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Etica, di questo ha bisogno la finanza

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La società di rating Fitch ha abbassato la valutazione del debito pubblico della Spagna e della Grecia e così le borse sono crollate nuovamente. 
 

Papandreu, il primo ministro della Grecia, ha dichiarato che per la prima volta dal 1974 è a rischio la sovranità del paese e si è detto pronto a riportare il deficit al 3 % nel 2012. Il debito pubblico greco , però, ad oggi risulta essere superiore al 12 %, se Papandreu riuscisse nel suo intento Achille e Ulisse non sarebbero tanto più eroici di lui.
I titoli di stato della Grecia saliranno notevolmente di rendimento ma incorporeranno un maggiore grado di rischio, in poche parole, avranno un forte rischio di default. Un altro fallimento così potrebbe essere alle porte non è una banca, bensì uno Stato e per di più europeo.
Cosa ha scatenato la crisi? Sul Der Spiegel, il famoso quotidiano tedesco, è uscito un articolo il quale affermava che la crisi della Grecia fosse stata partorita dalla mente di alcuni managers della Goldman Sachs, la famosa banca americana. Infatti, si dice che la Grecia sia riuscita ad entrare nel patto di stabilità grazie all’aiuto di questa banca, che in cambio di un accordo sui derivati, che effettivamente ci è stato, è riuscita a manipolare i bilanci da consegnare all’ Unione Europea. Il patto di stabilità, in effetti, stabiliva dei ratio di bilancio rigorosissimi e la Grecia ha dovuto fare in modo di far figurare un rapporto deficit / Pil compreso all’interno del 3 %. Molto probabilmente la Goldman Sachs è riuscita ad ideare degli swap montati su cambi fittizi, consentendo alla Grecia di ottenere finanziamenti maggiori di circa 1 miliardo di euro.
Il problema della Grecia è che gli investitori esteri stanno vendendo i titoli del debito pubblico che detenevano in portafoglio per paura che fallisca, ma in questo modo la Grecia ha dei problemi a prendere in prestito altri mezzi monetari perché le banche greche  hanno difficoltà  a scambiare il prestito in titoli con la BCE.
Perché l’euro si sta indebolendo rispetto al dollaro? L’indebolimento dell’euro per i greci è una cosa positiva, alla fine l’euro ha in qualche modo protetto il paese di Omero,  perché se avessero avuto la vecchia moneta nazionale, ora avremmo avuto, a seguito dell’ipersvalutazione della moneta nazionale, un debito per i greci insostenibile perché venduto in moneta straniera e una diminuzione notevole dei capitali esteri. La bancarotta sarebbe stata la causa più probabile. 
Per farsi che ogni crisi non passi mai nel modo più breve possibile i famosi CDS, i derivati che hanno partorito la crisi finanziaria del 2007, sono adesso impacchettati in altre forme e contengono molti degli stessi titoli di debito pubblico della Grecia. Se fallirà la Grecia, dunque, non sarà il fallimento di una sola nazione, di una sola parte del mondo occidentale, no, innescherà una nuova crisi che colpirà tanto l’Europa, tanto gli Usa, tanto l’Oriente. Perché questi derivati sono stati nuovamente venduti in tutto il mondo.
Etica è quello che manca al mondo della finanza.

 

di Antonio Simeone