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Coronavirus, i profitti sono solo delle aziende farmaceutiche
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- Creato Mercoledì, 29 Gennaio 2020 19:58
- Ultima modifica il Domenica, 15 Marzo 2020 19:04
- Pubblicato Mercoledì, 29 Gennaio 2020 19:58
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Era il 31 dicembre 2019 quando la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan aveva per la prima volta inviato una segnalazione all’OMS nella quale si informava l'agenzia di avere registrato in tutta la provincia di Hubei un rilevante numero di casi di polmonite derivanti da cause ignote. La diffusione di quello che verrà chiamato 2019-nCoV era iniziata verso la metà del mese. Il 10 gennaio per la prima volta veniva determinata la sequenza genomica del virus: un betacoronavirus correlato a quello che ha causato la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV) e a quello della Sindrome respiratoria acuta grave (SARSCoV). Le ricerche sono proseguite e il 20 gennaio la National Health Commission (NHC) cinese ha scoperto la trasmissibilità da essere umano a essere umano del coronavirus. I coronavirus si chiamano così perché la parte infettiva (virioni) appare al microscopio elettronico come piccoli globuli, sui quali ci sono tante piccole punte che ricordano quelle di una corona. Questi sono piuttosto diffusi tra varie specie di mammiferi e uccelli: infettano il loro apparato respiratorio e gastrointestinale. Da 60 anni circa, sappiamo che in alcuni casi questi virus riescono a passare agli esseri umani, causando sintomi che variano a seconda delle loro caratteristiche. A oggi sono noti sette diversi coronavirus che possono infettare l'uomo. In Cina sono molto diffusi i mercati in cui si possono acquistare suini, pollame e diverse altre specie selvatiche di animali ritenuti prelibatezze per la cucina locale o utili per la medicina tradizionale, come i pipistrelli. Il legame tra esseri umani e questi animali, unita alle scarse condizioni igieniche, fa aumentare il rischio che i virus passino da una specie animale agli esseri umani, mutando per adattarsi poi ai nuovi ospiti. Il sospetto è che qualcosa di analogo sia avvenuto in passato, con la SARS, e nelle settimane scorse con il passaggio di 2019-nCoV agli esseri umani, probabilmente proprio dai pipistrelli. Anche per questo motivo, il governo cinese sta lavorando per mettere al bando, o almeno sospendere, le attività commerciali nei mercati di animali. Da sempre i virus circolano e si diffondono in tutto il mondo facendosi dare un passaggio dagli animali che infettano. Un tempo le malattie arrivavano per nave, come avvenne per esempio con la peste nera in Europa nel Trecento, oggi attraverso i viaggi aerei. Restano comunque dei punti oscuri sui quali delle testate internazionali hanno lanciato delle ipotesi. Il primo indizio sarebbe dato dal fatto che Pechino avrebbe occultato delle prove. Ad esempio nella città di Wuhan, città di forte importanza militare, è presente l’unico laboratorio cinese, in grado di trattare virus pericolosissimi come quello dell'Ebola. La pericolosità degli agenti patogeni esistenti prevede delle misure molto rigide. Ciò vale a dire che chi entra ed esce da quelle stanze deve sottoporsi a trattamenti speciali, come docce decontaminanti e indossare tute speciali pressurizzate. Che il virus possa essere uscito da quel laboratorio? Nell’incertezza ci sono però dati inconfutabili e che riguardano il settore economico, in particolar modo le Borse mondiali. Le Borse globali hanno perso nell’ultima seduta (27 gennaio) più del 2%, vedendo ridurre la capitalizzazione globale di oltre 2mila miliardi di dollari. I ribassi sono corali negli Usa e in Europa (la Borsa di Shanghai, così come quelle di Shenzen e Hong Kong, invece resteranno chiuse fino al 3 febbraio per il Capadanno cinese, esteso di tre giorni dalle autorità nel tentativo di rallentare l’epidemia del coronavirus). Numerose aziende farmaceutiche hanno annunciato di star lavorando alla creazione di un vaccino per sconfiggere il nuovo coronavirus. I loro guadagni in Borsa sono schizzati alle stelle. L'americana Vir Biotechnologies, quando i contagi sono esplosi su scala mondiale, ha visto le proprie azioni aumentare di valore per il 97%, con capitalizzazione di 3 miliardi di dollari. L'azienda si dice ora vicina a trovare una soluzione al virus di Wuhan. Anche altre aziende americane come Inovio pharmaceuticals, Moderna e Novavax, impegnate nelle ricerche, hanno guadagnato rispettivamente il 61%, il 16% e il 13%, mentre anche la Cina ha annunciato che parteciperà alla corsa per il vaccino.
di Giorgia Ciampitti, Romina Caterena, Filippo Sardella, Annalisa Fraraccio
Venti di antisemitismo tornano a soffiare in Italia
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- Creato Domenica, 26 Gennaio 2020 10:39
- Ultima modifica il Lunedì, 27 Gennaio 2020 20:54
- Pubblicato Domenica, 26 Gennaio 2020 10:39
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E’ da qualche anno ormai che sentiamo dai mass media notizie di episodi di razzismo e xenofobia, commessi in nome di una razza superiore, quella bianca nei confronti di soggetti di pelle scura (come quello accaduto a Macerata il 3 febbraio 2018, quando Luca Traini esplose alcuni colpi di pistola che ferirono dei ragazzi di colore) o di soggetti con disabilità di tipo fisica o psichica (vedasi il diversamente abile di Canosa di Puglia pestato a sangue per aver difeso il fratello da un furto) o per “motivi” religiosi come successo ieri a Mondovì, dove è stata lasciata la scritta “Juden hier” (“Qui ci sono ebrei”) sulla porta di casa del figlio di una ex deportata nei campi di sterminio dalle truppe tedesche di Hitler nel 1944. In merito a quest’ultima vicenda la Procura di Cuneo ha aperto un fascicolo, per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per ragioni di odio razziale a carico di ignoti e su cui indagano ora i Carabinieri dei ROS di Torino. Con questa vicenda, a parere di chi scrive, si è toccato il fondo, in quanto si rievoca una tra le epoche più buie e feroci del ‘900, quella della persecuzione degli ebrei, dei rom, dei disabili da parte del governo nazista, poi internati nei campi di concentramento e barbaramente uccisi. Un modo per non esasperare i toni, già molto aspri, sarebbe portare il dibattito politico televisivo su livelli pacati, in modo da contenere gli episodi di razzismo verbale e non farli sfociare in aggressioni fisiche. Un altro deterrente per far si che non si ripetano queste situazioni è l’inasprimento delle leggi in materia da parte del Governo, per evitare che certe storie si ripetano.
di Domenico Pio Abiuso
First women to join the jihad
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- Creato Giovedì, 31 Ottobre 2019 12:33
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Aprile 2021 08:21
- Pubblicato Giovedì, 31 Ottobre 2019 12:33
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L'Australia in fiamme
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The 'missing bombs': the voices of the survivors
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- Creato Lunedì, 22 Luglio 2019 10:12
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