Attacchi in Libano

Creato Venerdì, 09 Dicembre 2011 10:18
Ultima modifica il Mercoledì, 07 Novembre 2012 20:14
Pubblicato Venerdì, 09 Dicembre 2011 10:18
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Caschi blu francesi feriti nel Sud del Libano

Oggi 9 dicembre 2011, un convoglio Unifil della missione ONU in Libano, è stato colpito nel sud del territorio dall'esplosione di una bomba piazzata lungo la strada. Cinque caschi blu francesi e due civili libanesi sono rimasti feriti. Due militari sono stati trasportati in ospedale mentre gli altri tre sono stati soccorsi sul posto. L'agguato è avvenuto nelle vicinanze di Tiro.

 

Lungo la Blue line la tensione. Israele ed Hezbollah di nuovo ai ferri corti.

Le notizie sono ancora frammentate. Si parla però di tre soldati libanesi uccisi insieme ad un reporter e due israeliani feriti negli scontri avvenuti ad Adaisse a ridosso della Blue Line nella parte meridionale del Libano di competenza degli spagnoli. Colpi di artiglieria si sarebbero alternati a lanci di razzi. Tutto ciò per una violazione di confine da parte di soldati israeliani per abbattere alcuni alberi in territorio libanese. Hezbollah attraverso la sua televisione Al Manar parla anche di un ufficiale israeliano ucciso. Proprio l’intervento del partito di Dio è quello che preoccupa i militari delle Nazioni Unite impegnati nella missione di peace-keeping Unifil.

Tra Israele e Libano vige una tregua anche se il cessate il fuoco non è stato mai dichiarato. La situazione è ancora molto instabile per via soprattutto della presenza di Hezbollah, dei palestinesi dei campi profughi nonché per via delle diverse violazioni di confine ad opera dei libanesi o degli israeliani. Basti pensare al villaggio di Ghajar, al confine con la Siria, diviso in due dalla linea di demarcazione segnata dai barili blu.

Dall’autunno del 2006, in seguito alla risoluzione 1701, nel Sud del Libano operano 10.000 caschi blu sotto la missione Unifil tra cui circa 1900 soldati italiani nel settore ovest.

Il Libano moderno con i suoi confini attuali nasce nel 1920. Fino ad allora esistevano diversi territori uniti sotto l’autorità ottomana. La repubblica libanese nasce invece tre anni più tardi, nel 1923. La nuova carta costituzionale, del 1926, sancisce la ripartizione dei poteri sulla base delle diverse confessioni religiose. Il presidente della Repubblica da allora fu sempre scelto tra rappresentanti maroniti, agli sciiti fu assegnato l’incarico di presiedere il Parlamento mentre ai sunniti il potere esecutivo.

La situazione del Libano precipita con la nascita dello Stato di Israele nel 1948 e la conseguente fuga palestinese con la creazione già nel 1949 dei primi campi profughi intorno alle città di Tiro, Sidone, Beirut e Tripoli.

Hezbollah è un movimento politico ed organizzazione militare fondato nel 1982. Il partito di Dio negli ultimi anni è cresciuto moltissimo grazie all’opera dello storico leader Hasan Nasrallah (letteralmente Vittoria di Dio), trovando terreno fertile soprattutto nel Sud del Libano.

Nato per contrastare le forze israeliane, Hezbollah o Hizbullah, oggi nonostante la recente sconfitta elettorale, si può considerare non più uno Stato nello Stato ma il Libano stesso. Forte dell’appoggio della Siria ma soprattutto dell’Iran, si è legittimato sempre più come forza militare avendo a disposizione un immenso arsenale forte soprattutto di missili Katiuscia, Shahin, e Fajr.

I depositi abilmente nascosti, sono innumerevoli e ricchi di armi provenienti direttamente dall’Iran, paese che da tempo fornisce un appoggio morale e soprattutto materiale alla causa di Hezbollah.

Il partito di Nasrallah è riuscito nel corso degli anni a sviluppare un sistema di welfare e di amministrazione efficiente, apprezzato da tutta la popolazione locale compresa anche quella non sciita.

Il governo libanese attraverso il ministro dei lavori pubblici Ghazi Aridi ha ritenuto l’accadimento come un vero e proprio atto di terrorismo assicurando che se la comunità internazionale non riporterà l’ordine ci saranno ripercussioni gravi che condurranno ad una aggressione nei riguardi di Israele da parte dell’esercito libanese.

Israele dal canto suo è invece preoccupato delle continue violazioni libanesi lungo la Blue Line per non parlare del massiccio rifornimento di armi a Hezbollah nel Sud del Libano.

Dopo quello di ottobre 2009, questo incidente sicuramente più grave, è l’ennesima minaccia ad una instabilità sempre più precaria che però potrebbe scemare e risolversi grazie all’intervento della comunità internazionale e dei militari Unifil che dal 1978 operano nel paese dei Cedri.

 

di Roberto Colella

 

tratto da "Quotidiano.net" 3/8/2010