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Catastrofico sisma in Turchia

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La responsabile del terremoto in Turchia è la faglia dell’Anatolia orientale. “Il suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno 3 metri” così ha riferito il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni. La faglia sud-est anatolica è “probabilmente arrivata a deformare la costa”, secondo Alessandro Amato, sismologo e direttore del Centro Tsunami dell’Ingv.  Il geologo Mario Tozzi su “La Stampa” ha spiegato come le due placche sono in continuo movimento e sfregano lungo la faglia. “Quando si accumula abbastanza energia le due parti scattano lateralmente una rispetto all’altra, provocando uno spostamento. In questo caso stimato di circa tre metri in orizzontale. Contestualmente in profondità si liberano le onde sismiche che dispiegano in superficie gli effetti più gravi”. Al momento si contano più di 27mila morti. Il terremoto è stato talmente forte che si è sentito addirittura in Islanda. Tutti i paesi che affacciano sul Mediterraneo tra cui l’Italia, la Grecia, la Spagna e tanti altri stati più piccoli europei sono a forte rischio di tsunami. Tra le persone che ancora non sono state ritrovate compaiono volti europei come l’italiano Angelo Zen disperso da quasi 72 ore. Originario di Saronno ma attualmente residente a Martellago in provincia di Venezia, Zen è un consulente e tecnico specializzato in macchinari per l’oreficeria. Tra i dispersi anche un britannico e un cittadino danese scomparso da diversi giorni. Davvero commovente la storia di un ragazzino di 12 anni ritrovato dopo 60 ore sotto le macerie ancora vivo. Nella zona di Hatay la zona più colpita della Turchia, dopo più di due giorni dal terremoto si può ancora vedere l’incendio che ha provocato il sisma.  In seguito al terremoto tutte le nazioni hanno inviato squadre di ricerca e soccorsi. Soprattutto verso la Turchia si è immediatamente messa in moto la macchina della solidarietà e sono stati mandati diversi aiuti. Tuttavia nei confronti della Siria non è stato così. Alcune organizzazioni hanno chiesto a Bruxelles di sospendere le sanzioni almeno per questo periodo affinché si faciliti l'arrivo e la partenza degli aiuti. Questa richiesta però al momento non è stata accolta da Bruxelles.

di Ilaria Orsi, Cristel Russo, Claudia Kroumova