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Tecnologie di guerra

F 35 vulnerabile ai fulmini e non solo

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Per ironia della sorte è stato chiamato “Lightning” (Fulmine). Peccato che l'F-35 'Lightning' II, il nuovo prossimo caccia da combattimento Usa, in fase di sviluppo alla Lockeed Martin, con la partecipazione di otto Paesi, tra cui l'Italia, sia vulnerabile ai fulmini. Questo rinfocola le polemiche su un aereo già molto contestato per i suoi costi imprevisti e crescenti il cui programma di sviluppo, iniziato nel 2001, prevede investimenti per 396 miliardi di dollari. Il problema con i fulmini emerge da un rapporto di 18 pagine dell’Operational Test and Evaluation Office del Pentagono, pubblicato sul Sunday Telegraph e rilanciato da alcuni mass media americani e da gran parte della stampa italiana. In quel rapporto, la Concurrency Quick Look Review del 29 novembre 2011 si evidenziano tra l’altro numerose criticità dell'aereo della Lockheed Martin . Nel report del Dipartimento della Difesa Usa la questione della protezione dai fulmini è indicata all'ultimo posto tra altre 13 gravi criticità presentate dal velívolo. Nel testo si legge: “un sistema di protezione attiva dai fulmini, che presenta problemi rispetto ad un sistema passivo più convenzionale . Le superfici esterne dell’F-35 sono conformi agli standard di sicurezza, ma ci sono ancora sette sottosistemi che non rispettano gli standard. Il Sistema di Generazione di Gas Inerte a Bordo (OBIGGS) non riesce a fornire azoto a sufficienza per isolare in ogni condizione i serbatoi di carburante, che presentano un rischio potenziale di incendio. Specificatamente, rapidi cambi di altitudine in picchiata lasciano entrare ossigeno nei serbatoi in una misura che l’OBIGGS non riesce a compensare con l’azoto. Inoltre non c’è un sistema per isolare i serbatoi (e quindi alcuna protezione dai fulmini) quando l’aereo è parcheggiato. Migliorie nell’isolamento sono state tentate attraverso due fasi di studio. La prima fase ha portato ad un ripensamento preliminare del progetto e si concentrerà su modifiche all’OBIGGS. La seconda fase si concentrerà sull’incremento dell’azione delle valvole di sfiato del carburante per consentire piena operatività in picchiata (ma si tratta di un intervento non previsto prima del 2014). Il contractor sta anche vagliando possibili opzioni per proteggere il velivolo dai fulmini quando è parcheggiato come il pre-caricamento dei serbatoi con azoto mediante l’utilizzo di un carrello ausiliario e l’aggiunta di un bocchettone sul velivolo stesso. Nel frattempo i velivoli devono attenersi ad una restrizione di 25 miglia nautiche dai fulmini e a parametri di picchiata limitati finché la certificazione parziale di idoneità sarà completata a fine 2012, con una piena certificazione attesa tra il 2014 e il 2016. Ma la base aeronautica di Eglin si trova in una zona interessata significativamente dai fulmini, per cui la restrizione delle 25 miglia nautiche potrebbe portare alla cancellazione delle attività di training previste". Inoltre lo spessore ridotto dei serbatoi, voluto per ridurre il peso, rende gli stessi piu’ vulnerabili anche al fuoco nemico. Rimangono ancora problemi per il casco del pilota, lo sviluppo di software, l'integrazione delle armi. Nel corso di una sua visita a Roma, mercoledì 16 gennaio il segretario alla difesa Usa Leon Panett,a ha affermato che l'F-35 è l'aereo del futuro. Gli Stati Uniti, ha sottolineato: “sono impegnati nello sviluppo del programma, è un buon investimento e apprezziamo il sostegno dell'Italia”.

 

di Antonio Frate

 

L’Iran aggiorna la sua flotta di elicotteri da combattimento

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Il 4 gennaio 2013 è stato presentato a Teheran il Toophan 2, la seconda edizione dell’elicottero d’attacco nazionale delle Forze Armate Iraniane. Il Toufan IAIO o Toophan (Tempesta) è una serie di elicotteri da combattimento prodotta dall'organizzazione Iran Aviation Industries. Sulla base del 'Bell AH-1 Cobra' progettato negli Stati Uniti nel 1960 il Toofan è stato realizzato in due varianti, la prima presentata nel maggio 2010, (consegnato in dieci unità) seguita dal migliorato Toufan II presentato nel gennaio 2013. La presentazione è avvenuta nel sesto e ultimo giorno di esercitazioni navali che abbracciano lo Stretto di Hormuz verso l'Oceano Indiano. La cerimonia è stata presieduta dal ministro della Difesa Vahidi. Parlando durante la cerimonia, Vahidi ha dichiarato che l'elicottero appartiene ad una nuova generazione di elicotteri da combattimento e gode di tecnologie moderne e avanzate, tra cui un’elevata precisione e capacità di targeting. Il Toufan 2 impiega 11 delle ultime realizzazioni indigene dell'Iran nelle capacità di elettronica, ottica, laser e armamento. È dotato di una nuova cabina a prova di proiettile, suite avionica e un sistema a infrarossi (FLIR) montato sul naso, pur mantenendo dell'elicottero AH-1 il cannone M197 a tre canne da 20 millimetri Gatling e alette dotate di una coppia di tubi lanciarazzi 19 - 70 millimetri. L'elicottero è stato progettato per distruggere una vasta gamma di carri armati, veicoli di terra, oggetti in movimento sul campo di battaglia, oltre a svolgere missioni di luce e semi-pesanti grazie alla sua capacità di precisione di puntamento. Il ministro iraniano ha salutato il Toufan 2 come un simbolo di creatività e di autosufficienza di fronte alle sanzioni dei nemici. Vahidi ha dichiarato che il velivolo aumenterà enormemente la potenza di combattimento delle forze armate iraniane, una volta entrato in produzione in serie. L'Iran ha inoltre annunciato i suoi primi elicotteri di produzione nazionale durante la cerimonia di inaugurazione della sesta fiera dell'industria internazionale per l'aviazione il 12 dicembre 2012. Gli elicotteri Panha 1 e 2 hanno lo scopo di condurre operazioni militari e missioni logistiche, e possono trasportare rispettivamente 14 e 8 passeggeri. Il Shahriar, completamente revisionato, è un elicottero bimotore con una capacità di 20 passeggeri, è stato esposto durante la cerimonia del 2012 sull'isola meridionale iraniana Kish. Negli ultimi anni, l'Iran ha fatto grandi risultati nel settore della difesa e ha raggiunto l'autosufficienza essenziale di equipaggiamenti militari e sistemi. La Repubblica Islamica ha ripetutamente messo in chiaro che la sua forza militare è semplicemente basata sulla dottrina di deterrenza della difesa della nazione e non costituisce una minaccia ad altri paesi. Il ministero della Difesa iraniano ha consegnato più di due Toufan II per l'esercito iraniano e per il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) nel corso della cerimonia di inaugurazione ufficiale a Teheran.

 

di Antonio Frate

 

 

Fajr 5 contro Israele

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Negli ultimi giorni si è inasprito il conflitto arabo israeliano. Sono stati lanciati su Israele, dalla striscia di Gaza, razzi Fajr-5. Il Fajr-5 è un razzo di circa 333 mm di calibro (stimato), con gittata di 75 km e testata di 90 kg di esplosivo. Il Fajr-3, da cui è derivato, aveva una gittata di soli 45 km. L’aumento di tale prestazione è dovuto ad una riprogettazione dell’apparato propulsivo, basato sempre su propellente solido. L’arma è facilmente dispiegabile. Di produzione iraniana, derivata dai Grad e Katijushya sovietici, è stato sviluppato entro il 2005 e entrato in funzione nel gennaio 2006.

A tali armi le milizie di Hamas aggiungono i razzi artigianali Kassam, più piccoli e facilmente trasportabili e occultabili, oltre a mortai per il lancio di proiettili.

La loro efficacia è data dalla scarsa estensione del territorio israeliano.

La controparte israeliana schiera armamenti ben più consistenti ed avanzati che si rivelano molto letali (decine di morti contro poche unità).

Il principale strumento di difesa contro i razzi è il Grande Fratello Iron Dome 2, dotato di un radar che è stato sempre più perfezionato ultimamente, completo di batterie missilistiche da 60 pezzi e sistema di controllo di tiro che finora hanno intercettato la metà dei Fajr-5, o anche più, secondo alcune fonti. La gittata utile è tra i 4 e i 70 K. L’Iron Dome 2 è estremamente costoso: un singolo missile, lanciato, costa 50.000 $, contro gli 800 $ di un Kassan. Per tale motivi economici la copertura su Israele non e’ ancora completa. Bisognerebbe reperire altri fondi.

Agli Iron Dome 2 si aggiungono i droni. Tali sistemi sono usati da Israele fin dal 1973 e sono stati sempre più perfezionati. Possono trasportare e rilasciare ordigni e missili, in territorio ostile, in tutta sicurezza, oltre a inviare in tempo reale immagini alla base. Gli addestratori armati Skyhawk, di origine americana, sono utili per le incursioni sul territorio ostile, insieme agli elicotteri Apache, equipaggiati con missili AGM 114 Hell-Fire o AGM 175 Griffin, utili per colpire i bersagli della guerriglia con precisione. Nelle immagini diffuse si sono visti schierare anche pesanti obici semoventi.

 

 di Antonio Frate

 

 

AW 129 a bordo di unità navali

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L’Aw 129 e’ l’elicottero da combattimento dell’AVES, l’Aviazione dell’Esercito Italiano. E’ recentissima la notizia che a Viterbo, presso il Comando dell’AVES, e’ stato firmato tra l’Esercito e la Marina Militare un accordo che riguarda una futura capacità operativa degli AW 129 da bordo di Unità Navali della MMI. La firma del documento prevede la possibilita’ di abilitare istruttori di volo dell’Aviazione di Marina sugli AW 129, consentendo di abilitare gli equipaggi dell’Esercito a bordo di navi. Le firme sono state poste dal Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Enzo Stefanini e dall’Ammiraglio di Divisione Paolo Treu, Comandante del 6° Reparto Aeromobili dello Stato Maggiore Marina e Comandante delle Forze Aeree della Marina Militare. Data la sua capacita’ operativa, si prevede che il Mangusta potra’ avere un ruolo importante nella copertura negli sbarchi. L’A 129 e’ stato il primo elicottero da combattimento europeo. Vola dal 1983 ed e’ entrato in servizio nel 1990. Nella prima versione si è subito dimostrato l’elicottero da combattimento con i piu’ elevati fattori di carico sul mercato (elevata differenza tra accelerazioni positive e negative). Successivamente è stato aggiornato, con un rotore pentapala, una robusta trasmissione, avionica potenziata (è l’unico elicottero con doppio sistema di visione notturna, ad intensificazione di luce e ad infrarossi), e con l’aggiunta del cannone M197 da 20mm a tre canne. Nel 2007 e’ stato ridenominato AW 129. La Turchia lo ha scelto nella versione International, con nuovi motori. Un altro famoso elicottero da combattimento anticarro imbarcato e’ il Cobra, in versione King Cobra o nella ulteriormente avanzata Cobra Venom AH-1Z, quest’ultima con produzione approvata nel febbraio 2011. La differenza col Mangusta è data dal fatto che si tratta di un modello aggiornato di una macchina più datata. Ad esempio si nota la presenza di pattini piuttosto che del robusto carrello dal Mangusta. Le compatte dimensioni rappresentano una caratteristica fondamentale per i velivoli da imbarcare, per questo i Cobra sono preferiti agli Apache nella fornitura ai Marines.



di Antonio Frate





Scenari alternativi al programma F35

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La stringente crisi economica comporta la richiesta da parte di numerosi gruppi e movimenti politici di una riduzione nelle spese militari. Ultimamente una contrazione dei finanziamenti è stata di fatto effettuata. Ma quello che in molti chiedono è l’uscita del nostro paese dal programa F 35. In effetti il prossimo caccia che andrà in dotazione all’Aeronautica e all’Aviazione di Marina rappresenta la spesa per acquisizioni più grande tra quelle programmate per la Difesa.

Il caccia americano dovrebbe sostituire, nei piani attuali, i Tornado e gli Amx nella versione A (a decollo orizzontale) e gli Harrier II  nella versione B (a spinta vettoriale), in un numero complessivo di 90 pezzi.

Dell’eventuale “piano B”, in sostituzione di  tale programma ne parlano in pochi. Il velívolo piu’ plausibile per sostituire i caccia di terza generazione potrebbe essere, a rigor di logica, l’Eurofighter Typhoon, che per ora riveste il ruolo di intercettore nella nostra Aeronautica e degli altri paesi utilizzatori.

Il Typhoon e’ un caccia le cui capacita’ di attacco al suolo sono in fase di sviluppo ed evoluzione. Si e’ iniziato con le possibilita’ di rilascio di ordigni Paweway II e puntatori laser, poi si dovrebbe passare al Paweway 4 (2013), e Storm Shadow, Taurus e missili Brimstone anticarro (2015) e successivamente antinave (2017) e cosi’ via. Il tutto per il bombardamento, l’attacco contro obiettivi specifici, antiradar, antinave etc., in modo da realizzare un modello appetibile ai mercati. Il velívolo ha anche buone qualita’ stealth, con una RCS di 0,5. Tuttavia il carico e’ ancora agganciato in piloni esterni, non favorendo la riduzione della traccia radar dello stesso.In piu’ si dovrebbe incrementare l’autonomia.

Per quanto riguarda la versione navale, anche in questo caso una versione adatta allo scopo e’ stata pensata principalmente per l’export. L’Eurofighter navale dovrebbe avere la spinta vettoriale per poter operare su portaerei di tipo STOBAR, ossia con decollo corto senza catapulte e atterraggio con l’assistenza di cavi di arresto. Tale versione e’ stata ideata per  la Marina Indiana e i dettagli del progetto sono stati resi noti all’Aero India 2011. I modelli teorici sono apparsi incoraggianti: il Typhoon ha un elevato rapporto peso-spinta che lo avvantaggia nel decollo corto, nonchè  una buona visibilità all’esterno, un basso impatto elettromagnetico sui sistemi di una nave e resistenza alla corrosione elevata.

Nel gennaio 2012 la Difesa indiana si è pronunciata a favore del Rafale, ma l’accordo finale non è stato ancora siglato. Il finanziamento di un Typhhon navale potrebbe avere una qualche speranza di aggiudicamento.

Se guardiamo le posizioni dei 4 partner del Consorzio del caccia europeo, il Regno Unito ha puntato per la sostituzione di tutti i propri bombardieri e dei caccia navali sull’F 35 B che, in qualità di partner di primo livello, utilizzera’un motore inglese. Dato il costo di tale modello si stenta a credere che i programmi futuri inglesi restino questi definitivamente.

La Germania non ha portaerei e prevede di continuare a usare i Tornado come aerei d’attacco al suolo, ma c’è da considerare che tali velivoli hanno costi di gestione piuttosto alti. La Spagna non ha aderito al programma F 35, quindi le sue scelte non sono ancora chiare, ma l’adozione di Eurofighter anche in ruoli diversi dall’intercettazione sembrerebbe per questo paese una soluzione adatta. L’Efa e’ stato per la Spagna un’autentica porta d’ingresso verso la cooperazione tecnologica militare intereuropea, consentendo di ottenere elevata qualità con minimi costi.

 

 

di Antonio Frate