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Il ruolo dei militari nella Resistenza dell'Italia meridionale

Alla luce di quanto emerge dalla nuova documentazione prodotta dal Prof. Giovanni Cerchia, docente di Storia Contemporanea presso l’università degli Studi del Molise, nel suo nuovo ed interessantissimo libro “La Seconda Guerra Mondiale nel Mezzogiorno”, pubblicato nell’autunno scorso, si evince un nuovo e fin’ora sconosciuto contributo dei militari, nella Resistenza meridionale contro il nemico nazista «La sua stessa Resistenza fu a dir poco originale, ma non assente: con il prevalere dell’impegno dei soldati e di una caratterizzazione patriottica che comunque rappresenta una delle componenti fondamentali del movimento di liberazione nazionale». Un ruolo, quello interpretato dagli uomini in divisa, ancor più delicato, vista la catastrofica situazione militare (e non solo), dalle emergenze dell’8-9 settembre, con l’invasione alleata e l’esercito italiano allo sbando, ma non sempre disponibile a lasciarsi catturare e disarmare senza combattere. E’ all’interno di questo quadro di assoluta incertezza politico-militare, che si materializzò una prima e spontanea forma di Resistenza contro le truppe naziste. Diversi, furono infatti, gli episodi dove la provvidenziale azione dei militari riempì il vuoto di potere a protezione e salvaguardia della popolazione, tra questi si ricordano: Salerno - 9 settembre, salvataggio del porto e scontri a fuoco a protezione della popolazione, tra carabinieri e tedeschi; Castellammare di Stabia (NA) – 9 settembre, combattimenti per il controllo del porto e degli stabilimenti navali, tra le truppe italiane e unità della 16a Divisione Divisione corazzata “Göring”; San Severo (FG) – 9 settembre, combattimenti a protezione della popolazione, tra i militari del Presidio (4a Compagnia del CVII Battaglione) e soverchianti truppe tedesche; Barletta – 9 settembre, combattimenti tra i militari del 15° Reggimento costiero e unità della 16a Divisione Divisione corazzata “Göring”; Nola (NA) – 10 settembre, combattimenti tra i militari del 48° Reggimento d’artiglieria “Taro” e truppe tedesche; Piedimonte d’Alife (CE) – 9-11 settembre, combattimenti tra i militari del 306° Nucleo Anti Paracadutisti e truppe tedesche; infine le centinaia di episodi della resistenza da parte dei militari per la difesa di Napoli. L’inaspettata e massiccia reazione presidi militari e delle forze dell’ordine italiane, male armati e senza oramai alcuna catena di comando, non solo suscitò nei tedeschi un nuovo e sconosciuto sentimento di timore verso gli italiani, ma pose le basi per l’esercizio di una scelta di libertà.
 
di Antonio Salvatore