I Navy Seals e la cattura di Bin Laden

Valutazione attuale:  / 2
ScarsoOttimo 
Creato Martedì, 17 Maggio 2011 17:41
Ultima modifica il Mercoledì, 07 Novembre 2012 20:44
Pubblicato Martedì, 17 Maggio 2011 17:41
Visite: 7957

 

Alle 00:05 del 2 maggio 2011 un commando del NAVDEVGRU dei SEALs uccide il leader di Al-Qāida, Osama bin Laden, in Pakistan, presso Abbottabad, cinquanta chilometri a nord della capitale Islamabad. A seguito di tale esemplare azione, il 6 maggio, il Presidente USA Barack Obama conferisce personalmente a tutti i membri dell'unità la Presidential Unit Citation, una delle più alte decorazioni con cui si onorano le truppe Usa. I SEALs che hanno ucciso Bin Laden rimangono segreti. Le United States Navy Sea, Air and Land forces (SEAL), sono l’ élite delle forze speciali della Marina Americana. Vengono usate in conflitti e guerre non convenzionali, per la difesa interna, in azioni dirette, operazioni anti-terrorismo ed in ricognizione, in ambienti operativi prevalentemente marittimi e costieri.
Storia: Le prime unità di Forze Speciali Navali degli Stati Uniti, dopo le prime unità esploranti della Seconda Guerra Mondiale, dette "Scouts and Raiders", furono gli UDTs, Underwater Demolition Teams, utilizzati per l'esecuzione di azioni di demolizione subacquea, sminamento marittimo etc.- I primi UDTs iniziarono il loro addestramento nel giugno del 1943 e furono usati durante lo Sbarco in Normandia del giugno 1944, ed nel Pacifico meridionale. Inoltre operarono anche durante la Guerra di Corea. Nel 1961, sotto la spinta del Presidente John F. Kennedy, grande sostenitore dello Special Warfare, la U.S. Navy propose l'istituzione di reparti di Forze Speciali anche nell'ambito della Marina. Nello schema iniziale dell'U.S. Navy del marzo 1961, si evidenziava la necessità di unità d’infiltrazione operative per "mare, aria e terra" ("Sea, Air, Land"), da cui derivò l'acronimo SEALs. I primi membri delle unità SEALs furono volontari provenienti dagli UDTs esistenti (molti veterani della Corea), che ricevettero un ulteriore addestramento intensivo sulle tecniche operative di commando, e costituirono il SEAL Team One a Coronado, California, ed il SEAL Team Two a Little Creek, Virginia. A partire dal 1963, i Seals vennero utilizzati anche in operazioni sul territorio vietnamita, in ricognizione avanzata, azioni dirette, ed attività antinsurrezionale. Operarono maggiormente nella "Rung Sat Special Zone" e la "Da Nang Special Zone", in cui le loro competenze marittime risultarono utili tra i fiumi e le paludi del delta del Mekong. I SEALs parteciparono anche alle ricognizioni a lungo raggio ed all’interdizione logistica nell'entroterra, assieme ai componenti del MACVSOG (Studies and Observation Group, il reparto misto di forze speciali statunitensi incaricato della conduzione di infiltrazioni ed operazioni clandestine in Laos, Cambogia e Vietnam del Nord). Nel 1980 i Navy SEAL vennero ricompresi, nell'autorità del neo-istituito Joint Special Operations Command (voluto da Charles Beckwith, il fondatore della Delta Force). Nel 1980 (ma con operatività solo dal 1981) venne anche costituito il SEAL Team Six, un Team ad elevata specializzazione ed alta segretezza, focalizzato sulle operazioni di antiterrorismo navale. I componenti del SEAL Team Six venivano scelti in maniera individuale tra i migliori operatori di tutti gli altri Team operativi, e sottoposti ad ulteriori 6 mesi di addestramento operativo in tecniche di antiterrorismo, con frequenti interscambi esercitativi con la Delta Force.
Ma il fondatore del SEAL Team Six, Richard Marcinko, venne estromesso nell’83 dal comando a causa di frodi finanziarie ai danni della U.S. Navy, per le quali verrà poi condannato. Il sostituto di Marcinko fu Robert Gormly, direttore delle operazioni del Team in molte delle principali operazioni antiterrorismo degli anni '80. Nel 1987 il SEAL Team Six venne rinominato, a seguito delle polemiche dell'era Marcinko, in NAVDEVGRU (Naval Special Warfare Development Group).
Più in generale, nel corso degli anni '80 i SEAL Teams operativi passarono da 2 a 6 e a 10, sempre suddivisi tra Teams East Coast (a Little Creek) e Teams West Coast (a Coronado), e, nel 1987 confluirono, assieme ad altre unità navali speciali, sotto il comando unificato dello United States Naval Special Warfare Command di Coronado.
I SEALs, per la loro versatilità ed efficienza operativa, vengono utilizzati in quasi tutti i recenti conflitti ed operazioni militari degli Stati Uniti.

Addestramento: Per poter accedere all'addestramento vero e proprio (BUD/S), bisogna superare il PST, che richiede come minimo:
-500 iarde (circa 455 metri) a nuoto in meno di 12 minuti e 30 secondi;
-Almeno 42 flessioni in 2 minuti;
-Almeno 50 addominali (sit-up) in 2 minuti;
-Almeno 6 trazioni alla sbarra (da posizione distesa);
-1,5 miglia (circa 2,4 chilometri) di corsa con anfibi e pantaloni lunghi in meno di 11 minuti e 30 secondi.
Il BUD/S, a causa della propria brutalità, ha un tasso di abbandono solitamente superiore all'80% degli allievi. Il suo obiettivo è selettivo oltre che formativo (soprattutto per quanto riguarda l'Indoc e le prime due fasi).
L'addestramento delle reclute, conosciuto come BUD/S - SQT (Basic Underwater Demolition/SEALs - SEAL Qualification Training), ha una durata di 48 settimane (11 mesi) ed è suddiviso come segue:
- 26 settimane - Addestramento base di demolizione subacquea (BUD/S) presso il Naval Special Warfare Center a Coronado (San Diego, California);
- 3 settimane - Addestramento di paracadutismo con l’esercito a Fort Benning, Georgia;
- 15 settimane - SEAL Qualification Training (SQT) a Coronado.
Alla fine di questo periodo le reclute sono ufficialmente nominate SEAL, e insignite di un distintivo speciale: lo Special Warfare Badge, il noto "Tridente dei SEAL" (e soprannominato "Budweiser").
Prima di poter essere assegnati alle squadre operative, devono però superare l'ultima fase di addestramento di base comune a tutti i SEALs:
- 3 settimane di addestramento militare al clima invernale a Kodiak, in Alaska.
Al termine di queste ultime 3 settimane, i nuovi SEALs ricevono le assegnazioni al loro nuovo TEAM, ad una Squadra SDV (SEAL Delivery Vehicles, minisommergibili per il trasporto tattico subacqueo) o per ulteriori corsi specialistici di formazione avanzata (Tiro di precisione, Comunicazioni, Combattimento Medico, etc.).
Gli Ufficiali devono superare anche lo Junior Officer Course, di 5 settimane, a Coronado. Tutti i SEALs, prima di essere inviati in scenario operativo, devono inoltre superare l’ulteriore impegnativo corso SERE (Survival, Evasion, Resistance, Escape) di 3 settimane.
Addestramento anfibio
- È composto da 4 fasi distinte: Indoc, "indottrinamento" di base, una breve fase preliminare, di due settimane, finalizzata ad effettuare alcuni screening fisici, tecnici e sanitari di base e a fornire agli allievi del BUD/S una visione del durissimo lavoro che dovranno effettuare in misura maggiore nelle settimane successive.
- Prima Fase: Physical Training, della durata di otto settimane. E’ la fase in cui si seleziona, in maniera drastica, il "pool" di futuri SEALs, attraverso un condizionamento fisico estremamente duro e continuativo. Per le prime quattro settimane, gli allievi vengono suddivisi in Boat Crew (equipaggi di barca), e sono sottoposti a lunghissime sessioni di PT (physical training: flessioni, addominali e sollevamenti alla sbarra; corse di resistenza sulla sabbia per circa 12-24 chilometri al giorno; corse di resistenza portando in gruppo una barca sopra la testa), Log PT (esercizi fisici effettuati con enormi pali telefonici, in tronco di quercia, dal peso di oltre 150 kg, usati come pesi aggiuntivi), O-Course (un percorso di guerra di particolare difficoltà tecnica e fatica fisica), swimming evolutions (lunghe prove di nuoto sulla costa oceanica, fino ad otto chilometri), "surf torture" (prove di resistenza fisica al freddo, con lunghe permanenze immobili in acqua fredda) e sessioni di canottaggio in oceano. Il drown proofing, svolto in piscina, consiste nel far nuotare gli allievi, con le mani e i piedi legati, per 400 metri, recuperando poi con i denti delle maschere subacquee a 5 metri di profondità. La quinta settimana della prima fase è la cosiddetta "Hell Week": gli allievi sono sottoposti a 5 giorni ininterrotti di allenamento fisico intensivo, con una media di 2-4 ore di sonno in tutta la settimana. Durante la Hell Week, ci si esercita ininterrottamente e senza dormire anche per 72 ore di fila, con lunghe ore in acque fredde, correndo nel complesso per circa 150 chilometri sulla sabbia e ripetendo serie di migliaia di flessioni, addominali e sollevamenti. Durante le corse ed i percorsi di guerra della Hell Week, le squadre portano con loro, sulla testa, delle pesanti barche da addestramento (IBS). I rischi di incidenti, lesioni ed ipotermia sono estremamente elevati. Tali allenamenti sono controllati da istruttori e medici. Ogni sera, gli allievi vengono visitati dal personale medico, per verificare il loro stato di salute, e ricevono una profilassi antibiotica continuativa. Al termine della Hell Week, gli allievi hanno diritto a due giorni di riposo totale, e vengono inviati alla seconda parte della prima fase, dove il ritmo addestrativo viene lievemente ridotto per consentire un recupero delle forze. In tale parte si continua con l'addestramento fisico, e si effettuano le operazioni di base della ricognizione idrografica.
Addestramento acquatico
- La Seconda Fase consiste nell'addestramento acquatico e nella preparazione basica alle immersioni con autorespiratori, sia con circuito chiuso che aperto. Si svolge in gran parte in piscina e in torri di immersione, nonché con nuoto in oceano e canottaggio. Si effettuano le riparazione di urgenza degli autorespiratori, sott'acqua ed in condizioni realistiche; si provano decompressioni rapide da 2 atmosfere e nuoto subacqueo in apnea per 50 metri.
- La Terza Fase è effettuata prevalentemente sull’isola di San Clemente. Vengono studiate le tecniche e le tattiche e le procedure operative di movimento e combattimento terrestre; il pattugliamento e la predisposizione di imboscate; l’uso degli esplosivi e delle demolizioni controllate. E’ meno impegnativa.
Al termine della Terza Fase, gli allievi ricevono l'attestazione di superamento del BUD/S, e vengono avviati alla tappa formativa successiva. Si tratta dell’'SQT (ex STT - SEAL Teams Training). Il SEAL Qualification Training deve formare gli allievi che hanno appena terminato il BUD/S, per esecuzione delle principali operazioni delle forze speciali navali. Il regime addestrativo è ancora intenso ed impegnativo, e prevede ancora lunghe sessioni di addestramento fisico e natatorio.
Al termine dell'SQT, " gli allievi devono preparare ed eseguire una complicata esercitazione operativa di squadra, usando le competenze acquisite precedentemente. Così potranno qualificarsi SEALs ed ottenere il Tridente, il fregio che contraddistingue il più specializzato Corpo operativo delle Forze Navali Americane.
Organizzazione strutturale. Le unità SEALs sono alle dipendenze del Naval Special Warfare Command di Coronado. Sono suddivisi nel East Coast Group, con sede a Little Creek, Virginia, ed il Gruppo West Coast, con sede a Coronado.
Ogni Gruppo ha alle proprie dipendenze 4 SEALs Teams. I Teams 1, 3, 5, 7 sono assegnati al Gruppo West Coast; i Teams 2, 4, 8, 10 sono assegnati al Gruppo East Coast. In più vi è una pedina di comando e supporto.
Ogni Team è a sua volta suddiviso in 8 o 10 Plotoni, di 16 uomini l’uno (2 ufficiali e14 soldati, più un eventuale terzo ufficiale), e che rappresentano l'unità operativa fondamentale dei SEALs. Ogni plotone può essere rapidamente suddiviso o in 2 squadre da 8 operatori,o in 4 squadre da 4, o in 8 da 2 nuotatori.
Il ciclo operativo dei Teams è di 2 anni, suddiviso in 4 semestri. Le prime 3 fasi (18 mesi) sono di ulteriore "preparazione ed integrazione"; la quarta è di dispiegamento attivo nel teatro operativo.
Le fasi di preparazione sono:- il PRODEV (6 mesi): Approfondimento tecnico-professionale individuale degli operatori. – L’ULT (6 mesi): Addestramento di plotone, concentrato sul "lavoro di squadra”. – Lo Squadron Integration (6 mesi): Addestramento di Squadrone di immissione alle operazioni.
Le squadre in dispiegamento si riconfigurano in NSW (Naval Special Warfare) Squadron. Oltre ai Seals vengono compresi anche unità operative che completano la squadra (Special Boats, EODs, elementi aggiunti di intelligence, comunicazione, amministrazione, etc.), addestrati per poter interagire con i Seals stessi.
Nel complesso, sono attivamente dispiegati in teatro operativo tra i 250 ed i 500 SEALs, con in loro aggiunta piccoli contingenti o squadre minori di supporto e collegamento.
Ecco alcune tra le principali armi in uso ai Navy Seals. Si tratta di armi sia di fabbricazione USA che straniere. Sono armi accuratamente specializzate e testate. E’ da citare inizialmente un modello storico: lo Stoner 63, un’arma automatica disponibile sia in versione d’assalto che da riporto. E’ stata ampiamente usata in Vietnam. Dall’iniziale versione in calibro 7,62 mm NATO, si è sviluppata la versione 5,56 mm NATO. Tra le armi attualmente in uso abbiamo:
- 2 modelli di pistola: la MK23 Mod 0 .45 cal SOCOM Offensive Handgun, una pistola di calibro 45 acp espressamente sviluppata per resistere in condizioni climatiche avverse e alla salinità elevata; la M11 Sig Sauer P228 (9mm), un’arma moderna dimostratasi eccellente.
- Il fucile d’assalto M4A1 dotato dello SOPMOD Accessory Kit (5.56mm)
Fucili da cecchinaggio
- M14 Sniper Rifle (7.62mm)
- MK11 Mod 0 Sniper Weapon System (7.62mm)
- M82A1 Heavy Sniper Rifle (.50 cal), un ‘arma adatta a colpire bersagli che si trovano dietro ai muri e a mettere fuori uso mezzi blindati (con l’uso di munizioni perforanti), per cui è detta –antimaterial-.
Pistole mitragliatrici
- HK MP5 Submachine Gun (9mm). Nata negli anni ’60, tale arma è stata prodotta in numerose varianti speciali. Relativamente costosa, si dimostra utile per le missioni di liberazione ostaggi e antiterroristiche in genere.
Mitragliatrici:
- M60E3 Machine Gun and MK43 Mod 0 (7.62mm). La vecchia Emerson, prodotta già dagli anni ’50, ha il meccanismo di funzionamento derivato dall’MG 42. L’impugnatura anteriore può essere usata come piedistallo o per l’uso d’assalto.
- M240 (7.62mm) versione americana della mitragliatrice belga FN 7,62mm.
Arma ad anima liscia:
- Benelli M4 Super 90 Shotgun. L’arma italiana, prodotta dalla Beretta, è stata adottata dallo USMC dopo accurate prove.
Lanciagrenate:
-M203 Grenade Launcher (40mm) (adattabile ai fucili d’assalto)
Mortaio M224 (60mm)
Razzi anticarro: M136 AT4 Light Anti-Tank Rocket.

I Seals operano praticamente con tutti i principali velicoli militari da trasporto tattico americani, dal C-130 al C-5, ai Black Hawk ecc. Inoltre utilizzano gommoni pneumatici e barche dedicate. Sono operativi con i sottomarini classe Los Angeles, con iquali si avvicinano e allontanano da spiagge.
Numerosa è la filmografia a loro dedicata. Si pensi a “Navy Seals, giovani eroi”, che oltre a mostrare scene di addestramento mostra operazioni in Iraq nella prima Grerra del Golfo. Tra l’altro, in tale Guerra, un gruppo di 4 Seals riuscì ad occupare un comando iraqeno in cui vi erano 28 militari nemici. Oppure a “Trappola in alto mare” in cui Steven Seagal interpreta un incursore dei seals.Ma non in tutte le occasioni la loro efficacia ha raggiunto i risultati sperati.
Si calcola che il numero di divorzi e separazioni è particolarmente elevato tra loro, a causa dell’allontanamento prolungato da casa e della paura a cui sono sottoposte le loro mogli.
I Navy Seals operano anche congiuntamente, in particolari occasioni, con i loro colleghi NATO. In Italia i loro equivalenti si possono trovare nel CONSUBIM, derivazione della X Flottiglia MAS della Seconda Guerra Mondiale, allora presieduta da Iunio Valerio Borghese. Le loro origini sono da attribuire a Teseo Tesei, in periodo prebellico.

 

 

di Antonio Frate