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Tecnologie di guerra

Velivoli stealth

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Col termine stealth (in inglese “furtivo”) si indica la capacità, di mezzi militari, di rendersi occulti agli strumenti di ricerca nemici.

In particolare, già dall’ultimo conflitto mondiale, gli scienziati hanno rivolto le proprie attenzioni sullo sviluppo di aerei  invisibili ai radar nemici.

Ma e’ stato negli anni sessanta che un matematico russo, Ufimtsev,  ha pubblicato uno studio in base al quale si stabiliva che la sezione radar di un velívolo (rcs) dipendeva dalla capacita’ riflettente delle superfici e non dalle dimensioni.

Da questo studio prese origine lo sviluppo dei moderni aerei stealth.

Il B1-B, venne sviluppato proprio a partire dalla meta’ degli anni sessanta. Inizialmente il progetto, nato come B1-A, prevedeva la realizzazione di un bombardiere strategico d’alta quota da Mach 2 (bisonico), ma poi a causa dello sviluppo dei Mig 25 e 31 si decise di convertire il programa nel B1-B, velívolo specifico per il volo a bassa quota. Il B1 nasce come velívolo con una traccia radar molto piu’ ristretta del B 52: dalla traccia elevata di quest’ultimo si passò alla traccia di un piccolo aereo da turismo. Il B1 venne definito “a bassa osservabilita’”.

In sostituzione del B 1-B, nell’89 fu presentato il B 2, bombardiere che poi entrera’ in servizio attivo nel 1997, e l’anno successivo verra’ utilizzato in Kosovo. Il B 2 e’ un velívolo strategico pesante, subsónico, con capacita’ stealth ben piu’ elevate del B 1. Quello che lo caratterrizza sono i suoi costi altissimi: si calcola che il programa negli anni Ottanta sia costato 23 miliardi, per una produzione totale di 21 modelli. Sviluppato sotto l’amministrazione Carter, fu Bush S. a interrompere il programma, essendo cessata la guerra fredda. Tra l’altro, il velívolo ha una verniciatura delicata che ne obbliga il ricovero in hangar grandi e con aria condizionata. Ma in cambio, oltre a essere invisibile ai comuni sistema di rilevamento, puo’ rilasciare ordigni Jdam, piu’ precisi dei laser guided, in numero di 16 ad ogni passaggio.

L’F 117 e’ di certo l’aereo stealth piu’ famoso. Compare negli anni Ottanta e viene utilizzato per bombardare l’Iraq. Il NightHawk ha le dimensioni di un F 15, i motori F 404 (utilizzati dagli F 18 ma senza postbruciatori per ridurre la traccia térmica) e molte componenti prese dagli F 16 e dagli altri velivoli americani per ridurre i costi. Le superfici appaiono surreali e con la típica colorazione nero opaca. Il velívolo si presenta come qualcosa di unico.

Difatti ne sono stati prodotti solo poco piu’ di sessanta, inclusi i prototipi riadattati come velivoli di serie, e sono stati appannaggio esclusivo degli Americani. Sono stati dotati di un corpo di piloti limitato, gli unici a conoscerne le tecniche di funzionamento.  Addirittura era vietato ai giornalisti, quando li riprendevano, di avvicinarsi a breve distanza.

Nella prima Guerra del Golfo hanno dato un’ottima prova di se’. Nella guerra contro la Serbia e’ avvenuto il primo abbattimento ufficiale di uno di questi velívoli, anno 1999, ad opera del Colonnello serbo Zoltan Dani, con un SA-3 (S-125 designazione originale).

Si ritiene che egli abbia calibrato i radar con onde insolitamente lunghe. Inoltre egli ha studiato le rotte di passaggio comunemente seguite dai bombardieri NATO e in particolare degli F 117.

Con la fine degli anni ’10 del nuovo millenio  i Nighthawk sono stati definitivamente radiati.

Al loro posto sono entrati in servizio gli F 22. Si tratta dei velivoli nati per sostituire gli F 15, ma che non sono riusciti a soddisfare i requisiti richiesti, per cui la loro produzione si e’ limitata a poco piu’ di un centinaio di unita’, contro I 600 modelli previsti.

Tra il 1994 e il 2004 un altro velívolo stealth e’ stato sviluppato: l’elicottero RAH-66 Comanche.

Si trattava di un modello da combattimento di medie dimensioni, nato per rimpiazzare i Cobra, ma lo sviluppo e’ stato interrotto per le difficolta’ tecniche che si sono create. Tra le altre cose era dotato di un rotore anticoppia careneto, stive interne per ridurre la RCS, un cannone da 20mm alloggiato sul muso in un comparto che ne consentiva la retrattilita’. Le tecnologie studiate sul Comanche sono state trasferite sull’Apache.

Oggi e’ in fase di sviluppo l’F 35, il prossimo caccia medio americano che avra’ il compito di sostituire la quasi totalita’ dei velivoli da combattimento medi americani. Sul suo futuro si sono aperti numerosi dibattiti.

 

 

di Antonio Frate

 

 

 

 

La Polonia si dota dell’Anders

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Il programma di difesa italiano non prevede attualmente alcun aggiornamento per le nostre componenti cingolate a causa dei  tagli alla difesa dovuti alla crisi economica stringente. Tempo fa venne presentato un prototipo del Dardo 2, che presentava vistose corazzature aggiuntive sui fianchi nonché un potente cannone da 30mm. Ma tale progetto per adesso non avrà spazio, limitandosi l’attuale amministrazione a innovare solo le componenti ruotate dell’Esercito.
Lo stesso non può dirsi per altri paesi. Dopo aver analizzato in precedenza sul sito di Embedded,  il programma Scout britannico, possiamo aggiungere che anche la Germania ha iniziato la produzione del proprio sofisticato Puma IFV, un mezzo dall’aspetto superbo e prezzo elevato (7mln di € l’uno).
Il ministero polacco della difesa nazionale (MND) ha in programma di firmare un contratto per avviare la produzione del prototipo di carro armato leggero nazionale Anders come parte del suo piano di aggiornamento delle capacità delle forze del paese. Il generale in pensione Waldemar Skrzypcza, vice ministro della difesa polacco, è stato citato dal giornale locale Rzeczpospolita sostenendo che il contratto sarà in primo luogo aggiudicato alla locale industria della difesa, per poi coinvolgere la collaborazione di imprese straniere di difesa solo durante la fase di progettazione e produzione.
Skrzypcza ha dichiarato che l'esercito intende avviare sul campo le prove dell’Anders entro i prossimi due anni. L’ Anders WPB è una linea di veicoli da combattimento cingolati medi sviluppati dall’ unità di ricerca OBRUM Gliwice, Gruppo Bumar, per sostituire nell'esercito polacco gli attuali obsoleti BMP-1 di epoca filo-sovietica. Il progetto è iniziato nel 2008 e il primo prototipo è stato rivelato nel 2010. Spinto da un power-pack diesel sovralimentato MTU da 720 cv e trasmissione Renk, lo stesso dell’Ulan (l’Ascod austriaco), ha una massa compresa tra le 32 e le  40t. Il veicolo è stato presentato inizialmente nella versione carro medio da 120mm (calibro NATO), in grado di trasportare un equipaggio di tre operatori (il comandante, il mitragliere e il conducente) più quattro fanti aggiuntivi. Fornisce protezione contro colpi da 7,62 mm, che può essere portata a 25 mm con Kit di protezione addizionali. La protezione antimina è di  8kg di esplosivo. Oltre al cannone 120 millimetri CTG Ruag, è presente una mitragliatrice co-assiale da 7,62 millimetri, una mitragliatrice da 12,7 mm, o un lanciagranate automatico da 40 millimetri, così come il sistema di protezione attivo di difesa della Rafael Trophy (israeliano). Il profilo della torretta è particolarmente affusolato e stretto. Le altre varianti dell’Anders  includeranno un IFV, con torre Otomelara Hitfist da 30mm prodotta su licenza in Polonia, la stessa che equipaggia anche gli AMV ruotati, una comando e controllo, una da evacuazione medica, il carro del Genio,  un veicolo semovente antiaereo, e il veicolo recupero blindato. L'esercito ha in programma di acquisire un totale di 1.000 nuovi veicoli in diverse versioni. La Polonia durante la guerra fredda è stata la nazione più potente dell’Est Europa dopo la Russia. Le Forze armate contavano ben 4000 carri armati e 700 velivoli. Con la caduta del Muro ha avuto inizio un programma di riduzione dei componenti e di miglioramento qualitativo, nonché di occidentalizzazione. Singolare negli anni 2005-2007 la scelta di dotarsi di F-16 Block c-d a prezzi elevati (in media 80 mln l’uno) in luogo dei più moderni Rafale francesi.  Il paese prevede in futuro di dotarsi anche di F 35. Ha partecipato alle missioni in Iraq e in Afghanistan saldamente al fianco degli USA.
Le condizioni economiche generali del paese sono positive: non fa parte della zona Euro e registra crescite continue.



di Antonio Frate

 

 

 

Programma FRES, vince lo Scout (1a parte)

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L'esercito britannico negli ultimi anni ha sviluppato un programma chiamato Future Rapid Effect System (FRES). Serve per lo sviluppo di una flotta di veicoli che possono essere rapidamente dispiegati, networkcentrici, in grado di operare in ogni scenario operativo, e protetto dalle minacce attuali.

Il primo di questi veicoli ad avere un futuro garantito è stato il Vehicle Specialist, che include un ruolo di ricognizione e altri come il recupero. Il programma FRES è stato generato con il ritiro del Regno Unito dal programma tedesco-olandese-inglese per l’APC ruotato Boxer MRA. Nel marzo 2010 il MOD (Ministero della Difesa britannico) seleziona la piattaforma ASCOD General Dynamics come vincitrice del contratto per l’integrazione dei componenti per una famiglia di veicoli che sostituiranno i veicoli della famiglia CVR(T), versione Scimitar. E’ stata scartata la versione dello svedese CV-90 offerta da BAE Systems. Nel luglio 2010, il Ministero della Difesa britannico (MoD), ha assegnato £ 500m ($ 780m) nel contratto per sviluppare sette prototipi della famiglia SV ASCOD. FRES intende rinnovare gradualmente nei prossimi 30 anni la flotta di mezzi corazzati del British Army. Il programma, che ha superato una fase di ristrutturazione al fine di contenere i costi, ha visto la sospensione dell’acquisizione del Piranha 5 quale Utility Vehicle per concentrare le energie e le risorse sui mezzi Scout SV.

ASCOD è una famiglia di veicoli, utilizzati principalmente come un veicolo da combattimento di fanteria, sviluppati sia dalla società spagnola Santa Bárbara Sistemas e dalla ditta austriaca Steyr-Daimler-Puch. I veicoli sono in servizio negli eserciti di entrambe le nazioni. Entrambe le aziende sono state acquistate dalla società statunitense General Dynamics a partire dal 2003. General Dynamics United kingdom, sta sviluppando e modificando la piattaforma ASCOD per soddisfare l'esercito britannico. L’80% della fabbricazione dei veicoli sarà completata nel Regno Unito, con il 70% delle imprese dell’indotto con sede nel Regno Unito.

La SV Scout sarà la variante principale della famiglia. Se il veicolo è prodotto e disegnato da GD Regno Unito, l'appalto per la progettazione della torretta e dei sistemi è stato aggiudicato dalla Lockheed MartinUK.

Lockheed Martin UK è responsabile per il sistema chiave di controllo del tiro. Lockheed Martin UK sta lavorando a stretto contatto con i fornitori, tra cui Defence Group per il supporto della torretta; Land Systems Rheinmetall per la struttura della torretta, la struttura di montaggio e integrazione del cannone CT40 Cased telescopic 40 mm, che sarà affiancato da una mitragliatrice 7.62mm co-assiale e lanciagranate azionati elettricamente; Ultra Electronics per la gestione della potenza, Curtiss Wright per le unità torretta e il controllo della stabilizzazione; Meggitt per il sistema di gestione munizioni e Moog per l'anello di scorrimento. Oltre il 75 per cento di questo lavoro sarà fatto nel Regno Unito.

La torretta Scout SV è stata progettata per massimizzare lo spazio e protezione per l'interno equipaggio. Il diametro è più grande (1.7m) rispetto ai veicoli più vecchi, come il Warrior, e tale design aumenta lo spazio per l’immissione delle munizioni principali sotto la corazza fuori del compartimento dell'equipaggio della torretta. Questo dà all'equipaggio uno spazio notevolmente maggiore per lavorare, e offre non solo una maggiore comodità, ma significativo spazio per nuovi sistemi installabili senza compromettere la progettazione del veicolo attraverso la sua durata.

ISTAR sta per intelligence, sorveglianza, acquisizione del bersaglio, e ricognizione. Lo Scout è dotato di apparecchiature di sensore allo stato dell’arte, e offre funzionalità di ricerca automatica, individuazione e la localizzazione. Il raggio di stand-off a cui gli obiettivi possono essere identificati e studiati da terra è più che raddoppiato. La SV Scout ha un Gigabit Ethernet di 20 Gb / sec. Esso consente l'acquisizione, l'archiviazione, la manipolazione, l'analisi di circa 6 TB di dati per l'equipaggio, tra cui una vasta gamma di immagini fisse e in movimento, e di condividerle in tempo reale, o molto vicino al reale, attraverso il suo sistema digitale di comunicazione BOWMAN, così come sul Challenger 2 MBT. L'architettura elettronica e l'integrazione di Bowman Comunicazioni Tattiche e altri sistemi C4 a bordo consentono la trasmissione dei dati per proteggere i sistemi di altre forze alleate, come l'esercito americano. Il veicolo dispone di un generatore silenzioso di alimentazione ausiliaria per alimentare gli impianti elettrici, consentendo allo Scout di operare per tempi molto lunghi in posizione nascosta.

 

di Antonio Frate

 

 

La Siria e i suoi armamenti: il pericolo proviene dalle armi chimiche

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Le forze armate siriane sono basate su mezzi ed equipaggiamenti di origine sovietica risalenti al periodo della Guerra Fredda. Ad oggi l’Occidente non fornisce quasi nulla in campo militare a tale paese. La Siria rimane uno stato “canaglia”; tanto da derivarne un sostanziale blocco di ogni fornitura dalle nazioni occidentali: uniche eccezioni sono l’industria Italiana con SELEX Galileo che ha fornito componenti per l’aggiornamento delle comunicazioni per i T-72 siriani e i missili MILAN anticarro (francesi), pressoché uguali agli AT-4 russi. Ecco alcuni settori in fase di aggiornamento:

1) La difesa antiaerea rimane l’ambito principale ove il governo di Damasco concentra le proprie risorse per l’ammodernamento ma i sistemi sono in gran parte obsoleti. Un modello recente sono le 20 o 40 batterie (a seconda delle fonti) di Pantsyr S1, un sistema missilistico contro bersagli a corto e medio raggio dotato di sistema radar moderno capace di ingaggiare bersagli multipli. Ma solo una parte sono operative (tra le 3 e le 10). Si tratta di un sistema combinato (artiglieria + missili) con guida phased-arrey. Le capacità del radar raggiungono mezzi con sezione di 2-3 cm quadrati, raggio di azione di 15.000-20.000 metri e velocità di 1.300 m/s. E’ considerato il successore dell’eccellente Tunguska. Tali prodotti sono facilmente annientabili con alcune versioni dei missili Harm a gittata più lunga. Per ovviare a tali problemi anche la Siria ha richiesto ormai da alcuni anni di poter acquistare il moderno sistema missilistico antiaereo S-300 dalla Russia. Nonostante trattative prolungate, Damasco non l’ha ancora ottenuto; le capacità di tale apparato sono infatti considerate all’avanguardia e dunque oggetto di pressioni diplomatiche da parte dei paesi occidentali e da Israele.

2) Il settore missilistico rappresentato dai missili cruise e da quelli balistici. Per i cruise si denota l’impiego con successo di un ordigno simile al C-802 cinese contro una corvetta israeliana. Per questo la Siria ha recentemente annunciato un contratto di acquisto di missili P-800 Yakhont dalla Russia, con ruolo puramente anti-nave, ma le forze armate di Damasco non possiedono il know-how o i mezzi necessari per farlo operare a distanze considerevoli dalle proprie installazioni costiere. In merito ai razzi e i missili balistici l’arsenale siriano è ben dotato di Scud C/D forniti dalla Corea del Nord nell’ultimo decennio, oltre agli Scud B. Fonti d’intelligence indicano il tentativo di sviluppare o acquisire ordigni più precisi e anche più economici e maneggevoli sul campo di battaglia a causa della necessità di impiegarne in gran numero e ripararli dal fuoco avversario. Tali strumenti possono avere una capacità psicologica notevole, in caso di conflitto con un potenziale avversario quale Israele.

3) Il settore d’attacco aereo. Per quanto riguarda le forze aeree, la Siria è ben lontana dagli standard della IAF. I velivoli più moderni sono Mig-29 e Su-24, in numero limitato e poco efficienti. Inoltre i piloti non sono sufficientemente addestrati. Va considerato comunque che i primi sono ancor oggi mezzi molto manovrabili, se paragonati a velivoli occidentali quali gli F-15 e 16.

4) Il settore terrestre costituito da veicoli da fanteria e cavalleria. In particolare le unità corazzate sono ancora basate su veicoli (BMP-1, BRDM-2, T-54/55, T-62 e T-72) considerati antiquati già da lungo tempo. Veicoli simili iracheni sono stati distrutti in gran numero dagli Alleati nella prima guerra del Golfo senza problemi. Solo una parte di T-72 sono in corso d’aggiornamento (120-150 su 1600) e appaiono ancora inferiori ai Merkava MkIV israeliani. L’unico ambito di rilievo sono le armi anticarro: Damasco si è infatti recentemente dotata di numerosi sistemi moderni come il missile AT-14 Kornet, di fornitura russa. Tali missili (presentati in Russia nel ’94, hanno guida SACLOS (automatica, con puntamento laser e filoguida), tiro diretto a traiettoria tesa (considerato utile in quanto il puntatore vede direttamente in bersaglio, con raggio di 5,5 Km e capacità di penetrare 1100-1200 mm di acciaio protetto da corazza reattiva, grazie ad una doppia carica cava in tandem sulla testata. E’ il sostituti degli AT-4 e AT-5.

Ma il principale strumento militare siriano potrebbero essere le armi chimiche in possesso del regime di Bashar-al Assad. Secondi il Wall Street Journal numerose anonimi funzionari statunitensi sostengono che il regime starebbe spostando dai siti di stoccaggio yprite e gas nervini tipo sarin, VX, fosgene e tabun.

 

di Antonio Frate

 

 

Gli F16 vanno in pensione

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Dopo nove anni di servizio e oltre 48mila ore di volo gli F-16 in dotazione alla nostra aeronautica militare vanno in pensione e ritornano agli Stati Uniti.

Il 23 maggio si è svolta a Trapani Birgi, presso il 37° Stormo dell’AMI la cerimonia per il termine del programma "Peace Caesar" con il quale sono stati affidati in leasing dal governo statunitense all’Aeronautica Militare i caccia F-16 che hanno permesso dal 2003 la difesa dello spazio aereo italiano.

L’evento è stato presieduto dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis, con la partecipazione del Comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Tiziano Tosi, ed Autorità civili, militari e rappresentanti del Governo americano.

Il nome Caesar, oltre al riferimento storico alla potenza militare romana, è un acronimo inglese: Coalition AErial Surveillance And Recon. La ragione del nome PEACE CAESAR sta, per la prima parte del nome, cioè Peace, nella classificazione americana relativa agli F-16 venduti. La seconda parte del nome, Caesar, identifica il paese acquirente, nel caso specifico l´Italia.

Il leasing al Ministero della Difesa italiano è stato del tipo Foreign Military Sale, cioè negoziato tra l'agenzia del Dipartimento della Difesa statunitense e la controparte italiana. Si è trattato non di un leasing finanziario, in cui il proprietario del bene è una società finanziaria, ma di un leasing operativo, in cui il proprietario è l'azienda costruttrice autorizzata e/o il Dipartimento della Difesa.

Il costo del leasing nel 2001 era di circa 777 milioni di dollari statunitensi (nel 2001 equivalente a circa 850 mil €). La cifra pagata dall'Italia è stata approssimativamente divisa al 50% tra Dipartimento della Difesa statunitense e la Lockheed Martin, oltre al costo iniziale di riadattamento dei motori Pratt & Whitney. Il costo totale preventivato era di € 816 milioni per l'acquisto di 45.000 ore di volo, escluso piloti e armamenti, ma l'andamento del cambio dollaro/euro ha reso il Peace Caesar più favorevole per l’ Italia. Al costo complessivo del programma si devono aggiungere circa €33 milioni pagati nel 2004 dal Ministero della Difesa al Regno Unito per il recesso anticipato del leasing dei 24 Panavia Tornado ADV, restituiti con l'entrata in servizio degli F-16. Le ulteriori 2000 ore di volo equivalgono a circa € 40 milioni .

Alcuni incidenti sono avvenuti durante il servizio di protezione dello spazio aereo italiano. Uno dei primi F-16 che doveva partecipare all'inaugurazione del programma Peace Caesar non ha raggiunto l’Italia e ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a North Bay in Canada, interrompendo così la traversata dell'Atlantico con scalo nelle Azzorre, a causa di problemi al motore. Tra il 2003 e il 2010 sei incidenti hanno comportato la perdita di 7 F-16 ADF operativi in Italia.

1)Il primo incidente è dell'11 giugno del 2004, riportato dalla Corte dei Conti.

2)Il primo riportato dalla stampa avviene il 26 gennaio 2004. L'F-16 cade a 9 miglia da Trapani; era entrato in servizio nel 1986.

3)Il 22 maggio 2006 si scontrano due F-16; i piloti si lanciano a 5 miglia da Capo Ferrato, Sardegna. Gli aerei erano entrati in servizio nel 1984.

4)Il 5 novembre 2007, in fase di decollo a Trapani, la turbina dell'F-16 viene danneggiata da un volatile. L'aereo era entrato in servizio nel 1983.

5)L'11 febbraio 2008 un F-16 precipita vicino alle isole Egadi. Il pilota rimane ferito.

6)L'ultimo incidente in ordine cronologico ha luogo l'11 febbraio 2010: un F-16 precipita a cinque miglia da Cervia. Il pilota viene recuperato a 3 miglia da Cervia.

La mancanza di acquisto di un successore dell’F-104 ha reso quindi problematica per l’AMI la realizzazione di un sistema di difesa dello spazio aereo. Oggi, con la fine del programma Caesar, tale compito sarà affidato ad un’unica linea di Eurofighter.

 

di Antonio Frate