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Mike Colalillo eroe di guerra bojanese

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Bandiere a mezz'asta e onori militari nel giorno del funerale svoltosi nella chiesa di St James Catholic Church in Duluth nel Minnesota. Figlio di immigrati italiani, Mike aveva 16 anni quando morì sua madre, qualche anno dopo si era arruolato e a soli 19 anni aveva incitato i suoi soldati a seguirlo in una difficile operazione militare il 7 aprile 1945 nei pressi di Untergriesheim Germania. Aveva combattuto ferocemente contro il nemico al solo scopo, diceva, di salvare la vita dei suoi soldati e la sua, dopo aver abbattuto militari tedeschi aveva dovuto portare a spalla un suo compagno soldato ferito. Appena dopo la difficile impresa, era stato raggiunto da graduati americani che dovevano scortarlo al quartier generale. Durante il percorso aveva avuto il timore che aveva fatto qualcosa "di grosso" da dover essere arrestato, ma al suo arrivo gli fu immediatamente comunicato di essere stato nominato per la "Medal of Honor". Aver combattuto, vinto, difeso e salvato tanti uomini, anche se ne aveva dovuto abbattere più di 25, non gli era mai sembrata una impresa, aveva solo fatto il suo lavoro, osava ripetere, aveva salvato la sua vita e quella di molti altri. Non amava ricordare quella esperienza, perché troppo dolorosa e traumatica, ricordava la sua paura, la paura di un ragazzo giovanissimo inconsapevole del suo destino, ma forte e deciso, costretto a reagire mentre vedeva cadere ai suoi piedi i compagni più cari. Era un uomo semplice e modesto Mike, formato e forgiato sicuramente dal padre Carlo e da quella cultura tipica dei nostri connazionali trasferitisi altrove in cerca di fortuna. La sua vera fama arrivò nel dicembre del 1945, quando insieme ad alcuni componenti della sua numerosa famiglia, entrò nella Sala Ovale della Casa Bianca, per essere insignito dell'alta onorificenza. Gli fu consegnata il 18 dicembre dal presidente Harry S. Truman: "Sono orgoglioso di te", gli disse "Vorrei aver meritato la stessa medaglia, più della nomina di Presidente''. Truman era salito al potere in un momento critico, nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale: la Germania era ormai quasi vinta ma rimaneva ancora aperto il conflitto nel Pacifico. È vero che il Giappone si stava avviando verso la sconfitta, ma si riteneva che non avrebbe mai chiesto la resa e la guerra avrebbe rischiato di prolungarsi, con gravi danni per i soldati statunitensi. E Truman si trovò così ad affrontare subito il grave problema se utilizzare la bomba atomica nella guerra. Durante l'amministrazione Roosevelt, i preparativi per quest'arma, a Los Alamos, erano stati estremamente segreti e lo stesso Truman li ignorava completamente finché non salì al potere. Spettò a lui quindi la grave responsabilità di sganciare la prima bomba atomica su Hiroshima, il 6 agosto 1945, e il 9 la seconda su Nagasaki. Queste le parole del presidente americano: “ Il mondo sappia che la prima bomba atomica è stata sganciata su Hiroshima, una base militare. Abbiamo vinto la gara per la scoperta dell'atomica contro i tedeschi. L'abbiamo usata per abbreviare l'agonia della guerra, per risparmiare la vita di migliaia e migliaia di giovani americani, e continueremo a usarla sino alla completa distruzione del potenziale bellico giapponese”. Nel 1946 Mike Colalillo fu onorato di una manifestazione celebrativa cui partecipò l'intera città di Duluth, lo stesso anno tornò a scuola e nella sua squadra di calcio. La città di Duluth ricorda l'eroe Colalillo attraverso i racconti degli amici e conoscenti. Al nostro eroe gli è stato intitolato un parco e un busto in municipio. In onore dell’eroe Mike Colalillo sono previsti in Molise, sua terra di origine, significative iniziative socio culturali destinate soprattutto alle giovani generazioni. Oltre alla cerimonia celebrativa del Premio Ambassad’Or (uno dei passaporti d'oro di quest'anno, sarà alla memoria, mentre gli altri passaporti del 2012 saranno conferiti a personalità i cui curricula sono in corso di verifica) che sarà conferito proprio alla memoria di Mike Colalillo, si stanno gettando le basi per un programma culturale che l’associazione Ring (Recognising Italian National Globally), organismo internazionale propone di portare avanti. Ring riconosce le origini italiane ovunque e aggrega grazie ai suoi progetti, nuove comunità di italiani nel Mondo, interessate alla loro terra di origine apportando al nostro territorio significative opportunità di apertura e sviluppo. A tal proposito Ring intende indire un concorso sulla ricerca storica corroborato da scambi culturali con la città di Duluth nel Minnesota e con gli studenti delle scuole molisane, un programma di studio dedicato proprio al nostro eroe di guerra.