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Altre missioni

Somalia, corso Formed Police Unit

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Nell’ambito delle attività di training intraprese dalla MIADIT nel Corno d’Africa, è stato organizzato il corso Formed Police Unit (FPU) tenuto dall’Arma dei Carabinieri con i suoi istruttori specializzati del Center of Excellence for Stability Police Units (COESPU). Il Comandante della MIADIT Colonnello Giuseppe Corso, su richiesta del Comando di vertice della Gendarmeria Nazionale Gibutiana, ha rinnovato l’impegno nella formazione dei gendarmi gibutiani, con l’avvio di un corso FPU in favore di circa 80 unità presso l’Accademia della Gendarmeria di Artà. Scopo del corso sarà quello di formare aliquote specializzate in operazioni di Peacekeeping e consentire allo Stato di Gibuti di disporre, all’occorrenza, di proprio personale da poter schierare nelle missioni sotto l’egida ONU o di altre organizzazioni, quali ad es. AMISOM, attive nel continente africano. Il corso è rivolto alla Gendarmerie Nationale de Djibouti in quanto le caratteristiche di tale forza di sicurezza nazionale sono orientabili per assolvere anche compiti tipici di un’unità di polizia mobile. Si tratta, infatti, di una Forza di Polizia ad ordinamento militare dotata di un assetto (operativo e strumentale) che, efficacemente addestrata, ben può disimpegnarsi nell’assolvere i compiti di protezione del personale e delle strutture logistiche in tutti quei contesti internazionali instabili dal punto di vista politico e/o sociale. Nel rispetto della normativa nazionale volta a prevenire e contenere la diffusione del fenomeno pandemico da COVID-19, gli istruttori della Miadit, sotto la supervisione del Comandante della Training Unit, Maggiore Marco Crescenzi, sviluppano l’intero iter addestrativo con lezioni teoriche e pratiche sul “Public order management”, sul “Check Points operations” e sulle tecniche della “Tactical progression in terrain and buildings”, necessarie alla formazione della FPU Gibutiana per il futuro impiego in aree di operazioni in favore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
 
fonte Stato Maggiore della Difesa 
 

Missione in Lettonia, avvicendamento del TG Baltic

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Si è svolta questa mattina, presso Camp Ādaži (LV), la cerimonia di avvicendamento del Task Group "Baltic", il contingente italiano schierato nell'ambito dell'enhanced Forward Presence della NATO in Lettonia. Il tradizionale passaggio della bandiera del Task Group Baltic tra i due Comandanti, il cedente Tenente Colonnello Fabrizio Esposito e il subentrante Tenente Colonnello Massimiliano Ferraresi, si è svolta con un cerimonia molto sobria, nel rispetto delle misure di tutela imposte dall'emergenza COVID. Ha presenziato alla cerimonia il Comandante della Latvian Army Infantry Mechanized brigade, Colonnello Sandris Gaugers e il Comandante dell'eFP Battle Group "Latvia" a guida canadese, Ten. Col. Trevor Norton,  che ha espresso profonda soddisfazione per l’operato del Task Group Baltic che, nonostante i forti condizionamenti imposti dall'emergenza COVID ha dimostrato professionalità, tenacia e spirito di sacrificio ha contribuito in maniera significativa al successo della missione NATO in Lettonia. Il Task Group Baltic, su base 132ª brigata corazzata “Ariete”, ha così concluso un periodo di 5 mesi di intenso impiego operativo. Molteplici e diversificate sono state le attività addestrative-operative condotte durante il mandato, nonostante i condizionamenti imposti dalle misure di prevenzione adottate per fronteggiare l’emergenza COVID e per preservare il personale dal rischio di un contagio. Al contingente della brigata Julia il mandato di perpetuare la presenza e la professionalità delle Truppe Alpine nel paese baltico per il prossimo semestre.
 
fonte Stato Maggiore della Difesa
 

Nell'inferno di Beirut arrivano i soccorsi italiani

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Le forti esplosioni di Beirut ad oggi hanno causato 135 morti, 5000 feriti ed oltre 1500 dispersi. Secondo fonti locali, l’esplosione più forte, sarebbe stata generata da un incendio scoppiato in un deposito con 2750 tonnellate di nitrato di ammonio poste sotto sequestro. Secondo le prime notizie, nell’esplosione è stato ferito anche un militare italiano, che non sarebbe grave. Il Primo Ministro Hassan Diab: “I responsabili dell’episodio pagheranno”. Il Ministro della Salute, Hasan, ha invitato la popolazione a lasciare la città:  “Sono pericolosi i gas diffusi dalle deflagrazioni”. L’ Ambasciata americana ai connazionali: “Restate a casa”. Il numero delle persone coinvolte nell’episodio risulta ancora provvisorio. 
In seguito alle esplosioni che hanno devastato la città di Beirut e alla conseguente mobilitazione della comunità internazionale per inviare al più presto aiuti umanitari, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha immediatamente messo a disposizione della Protezione Civile, per il tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore Difesa, due velivoli C-130J dell’Aeronautica Militare. I velivoli, appartenenti alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, decolleranno nelle prossime ore, come da ordine del Comando delle Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, con a bordo un team composto da Vigili del Fuoco e personale dell’Esercito Italiano specializzato ad operare in contesti caratterizzati da minaccia CBRN (Chimica, Batteriologica, Radiologica e Nucleare). Una seconda missione è prevista per domani, dedicata al trasporto di materiale umanitario e medico. Il 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona” è il reparto dell’Esercito deputato ad assolvere compiti in materia di difesa specialistica CBRN (Chimica, Batteriologica, Radiologica, Nucleare). Sul territorio nazionale, così come in tutti i teatri operativi in cui sono impiegate le Forze Armate italiane, assetti specialistici del 7° garantiscono le attività peculiari di rivelazione, identificazione, campionamento e decontaminazione. Il C-130J, in dotazione alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, è un velivolo da trasporto di personale, materiali e mezzi, spesso utilizzato anche in attività di supporto a favore della collettività, come nel caso di trasporti sanitari d'urgenza, di pazienti in imminente pericolo di vita, che richiedono l'imbarco di una ambulanza o in bio-contenimento. Questi velivoli sono stati utilizzati recentemente anche per il trasporto di materiale sanitario in tutto il Paese, nonché per il trasporto di aiuti umanitari in Paesi colpiti da calamità, come ad esempio nel caso dell’Ucraina, a seguito dell’alluvione di giugno, per citare solo il caso più recente.
 
di Domenico Pio Abiuso
 
 
 

Difesa: 15.000 militari italiani impegnati durante i giorni delle festività in Italia e all'estero

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Continua, anche durante il periodo delle festività natalizie l’impegno delle Forze Armate sia in Patria sia all’estero. Sono infatti circa 7800 i militari dell’Operazione Strade Sicure impiegati sul territorio nazionale per il presidio, in concorso alle forze di polizia, di obiettivi sensibili, luoghi di culto, snodi ferroviari e metropolitane delle città italiane cui si aggiungono 7500 uomini e donne delle Forze Armate che operano in 39 missioni internazionali in 24 Paesi. Impegno che si è arricchito di una nuova sfida, quella portata dall’emergenza epidemiologica Covid 19. Difatti, sia nel corso della prima ondata e successivamente nella seconda con l’Operazione IGEA prima e con l’avvento dell’Operazione EOS poi, iniziative volute dal Ministro della Difesa Guerini, il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ha pianificato e diretto lo sforzo delle Forze Armate, in sinergia con la struttura commissariale per la gestione e il contrasto dell’epidemia della Presidenza del Consiglio, volto a supportare il Ministero della Salute, in coordinamento con le Autorità sanitarie locali e la Protezione Civile.
Dal 23 ottobre 200 Drive Through Difesa (DTD) sono stati resi disponibili per effettuare tamponi, ad oggi oltre 860.000, da parte team interforze di personale sanitario, per un totale di circa 430 tra medici e infermieri, analizzati, poi, negli 8 laboratori sanitari stanziali e 2 mobili delle Forze Armate. A questi, si aggiungono la disponibilità di 230 posti letti, di cui 54 per la terapia intensiva, dell’Ospedale Militare del Celio di Roma e dei Centri Medici Ospedalieri di Milano e Taranto, le 18 strutture logistiche impiegabili come “Covid Hotel” e 5 strutture sanitarie campali che contribuiscono ad alleggerire la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale. Con il Vaccine Day ha avuto inizio, il 26 dicembre, anche l’Operazione EOS, in supporto alla campagna di vaccinazione nazionale, che, a parte la distribuzione iniziale delle prime 9.750 dosi vaccinali, entrerà nel vivo agli inizi del prossimo anno quando le Forze Armate provvederanno allo stoccaggio e vigilanza dei vaccini nell’hub principale di Pratica di Mare da dove verranno trasportati, grazie all’impiego di 11 aerei, 73 elicotteri e 360 mezzi terrestri verso i 21 hub secondari dislocati in tutte le regioni per poi essere distribuiti ai vari siti di somministrazione individuati dalla struttura commissariale.
Altrettanto significativo è il contributo delle Forze Armate nelle Operazioni all’estero, dove sono impegnate con 7.500 uomini e donne nell’ambito di coalizioni multinazionali o sotto l’egida della NATO, Unione Europea e ONU, dall’Africa sub-sahariana all’Afghanistan, attraverso il Mediterraneo, i Balcani, il Libano e il Medio-Oriente, fino alle acque dell’Oceano Indiano, contribuendo attraverso attività di capacity building alla stabilizzazione delle aree di impiego, piuttosto che svolgendo operazioni volte a rafforzare la difesa degli spazi euro atlantici, lungo il fianco est, nei cieli e nei mari dell’Alleanza.
 
fonte Stato Maggiore della Difesa

Coronavirus, il contributo delle forze armate

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Il Ministero della Difesa è stato impegnato fin dall’inizio dell'emergenza Coronavirus. Le Forze Armate hanno messo a disposizione tutte le risorse e le capacità disponibili per supportare i cittadini e il Sistema Paese nella gestione di questa grave crisi. In occasione del rientro dei connazionali dalla Cina hanno offerto la capacità di trasporto in bio-contenimento e le strutture militari per il periodo di osservazione. Successivamente è stata allestita una Sala Operativa presso il Comando Operativo di vertice Interforze per coordinare le attività a favore dei cittadini per l'emergenza Coronavirus: supporto agli Ospedali civili di Lodi, Bergamo, Milano e Novara, oltre che all'istituto penale di Parma e alla Casa di Cura di Macerata, con l’invio di medici e infermieri militari di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Carabinieri; allestimento di due ospedali da campo a Piacenza e a Crema e predisposizione di strutture sanitarie militare per accogliere i pazienti affetti da Coronavirus;
 voli sanitari di emergenza e in bio-contenimento; supporto alle Forze dell’Ordine in attività di Pubblica Sicurezza.
 
fonte Stato Maggiore della Difesa