Embedded Agency >

Toro piange un'innocente vittima della guerra (prima parte)

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 

La storia di Mercurio Iacobucci ha inizio il 07 ottobre 1943 durante il passaggio delle truppe tedesche in ritirata verso Campodipietra, Toro e San Giovanni in Galdo. I soldati germanici durante la loro marcia lasciano (se in maniera involontaria o meno, purtroppo non lo sapremo mai) nel podere della famiglia Iacobucci (che si trova a ridosso della strada) un micidiale ordigno attivo. Ordigno che cinque mesi dopo si rivelerà letale per il piccolo Mercurio. Mercurio nel marzo del 1944 ha solo 12 anni, sta pascolando spensieratamente le sue pecore, vede nell’erba un oggetto strano, forse lo scambia per un gioco, si ferma, lo raccoglie, si avvicina ad una pietra, accosta il torace alla pietra per imprimere più forza, impugna con decisione lo strano gioco, lo batte con forza sulla pietra. e… Per non dimenticare questa dolorosa pagina della storia di Toro, abbiamo chiesto alla Sig.ra Incoronata Rossodivita, moglie di Pasquale Iacobucci, fratello di Mercurio, di rivivere quei tragici momenti e raccontarci quell’amaro giorno di settant’anni fa: «faceva molto freddo quel pomeriggio del 28 marzo  1944,  Santuccio  e Mercurio raccomandati in mattinata da papà Giovannantonio andarono alla masseria in C.da Ripitella per accudire gli animali, Santuccio si occupò delle mucche, mentre Mercurio decise di pascolare le pecore. Ad un tratto uno scoppio fortissimo, Mercurio era morto. La prima persona ad accorrere fu Angelo Fracasso, subito dopo arrivai io ma fui fermata dallo stesso, il quale non mi permise di avvicinarmi. Ricordo ancora il sangue, la giacca che copriva il corpo e i frammenti della bomba, una specie di barattolino con dei fori al cui interno c’era un rocchetto con un filo. Nel frattempo arrivò anche papà  Giovannantonio che rientrato da Campobasso era passato per dare un’occhiata ai figli.

di Antonio Salvatore