani in India
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- Creato Lunedì, 26 Aprile 2021 09:01
- Ultima modifica il Venerdì, 18 Marzo 2022 17:53
- Pubblicato Lunedì, 26 Aprile 2021 09:01
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Nel febbraio 2020, il media online Al Qitaal Media Centre, lanciò l’edizione inaugurale della rivista, “Sawt-al-Hind o “Voice” of Hind”, in lingua inglese, hindi, urdu e bengalese. Il titolo di apertura era “Allora dove stai andando? Un appello ai musulmani dell’India”. Tre giorni dopo, mentre scoppiavano delle rivolte a Delhi per la legge sull’emendamento della cittadinanza, la rivista invitava i musulmani indiani a unirsi al Jihad. Da quel momento ogni nuovo numero della rivista ha suggerito modi per i sostenitori dell’ISIS di effettuare attacchi nel Paese, mentre le forze dell’ordine erano occupate nella lotta al COVID-19. "Voice of Hind" è la prima pubblicazione dell'ISIS incentrata sull'India e descrive le tattiche di reclutamento già applicate dal Califfato in altri contesti. Un'analisi della pubblicazione delinea cinque temi comuni nelle riviste di propaganda dell'ISIS, ovvero: insegnamento islamico; esempi di progresso ed eroismo; definizione del nemico comune; appello alla comunità e al senso di appartenenza; articoli didattici che invogliano i lettori a partecipare al jihad. La propaganda dell'ISIS nel corso degli anni si è incentrata sull'affiliazione al gruppo in un processo di radicalizzazione. Se da un lato il contesto socio-politico dell'India e il disincanto della comunità musulmana nei confronti dello Stato potrebbero rendere la pubblicazione unica nel suo genere, dall’altro i temi centrali della propaganda dell'ISIS restano coerenti. Date le peculiarità del contesto indiano, "Voice of Hind", si discosta per certi versi dalle altre pubblicazioni dell'ISIS. Una parte importante della propaganda dell'ISIS si è concentrata sulla rappresentazione di una comunità idilliaca nel Califfato. "Dabiq" ha trattato principalmente il lato umanitario del Califfato, i progressi della medicina, le iniziative della comunità e le strutture per gli anziani, incoraggiando così intere famiglie a unirsi al Califfato. Tale propaganda non è stata riscontrata nel primo numero di "Voice of Hind". Una ragione potrebbe essere che l'ISIS è più concentrato sul "Wilayat al-Hind", incitando alla violenza locale. Infatti alcuni giorni dopo le rivolte di Delhi, l'ISIS ha pubblicato un post online che le giustificava come “Azione di ritorsione” nel Wilayat al Hind. Il post riportava l'immagine di un uomo, identificato come musulmano, inginocchiato e picchiato da una folla. La propaganda dell'ISIS ha mostrato la capacità di attingere ai fattori di attrazione della radicalizzazione, incluso il desiderio innato negli esseri umani di trovare il senso di uno scopo. L'organizzazione terroristica ha deciso di prendere di mira i musulmani indiani facendo appello a tali desideri e invocando un senso di obbligo tra di loro nei confronti dei valori della 'ummah' (comunità). Il legame tra violenza e sacrificio e il dovere verso Allah è costantemente sottolineato e usato come strumento di persuasione da gruppi jihadisti transnazionali. La diffusione dell'influenza dell'ISIS in India negli ultimi anni è riconducibile sia ad una preoccupante radicalizzazione di giovani istruiti provenienti da stati come Kerala, Telangana e Maharashtra, i quali sono persino andati all'estero per combattere per l'ISIS, sia allo sventolio delle bandiere dell'ISIS durante le proteste indipendentiste contro l'India nella valle del Kashmir. L'ideologia dell'ISIS è incentrata su una branca del salafismo wahhabita che si riferisce fondamentalmente a un "ritorno alle tradizioni degli antenati" ed esige che i musulmani di tutto il mondo resistano al richiamo della modernità, garantendo così la santità di una forma puritana dell'Islam strettamente allineata con gli insegnamenti del Profeta Maometto. Il più antico movimento salafita indiano in India è il Jamiat Ahle Hadith, fondato nel 1906 e praticato in 20 stati dell'India centrale e settentrionale. I musulmani indiani esercitano il loro diritto democratico di voto. Lo stesso vale per il Kerala Navdhatul Mujahideen e il movimento salafita del Karnataka meridionale nell’India del Sud. L'imperativo per l'India è preservare la sua etica storica e multiculturale. Gli analisti sostengono che le convergenze ideologiche, tra i fautori dell’ideologia Hindutva del BJP al potere, sono state cruciali nell’ approvazione della violenza contro la minoranza musulmana, sebbene il governo non possa approvare apertamente tali dichiarazioni o atti. La NIA classifica tutti gli attacchi da parte di gruppi o individui islamici come "jihadisti", mentre quelli mentre quelli che coinvolgono gruppi di destra indù sono semplicemente etichettati come "altro", senza indagare nei loro motivi ideologici o religiosi. Inoltre, durante il lockdown imposto per frenare la diffusione del COVID-19, la retorica anti-musulmana ha raggiunto l’apice quando sono usciti i rapporti che la setta di proselitismo dei musulmani, la Tablighi Jamaat, si era riunita a Delhi nonostante le restrizioni.
di Raffaella Scarano, Miriana Esposito, Giulia De Paola e Alessio Palumbo
La minaccia cibernetica in Italia nell'ultima Relazione dei nostri Servizi al Parlamento
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- Creato Lunedì, 19 Aprile 2021 09:22
- Ultima modifica il Venerdì, 18 Marzo 2022 17:50
- Pubblicato Lunedì, 19 Aprile 2021 09:22
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Tentata strage a Macerata, Traini condannato a 12 anni
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- Creato Giovedì, 25 Marzo 2021 11:48
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:17
- Pubblicato Giovedì, 25 Marzo 2021 11:48
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Dopo l'ambasciatore Attanasio muore anche anche il magistrato che indagava sull'omicidio
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- Creato Sabato, 06 Marzo 2021 09:59
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:14
- Pubblicato Sabato, 06 Marzo 2021 09:59
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Martedì sera è stato ucciso in un’imboscata da uomini armati, William Assani, il Magistrato che indagava sull’omicidio dell’Ambasciatore italiano nel Paese africano, Luca Attanasio, del Carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci e dell’autista, Mustafa Milambo, avvenuto nel nord della regione del Kivu il 22 febbraio scorso. Il delitto del funzionario è avvenuto sullo stesso tratto viario (Rutshuru-Goma) che percorreva Attanasio e il suo staff per recarsi a visitare un programma di distribuzione di cibo nelle scuole. Da una settimana il Procuratore era ritornato da Goma, città congolese situata nella parte orientale dello Stato, dove aveva partecipato ad una serie di incontri con gli inquirenti impegnati nell’inchiesta inerente il decesso di Attanasio, Iacovacci e Milambo. Il portavoce della Polizia ai quotidiani locali ha affermato: “Avevano messo un posto di blocco sulla carreggiata, quando hanno visto le jeep militari hanno iniziato a sparare”.
di Domenico Pio Abiuso
Attentato in Svezia, probabile matrice terroristica
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- Creato Giovedì, 04 Marzo 2021 11:17
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:12
- Pubblicato Giovedì, 04 Marzo 2021 11:17
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Ieri alle 15.00 a Vetlanda, una città di 12.691 abitanti nel sud del Paese, un ragazzo del posto di 20 anni già noto alla giustizia per reati minori, armato di coltello, si è scagliato contro i passanti ferendone 8, di cui 3 in modo gravissimo. Gli accoltellamenti sono avvenuti in cinque diversi punti dell’agglomerato abitativo. In seguito l’aggressore è stato neutralizzato da un poliziotto con un colpo di pistola alla gamba. Il giovane, trasportato in ospedale, non è in gravi condizioni e sarà interrogato al più presto dall’ Autorità giudiziaria. Al momento restano ignoti i motivi che ha mosso la mano dell’adolescente a compiere un gesto così efferato. Gli investigatori propendono nel ritenere che si sia trattato di un atto terroristico, anche se per ora il capo d’imputazione è tentato omicidio. Il Primo Ministro svedese, Stefan Lofven, alla stampa ha dichiarato: “Esorto tutti ad inviare un pensiero alle persone colpite dalla violenza e agli uomini e alle donne dell’assistenza sanitaria, della polizia che lavorano per prendersi cura dei feriti”. Nello Stato del nord Europa l’allerta antiterrorismo è massima, in quanto già preso di mira in passatp dalle organizzazioni estremiste: nel dicembre 2010 Stoccolma fu vittima di due esplosioni, che causarono 1 morto e 2 feriti. In quell’occasione si trattò di un atto suicida, preceduto da minacce nelle quali si disapprovava la presenza di contingenti militari svedesi in Afghanistan; nell’aprile 2017, sempre nella capitale, un richiedente asilo uzbeko uccise 5 persone investendole con un camion rubato. Il terrorista disse di aver agito per vendicare la guerra degli occidentali contro l’Isis.
di Domenico Pio Abiuso
Agguato in Congo, commando uccide Ambasciatore italiano, carabiniere della scorta ed autista
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- Creato Martedì, 23 Febbraio 2021 12:23
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:11
- Pubblicato Martedì, 23 Febbraio 2021 12:23
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Il tragico fatto di cronaca è accaduto ieri mattina nella Repubblica democratica del Congo, nel nord della regione del Kivu. L’ambasciatore italiano nella Nazione, Luca Attanasio, il carabiniere, Vittorio Iacovacci e il loro autista, Mustapha Milambo, sono stati assassinati in un’imboscata da sei guerriglieri mentre si recavano a visitare un programma di distribuzione dell’Onu di cibo nelle scuole. Secondo la ricostruzione degli avvenimenti, il conducente della vettura dove viaggiavano il diplomatico e il militare sarebbe stato freddato immediatamente, invece Attanasio e Iacovacci sarebbero stati rapiti e portati nella foresta dove sarebbero stati colpiti mortalmente. La notizia si è diffusa ben presto in Italia, dove ha lasciato attonita l’opinione pubblica del nostro Paese. Cordoglio alle famiglie dei tre malcapitati dalle Istituzioni italiane che parlano di lutto per questi servitori dello Stato. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ordinato l’esposizione a mezz’asta della bandiera italiana e di quella europea nelle Sedi istituzionali e negli uffici pubblici. Intanto la Farnesina ha chiesto all’Onu un dossier dettaglio sull’uccisione dei tre uomini per fare piena luce sull’accaduto.
di Domenico Pio Abiuso
Usa, scontri a Washington. Una democrazia ferita
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- Creato Giovedì, 07 Gennaio 2021 18:14
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:18
- Pubblicato Giovedì, 07 Gennaio 2021 18:14
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Nella giornata di ieri gli Stati Uniti d’America hanno vissuto la giornata più nera per la loro democrazia. Dopo che il Presidente uscente, Donald Trump, aveva bollato il neo presidente eletto, Joe Biden, come illegittimo, migliaia di sostenitori del 45° Presidente degli USA hanno assaltato il Parlamento a Washington e forzato il cingolo di sicurezza a protezione di Camera e Senato. Da qui ne è scaturito un conflitto a fuoco con la morte di 4 persone e il ferimento di decine di presenti, tra cui numerosi agenti di Polizia. Deputati e senatori hanno interrotto lo svolgimento di autenticazione della vittoria di Joe Biden e sono stati portati in un luogo sicuro dagli addetti alla sicurezza. Le Forze di Polizia per disperdere i facinorosi hanno lanciato gas lacrimogeni e solo dopo le 23.00 (ora italiana) sono entrate nel Palazzo del Congresso annunciando: “L’edificio ora è in sicurezza”. Condanna unanime dell’incursione al cuore delle Istituzioni americane da parte della quasi totalità dei Capi di Stato. L’ex Presidente, Barack Obama, ha commentato: “La violenza è incompatibile con l'esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”. Il Premier italiano, Giuseppe Conte: “Non vediamo l'ora di lavorare assieme al Presidente Biden e alla vice Presidente Kamala Harris per promuovere insieme un'agenda globale di crescita, sostenibilità e inclusione”. La Russia, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha espresso le sue considerazioni: “Attiriamo l'attenzione sul fatto che il sistema elettorale negli Stati Uniti è arcaico, non soddisfa i moderni standard democratici, crea opportunità per numerose violazioni e i media statunitensi sono diventati strumento di lotta politica". Oggi Mike Pence, vicepresidente degli Stati Uniti dell’amministrazione Trump, ha annunciato formalmente la vittoria di Joe Biden alle elezioni dello scorso 3 novembre, affermando: “Non avete vinto, la violenza non vince mai. Hanno tentato di fermare la nostra democrazia ma hanno fallito”.
di Domenico Pio Abiuso
Un terremoto sta devastando la Croazia
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- Creato Mercoledì, 30 Dicembre 2020 14:56
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:17
- Pubblicato Mercoledì, 30 Dicembre 2020 14:56
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Da lunedì mattina la Croazia è vittima di una serie di movimenti tellurici che la stanno mettendo in ginocchio. La prima scossa è avvenuta alle 6.28 con epicentro a 50 chilometri di distanza a sud-est di Zagabria con un’intensità di 5.2 gradi della scala Richter. La scossa è stata avvertita anche in Italia, da Trieste a Pordenone. Un altro sisma ha colpito la stessa Nazione, ieri pomeriggio, con una magnitudo di 6.4 gradi con epicentro a pochi chilometri dalla capitale. L'evento tellurico è stato percepito distintamente dal Friuli Venezia Giulia fino alla Campania. La situazione è molto critica: a Petrinya, nella parte centrale del Paese, sono crollati un ospedale ed un asilo dove si registrano 7 vittime, tra cui una bambina di 12 anni e decine di feriti, di cui molti in gravi condizioni. Il centro storico della cittadina è quasi completamente crollato. Migliaia di persone sfollate e terrorizzate hanno trascorso la notte in strada assistite da soccorritori con beni di prima necessità, coperte e indumenti caldi. Le peripezie non sono finite: stamani si sono avute altre 3 scosse con una intensità pari a 4.9, 4.8 e 4.7. Le squadre di soccorso continuano a scavare incessantemente nel tentativo di trovare altre persone in vita tra le macerie. Il Governo, che stamattina si è riunito in seduta straordinaria, ha stanziato 16 milioni di euro per far fronte ai danni causati dal tragico evento e ha proclamato per il 2 gennaio una giornata di lutto nazionale in memoria dei morti. Inoltre la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha fatto sapere di aver stanziato 500.000 euro per aiutare gli abitanti dello Stato balcanico.
di Domenico Pio Abiuso