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Germania, strage terroristica e xenofoba contro la comunità turca

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Alle 22.00 di ieri sera 9 persone sono state assassinate e 5 sono rimaste gravemente ferite, in seguito a due sparatorie avvenute davanti a due “Shisha Bar” frequentati da turchi ad Hanau, una cittadina dell’Assia a circa venti chilometri da Francoforte. Ad entrare in azione è stato Tobias Rathien, 43 anni, estremista di destra, che secondo fonti accreditate avrebbe lasciato un messaggio e un video nei quali rivendica l’attentato asserendo l’esigenza di annientare popoli ed etnie che non si possono più espellere dalla Germania. Dopo ore di ricerche, i corpi speciali della Polizia hanno trovato il corpo esanime dell’attentatore insieme a quello di sua madre nell’abitazione dell’uomo, mentre il padre è stato portato in commissariato. Si è scoperto a seguito di indagini informatiche, che il criminale diffondeva tramite web le sue teorie di destra radicale. Su Twitter il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, ha dichiarato: “Ci aspettiamo che le autorità tedesche facciano luce sulla strage di Hanau. Il razzismo è un cancro collettivo”. I vertici dell’estrema destra tedesca hanno voluto esprimere un pensiero sul tragico evento dichiarando: “Questo crimine abominevole ci sconvolge e ci lascia senza parole. I nostri pensieri vanno alle vittime di questo crimine spietato e ai loro parenti”. Anche il Governo, tramite il Vice cancelliere, ha voluto commentare l’accaduto: “Il nostro dibattito politico non deve eludere la questione che, 75 anni dopo la fine della dittatura nazionalsocialista in Germania ci sia di nuovo il terrorismo di destra".   A quanto pare la mano xenofoba del terrorismo conservatore torna ad aggredire l’Europa e nello specifico la Germania, a quattro mesi dall’attentato causato dal ventisettenne neonazista che colpì una sinagoga e un fast food, uccidendo 2 persone.

di Domenico Pio Abiuso