Un calcio alla intolleranza

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Creato Martedì, 27 Luglio 2010 17:52
Ultima modifica il Mercoledì, 07 Novembre 2012 20:02
Pubblicato Martedì, 27 Luglio 2010 17:52
Scritto da Administrator
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Quando lo sport può ricucire dei conflitti inter-etnici. Tutto questo è successo a Pec/Peja in Kosovo il 17 aprile presso lo stadio comunale della città sede del Villaggio Italia denominato Hollywood dalla popolazione locale per via dell’illuminazione notturna.

Grazie al patrocino ed alla collaborazione dei comuni di Trani e Carsoli che hanno donato i completi sportivi, si è tenuto un triangolare calcistico tra una squadra di Gorazdevac di etnia serba, una di Decane/Decani di etnia albanese, ed una rappresentativa multinazionale della KFOR.

Il triangolare è stato vinto dalla squadra di Decane anche se il momento indimenticabile è stata la stretta di mano tra le squadre di Gorazdevac e Decane come già sottolineato in precedenza, di etnia differente.

La squadra del Gorazdevac, di etnia serba, ha rappresentato la municipalità di Pec/Peja a maggioranza albanese. In una atmosfera gioviale e colorita, si è assistito, quindi ad un superamento delle rivalità storiche in nome di quella armonia collettiva che spesso è mancata in territorio kosovaro.

Al torneo hanno assistito con viva partecipazione tutti gli alunni delle scuole di Pec/Peja e dintorni, la seconda città per numero di abitanti in Kosovo.

Il momento di sport ed amicizia, voluto dal contingente Italiano, a capo del Multinational Battle Group West, su base 9° Reggimento Fanteria "Bari", sottolinea l'intesa che le due componenti della popolazione kosovara possono trovare per il superamento delle recenti divisioni.

Nella stessa giornata il comandante del Multinational Battle Group West, colonnello Vincenzo Grasso insieme ad una delegazione del comune di Carsoli ha incontrato a Decane/Decani il sindaco di etnia albanese Rasim Selmanaj, per poi far visita al monastero ortodosso di Visoki, vigilato dal 1999 dai soldati italiani.

L’impegno italiano in Kosovo resta forte soprattutto legato alle attività di sicurezza e CIMIC, Cooperazione civile militare. Lo stesso triangolare di calcio è un’iniziativa CIMIC. Soltanto nel 2009 sono stati realizzati diversi progetti che hanno riguardato vari settori: il 61,8 % in agricoltura, il 33% nel sociale, il 3,8% nell’istruzione e una piccola percentuale nella sanità. Grande merito anche all’Health Team, ovvero il supporto medico soprattutto per i bambini malati. Soltanto nel 2004 sono stati trattati 739 casi, 410 sono stati i casi portati a termine. Attualmente in Italia si stanno trattando 40 casi mentre 17 sono in attesa di primo trattamento.

Per il 2010 CIMIC prevede la realizzazione di 11 progetti infrastrutturali per un bugdet annuale di 543.500,00 euro.

Le carenze più gravi riguardano l’energia elettrica e l’acqua. Le fasce più povere della popolazione continuano a vivere di agricoltura o di rimesse dall’estero. Lo stipendio medio mensile si aggira intorno ai 300/400 euro per un paese considerato il più giovane d’Europa, visto che il 70% della popolazione è inferiore ai 30 anni! Gli anni di guerra hanno causato molte vittime anche se ora qualcosa si sta muovendo. Pare infatti che la Serbia sta facendo qualcosa per riconoscere lo status del Kosovo che di sicuro non sarà quello di un Kosovo indipendente. I prossimi appuntamenti internazionali saranno decisivi. Per ora sono 66 i paesi che hanno riconosciuto l’indipendenza kosovara.

 

di Roberto Colella

 

tratto da "Quotidiano.net"