Altre missioni
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Joint Stars 2017, si conclude la più grande esercitazione delle forze armate
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- Creato Venerdì, 27 Ottobre 2017 08:42
- Ultima modifica il Mercoledì, 10 Gennaio 2018 18:49
- Pubblicato Venerdì, 27 Ottobre 2017 08:42
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“Le nuove esigenze operative impongono una piena capacità interforze che deve essere necessariamente acquisita con attività addestrative che coinvolgano sempre tutte le componenti dello Strumento Militare Nazionale, così come è stato per la Joint Stars” ha affermato il Generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, a conclusione della Joint Stars, la più grande esercitazione Interforze nazionale dell’anno, che ha visto impegnate forze di Esercito, Marina e Aeronautica su tutto il territorio nazionale. La Joint Stars 2017 (JS17) è un’attività addestrativa organizzata dal Comando Operativo di vertice Interforze (COI) ed è costituita da una rete di esercitazioni, federate tra loro e condotte tra il mese di giugno e ottobre in Sicilia, Sardegna e Italia del centro sud, che fanno riferimento a un unico scenario fittizio di un contesto di crisi. All’esercitazione ha preso parte anche una componente NATO con assetti dedicati all’addestramento alla guerra elettronica, tra cui quelli per il disturbo ai sensori Radar e alle comunicazioni. L’interoperabilità e il coordinamento delle procedure delle diverse componenti di ciascuna Forza Armata sono stati i principali obiettivi della JS17, ma quello certamente più rilevante è stato quello di testare e validare l’operatività iniziale della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare, cioè le forze militari anfibie italiane. L’Esercito Italiano, la Marina Militare e l’Aeronautica Militare si sono addestrate congiuntamente, schierando complessivamente più di 3.600 militari con lo scopo di perseguire sinergie ed economie, condividere risorse e massimizzare interoperabilità, affinando le proprie capacità all’interno di missioni simulate che potrebbero verificarsi nell’ambito di crisi internazionali o emergenze nazionali. Sono state pianificate e condotte operazioni per l’evacuazione di personale civile presente nelle zone di operazioni militari, nonché la conduzione di operazioni che prevedano l'inserimento in ambiente ostile di una componente terrestre dal mare. Il cuore di questa componente terrestre è rappresentato dal Reggimento Lagunari "Serenissima" dell’Esercito Italiano e il reggimento “San Marco” della Marina Militare, i quali sono in grado di attivare tutte le funzioni "Combat", "Combat Support" e "Combat Service Support", grazie all'integrazione delle capacità esistenti in seno allo Strumento Militare nazionale. L’Aeronautica Militare, che per la prima volta ha impiegato anche i velivoli F35A, ha garantito invece il supporto aereo con operazioni di Close Air Support (CAS), Suppression of Enemy Air Defense (SEAD), Combat Search and Rescue (CSAR), trasporto tattico di personale operativo ed evacuazione di civili feriti. Tra i reparti dell'Esercito partecipanti all'esercitazione, il Comando Artiglieria Contraerei, la Brigata Pozzuolo del Friuli, il Reggimento Lagunari "Serenissima", il 3° Reggimento Genio Guastatori, il 17° Reggimento artiglieria contraerei "Sforzesca", il Reggimento artiglieria a cavallo", il 4° Reggimento "Genova Cavalleria" e il 5° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Rigel". Per la Marina Militare sono state coinvolte la Portaerei Garibaldi, due navi da sbarco, la San Marco e la San Giorgio, i cacciamine Viareggio e Milazzo, il sommergibile Longobardo, la rifornitrice di squadra Vesuvio, il cacciatorpediniere Duilio, la fregata Alpino e il moto trasporto costiero (MTC) Lipari. Per l'Aeronautica Militare hanno preso parte la 46^ Brigata Aerea di Pisa con i velivoli C-130 e C-27J, la 4^ Brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea, il 6° Stormo di Ghedi con i Tornado IDS e ECR, il 4° Stormo di Grosseto e il 37° Stormo con gli Eurofighter, il 51° Stormo di Istrana con gli AMX, il 61° Stormo di Galatina con i T-346, il 14° Stormo di Pratica di Mare con l'aereo cisterna KC-767 e con il CAEW, il 32° Stormo di Amendola con l'aeromobile a pilotaggio remoto MQ-9 Predator B, il 15° Stormo di Cervia con gli elicotteri HH-101, HH-139 e gli HH-212. Saranno inoltre coinvolti, 16° Stormo Fucilieri dell'Aria di Martina Franca, il Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari Palese, il ReGISCC di Pratica di Mare, il 22° GRAM di Licola e le basi del 41° Stormo di Sigonella e del R.S.S.T.A. di Decimomannu.
fonte: Stato Maggiore della Difesa
La difficoltà di operare in Libia
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- Creato Mercoledì, 27 Settembre 2017 08:05
- Ultima modifica il Mercoledì, 10 Gennaio 2018 18:50
- Pubblicato Mercoledì, 27 Settembre 2017 08:05
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Si è conclusa da poco la visita in Italia del generale Khalifa Haftar, uno degli uomini più influenti della Libia. Il capo dell’esercito libico ha incontrato il ministro della Difesa Roberta Pinotti e quello dell’Interno Marco Minniti. In entrambi i casi si è parlato della Libia e delle sue questioni più urgenti: immigrazione, interessi economici, in particolare la difesa militare delle strutture Eni a Mellitah, e della preparazione dell’esercito libico da parte degli italiani. La visita di Haftar ha destato molte critiche soprattutto da parte dei suoi oppositori politici in Libia. Il generale militava nelle fila di Gheddafi ed è accusato di pesanti crimini di guerra. Non è ben visto in patria anche se è protetto dalle Nazioni Unite, sicuramente non è un uomo nuovo per risollevare le sorti della Libia. Uno dei pochi che in questo momento potrebbe garantire la stabilità in Libia, pur essendo egli stesso largamente in disaccordo con il governo di Tobruk. Gli interessi italiani nell’area sono notevoli, non riguardano soltanto le risorse minerarie ma anche l’addestramento dei nuovi soldati. In una Libia dilaniata dalla guerra tra varie tribù e dove regna il caos è opportuno far qualcosa. La conclusione di accordi militari, economici risulta molto importante per il nostro paese, perché la Libia è il primo paese sull’altra sponda del Mediterraneo. Una politica seria che non offre solo speranze, ma concrete possibilità di pace e di lavoro arresta l’enorme flusso di migranti verso l’Europa. Tale obiettivo dovrebbe intraprenderlo tutta l’Unione Europea, dal momento che si lavora in maniera congiunta per il benessere dei cittadini. La lotta all’immigrazione clandestina deve essere nell’agenda di ogni primo ministro europeo. Non si pensi che il flusso sarà arginato soltanto dall’Italia in Libia. A tutte le cancellerie attende un duro lavoro, l’incontro con il leader libico Haftar aprirà la strada a nuove trattative tra Europa e Africa. Da oggi in poi la Libia non sarà più il ponte verso l’Europa gestito dagli scafisti, ma diventerà un simbolo contro l’oppressione dell’Isis nell’ Africa del nord e medio oriente. Anche se lo stato islamico resiste ancora sul territorio, con la cooperazione in primis dell’Italia, attraverso il nostro esercito, la Libia tornerà a essere un partner privilegiato per l’Europa. L’integrità dell’Ue passa attraverso la risoluzione delle controversie negli stati più vicini. È troppo facile ignorare, in questo modo non riusciremo mai a risolvere nulla. Sarà importante lavorare assiduamente per costruire qualcosa che resti nel tempo. Le soluzioni temporanee sono inutili, accrescono soltanto altri problemi che mai nessuno riuscirà a risolvere e peseranno indistintamente su tutti i cittadini.
di Daniele Altina
Al via esercitazione Joint Stars 2017
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- Creato Martedì, 06 Giugno 2017 16:29
- Ultima modifica il Mercoledì, 10 Gennaio 2018 18:46
- Pubblicato Martedì, 06 Giugno 2017 16:29
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Migranti, si richiede un maggiore intervento
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- Creato Lunedì, 15 Maggio 2017 13:44
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In Islanda l'operazione Nato "Northern Ice"
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- Creato Venerdì, 17 Marzo 2017 18:48
- Ultima modifica il Mercoledì, 24 Maggio 2017 17:35
- Pubblicato Venerdì, 17 Marzo 2017 18:48
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Sei velivoli Eurofighter dell'Aeronautica Militare, decollati dall'aeroporto militare di Grosseto, sono atterrati all'aeroporto di Keflavik, in Islanda, per partecipare all'operazione NATO Interim Air Policing, denominata "Northern Ice". L'operazione, a cui l’Italia contribuisce, con turnazioni periodiche insieme agli altri Paesi dell’Alleanza, ha come obiettivo quello di preservare l'integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l'attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda, paese sprovvisto di capacità e strutture autonome per la difesa aerea. Il compito degli assetti italiani sarà quello di garantire il servizio di sorveglianza dello spazio aereo islandese fino alla metà del mese di aprile, effettuando nel contempo attività addestrativa congiunta con il personale della Guardia costiera locale. “Il rischieramento in Islanda è una missione, operativa e addestrativa allo stesso tempo, che concretizza lo spirito di solidarietà tra i membri dell’Alleanza Atlantica e permette, inoltre, di mantenere e testare delle procedure standardizzate di sicurezza in ambito NATO” ha dichiarato il Generale Claudio Graziano, Capo dello Stato Maggiore della Difesa, aggiungendo che “questa difesa aerea congiunta nel settore islandese è un chiaro esempio di gestione razionale e condivisione delle risorse disponibili tra i vari Paesi della NATO”. L'attività di Air Policing consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica nonché nell’identificazione di eventuali sue violazioni all'integrità, dinnanzi alle quali devono scattare appropriate azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici è definito scramble. L'Air Policing viene svolta nell'ambito dell'area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation - ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinata dal Comando Aereo (Air Command) di Ramstein (GER).
fonte Stato Maggiore della Difesa
Emergenza Terremoto: l'esercito realizza strutture accoglienti
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- Creato Martedì, 10 Gennaio 2017 15:40
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- Pubblicato Martedì, 10 Gennaio 2017 15:40
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Norcia (PG), 8 gennaio 2017 – E' stato inaugurato oggi il terzo modulo abitativo collettivo che permetterà ad oltre dieci famiglie di trascorrere l'inverno in una struttura al riparo dal freddo e dal gelo. Erano presenti al taglio del nastro il Sindaco di Norcia, Dottor Nicola Alemanno, e il Colonnello Massimo Tuzza, Comandante del 6° Reggimento Genio Pionieri. Fondamentale il contributo del Genio dell'Esercito, che ha permesso in poco più di un mese la realizzazione di tre strutture collettive, progettate per accogliere i terremotati in vista dei giorni più rigidi dell'anno. I militari hanno lavorato per un'urbanizzazione speditiva dell'area, approntando le fondamenta e realizzando gli allacci alle utenze. L'operato dei militari del Genio continua presso il comune della Val Nerina con la preparazione di altri due moduli collettivi, nei pressi dei tre già realizzati, e di un'ulteriore area nella frazione di Popoli. Al momento, nonostante le temperature proibitive e le condizioni meteorologiche avverse, le Forze Armate sono impegnati quotidianamente per supportare la popolazione colpita dal sisma, sorvegliando le centinaia di "zone rosse", urbanizzando le aree per la messa in opera delle cosiddette "casette" e recuperando opere d'arte.
fonte Stato Maggiore della Difesa
Iraq, l'Italia lascia il comando alla Germania
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- Creato Giovedì, 15 Dicembre 2016 17:27
- Ultima modifica il Venerdì, 17 Marzo 2017 18:56
- Pubblicato Giovedì, 15 Dicembre 2016 17:27
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Ieri a Erbil (Iraq) ha avuto luogo la cerimonia di cambio del Comandante del Kurdistan Training Coordination Center (KTCC), polo di addestramento per le forze di sicurezza curde, al quale contribuiscono le Forze Armate italiane nel contesto della missione internazionale a guida statunitense per il contrasto al sedicente Stato Islamico denominata “Inherent Resolve”. Dopo 6 mesi di intensa attività, il Col. Stefano Di Sarra ha lasciato il comando al parigrado tedesco Georg Oel . Le due Nazioni, infatti, si danno il cambio ogni sei mesi. Alla cerimonia hanno presenziato le massime autorità politiche e militari curde e gli alti rappresentanti della Comunità internazionale. A premessa del rituale passaggio della bandiera del KTCC che segna la conclusione del mandato italiano, il Col. Di Sarra ha espresso la sua stima e gratitudine allo staff e agli addestratori delle 8 nazioni che compongono il KTCC:“ Vado via fiero di essere stato il vostro Comandante e vi sono riconoscente per l’impegno profuso a favore del KTCC e delle Forze di Sicurezza Curde, che grazie a voi hanno strumenti efficaci per poter sconfiggere il Da’esh” . Un semestre impegnativo, durante il quale il KTCC ha formato oltre 5000 Peshmerga, dando un contributo fondamentale alle Forze di Sicurezza Curde impegnate nelle fasi finali della battaglia contro il Da’esh. Ad oggi i soldati curdi addestrati da gennaio 2015 sono ben 15000, di cui 6800 formati dai trainers italiani. Il semestre appena concluso ha visto inoltre l’apertura di un nuovo centro addestrativo nel sud del Kurdistan presso la citta di Sulemanya.
fonte Stato Maggiore della Difesa
Iraq, 800 nuovi poliziotti addestrati dai Carabinieri
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- Creato Sabato, 14 Maggio 2016 10:18
- Ultima modifica il Venerdì, 21 Ottobre 2016 20:13
- Pubblicato Sabato, 14 Maggio 2016 10:18
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Sono oltre 800 gli appartenenti alle forze di polizia irachena che gli istruttori della Task Force Carabinieri hanno addestrato e formato per circa due mesi a Baghdad e che ieri hanno completato il loro ciclo addestrativo. Presso la base Camp Dublin a Baghdad, 550 poliziotti di 12 Province irachene e 268 poliziotti della 4^ Brigata della Federal Police, di Baghdad hanno preso parte alla cerimonia di chiusura (Graduation Ceremony) del 4° corso “Law and Order” e del 21° corso “Carabinieri”. I due corsi conclusi erano incentrati su 8 moduli addestrativi relativi a temi di natura tattica e tipici di polizia, tra le quali diritti umani, etica professionale, ordine pubblico, controllo del territorio, comunicazioni, polizia di prossimità, sopralluogo e repertamento sulla scena del crimine, primo soccorso medico e contrasto agli ordigni esplosivi improvvisati (C-IED). Al termine della cerimonia i poliziotti iracheni hanno simulato alcune attività pratiche di ordine pubblico, di arresto di un pericoloso terrorista e di bonifica di un edificio, che hanno dimostrato l'ottimo livello di capacità e di preparazione raggiunto dal personale iracheno. Sono circa 3000 (70% Sunniti e 30% Sciiti) i poliziotti iracheni addestrati dal giugno 2015 ad oggi, dai circa 90 carabinieri della Task Force Carabinieri, inquadrata nella missione "Inherent Resolve – Prima Parthica", con lo svolgimento di numerosi corsi basici e specialistici, quali un corso di Tutela del Patrimonio Culturale, un corso di Anti-Terrorismo e Criminalità Organizzata. Il Comandante Generale della Federal Police ha avuto parole di elogio per l'impegno dell'Italia in Iraq e di apprezzamento per la professionalità dell'Arma dei Carabinieri nella preparazione dei polizotti iracheni, appartenenti a tutte le etnie, destinati ad operare nei territori liberati dal controllo di Daesh. Il Primo Consigliere dell’Ambasciata Italiana in Iraq ha sottolineato gli ottimi risultati raggiunti dai corsisti ed il delicato ruolo che avranno nella controllo del territorio del Paese una volta ritornati ai reparti di appartenenza. L’evento ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, irachene ed internazionali, tra le quali il Comandante Generale della Federal Police, Gen. C.A. Mohamed Raed, i direttori dei Training Department della Federal Police, Gen. B. Modafar e del Ministero dell’Interno, Gen.D. Abdulkareem Hatim, ed il Primo Consigliere dell’Ambasciata Italiana in Iraq, dott. Patrick Mura. Inoltre presenti il Comandante della Task Force Carabinieri, Col. Nicola Mangialavori e della Training Unit di Baghdad, Ten.Col. Neil Dario.
4 AMX su Aeroporto Trapani per sorveglianza Mediterraneo Centrale
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- Creato Domenica, 17 Gennaio 2016 11:10
- Ultima modifica il Venerdì, 17 Marzo 2017 18:57
- Pubblicato Domenica, 17 Gennaio 2016 11:10
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Nell’ambito delle predisposizioni tese ad assicurare la sicurezza degli interessi nazionali nell’area del Mediterraneo Centrale, è stata incrementata la capacità di sorveglianza e acquisizione informazioni ridislocando, temporaneamente, 4 velivoli AMX del 51° Stormo di Istrana (TV) presso la base di Trapani Birgi in Sicilia. La decisione è maturata a seguito dei recenti sviluppi nell’area dei paesi del Nord Africa e del conseguente deterioramento delle condizioni di sicurezza. Questa misura si va ad inserire tra quelle adottate, in precedenza, dal Governo nell’area mediterranea relative all’operazione “Mare Sicuro” posta in essere a tutela dei molteplici interessi nazionali e per assicurare coerenti livelli di sicurezza.