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La mia nuova vita in Molise

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Si parla tanto di immigrazione e dei continui sbarchi in Italia. Per una volta mi sono messa nei panni della giornalista ed intervistato un mio compagno egiziano, per raccontare il dramma vissuto prima di raggiungere la serenità in Italia. 
 
I: A che età sei arrivato in Italia?
M: A 15 anni.
I: Come sei arrivato?
M: Con uno vecchio peschereccio. Lavoravo come pescatore proprio lungo la tratta tra Libia ed Egitto. Mentre stavamo per rientrare in Egitto il motore dell’imbarcazione si è rotto e siamo arrivati sulle coste italiane.
I: Come era la situazione in Libia?
M: In Libia c’era la guerra e per sfuggire ai colpi d’arma da fuoco, ci siamo rimessi subito in viaggio.
I: Come è stato il tragitto per l’Italia?
M: Pericoloso, il mare era molto agitato e c’era un vento fortissimo. 
I: Quanti giorni sei stato sul peschereccio?
M: 20-25 giorni.
I: Come trascorrevi le giornate? 
M: Facevo il pescatore in attesa di arrivare in Italia.
I: Dove sei sbarcato?
M: Siamo sbarcati a Lampedusa. Eravamo in 19.
I: Hai più rivisto i tuoi compagni di viaggio?
Si diversi perché c’erano alcuni amici e cugini. Altri purtroppo no perché sono andati in Germania o Slovenia.
I: Come ti trovi oggi in Italia?
M: Bene, perché mi piacciono tante cose. Ho trovato un lavoro e diversi amici. Spero di comprare presto casa, continuare a lavorare, sposarmi, avere dei figli.
I: Cosa ti auguri nel futuro?
M: Di tornare un mese con la mia futura famiglia in Egitto e incontrare nuovamente i miei genitori.
 
di J. B.