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Dunkerque - Prove generali per la battaglia d’Inghilterra

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Tra le azioni di guerra avutesi durante il Secondo Conflitto, sulla cui strategia  non è ancora stata fatta chiarezza, può annoverarsi la battaglia di Dunkerque. Dopo l’attacco alla Polonia nel settembre del ’39 e dopo una pausa organizzativa di sei mesi, la macchina militare tedesca dà un’altra devastante dimostrazione di potenza quando, nell’aprile del 1940, scatena la micidiale “Blitzkrieg” in Norvegia, Danimarca, Olanda, Belgio, per poi dirigersi in Francia attraverso le Ardenne con l’obiettivo di salire a  Nord e stringere in trappola le Forze Alleate. In quest’ottica le spiagge di Dunkerque rappresentavano la sacca ideale dove far convergere Francesi ed Inglesi per privarli di ogni via di fuga. La manovra è perfetta ma è proprio a questo punto che la Panzerdivision arresta la sua avanzata inspiegabilmente , lasciando la questione alla Luftwaffe. E’ nei nove giorni successivi, dal 26 maggio al 3 giugno del 1940, che i Britannici riescono a radunare ogni sorta di imbarcazione, dalle navi da guerra ai pescherecci, per fare la spola tra le coste del Kent e Dunkerque, riuscendo nell’impresa di riportare in Inghilterra 338. 226 soldati (oltre 120.000 dei quali Francesi).Il 24 maggio il corpo di spedizione britannico e la Prima Armata  francese  si avviano verso la costa per radunarsi in attesa dell’imbarco, che inizia nella notte tra il 26 e il 27 maggio. Fermati i carri, il comando Germanico dà il via agli attacchi aerei: la Luftwaffe impiega 150 bombardieri orizzontali Dornier17, Heinkel111, Junkers88 (quest’ultimo all’occorrenza impiegato come tuffatore) dedicati al bombardamento sulla flotta di salvataggio; 250 bombardieri in picchiata  “Stuka” impiegati per l’attacco alle truppe sulla spiaggia  e  400 caccia Messerschmitt 109 e 110 di scorta. Di contro la R.A.F. conta circa 200 caccia Hurricane, Defiant e  Spitfire che riescono incredibilmente a tenere testa ai Tedeschi. La mattina del 28 maggio le cose sembrano volgere al peggio: il Re del Belgio, Leopoldo,  annuncia la resa del suo Esercito senza aver consultato né il governo né gli alleati e questo provoca un’improvvisa falla sul lato destro del corridoio che porta a Dunkerque. Con la Luftwaffe fuori gioco a causa di una densa coltre di nubi a bassa quota,  lo sforzo dei Francesi, impegnati duramente nel respingimento, permette comunque di guadagnare tempo prezioso tenendo aperta la testa di ponte per il tempo necessario a far convergere entro il suo perimetro i superstiti del corpo di spedizione britannico, nonché metà della prima Armata francese; cinque delle sue divisioni infatti vengono tagliate fuori dalla manovra di accerchiamento operata dalla Wermacht ad ovest di Lille. Cinquantamila uomini cadono prigionieri la sera del 31 maggio, dopo 4 giorni di strenui combattimenti ed il loro sacrificio permette al comandante inglese Lord Gort di organizzare la ritirata generale. Intanto il 29 maggio le nuvole vengono spazzate via dal vento e 180 Stuka, scortati da Messerschmitt 109 e 110, effettuano una serie di incursioni sulle installazioni portuali,  devastandole; il 30 maggio cinque trasporti truppe vengono affondati, ma la Royal Navy, unitamente ai Belgi, ai Francesi  e ai privati cittadini inglesi proprietari di imbarcazioni, raddoppiando gli sforzi riesce a portare in salvo in un solo giorno 53.823 uomini. La Manica e’ un brulicare di imbarcazioni di ogni genere, che soprattutto di notte e sotto gli attacchi aerei tedeschi fanno un’incessante spola tra le coste, portando a termine un’ incredibile operazione di recupero:l’operazione “Dynamo”. Gli Inglesi danno fondo a tutte le loro risorse, affiancando ad Hurricane, Defiant, Spitfire e Blenheim, gli Anson del Coastal Command e gli antiquati ma ancora efficienti bombardieri della marina Swordfish, Albacore e Skua. Gli uomini degli Squadron da caccia inglesi sono esausti, effettuano almeno quattro decolli al giorno ed alcuni di loro sono impegnati ininterrottamente dal 10 maggio; mettendosi alle spalle la stanchezza saltano addosso al nemico con fredda determinazione, infliggendogli gravi perdite e limitando soprattutto gli attacchi sulle truppe in attesa di imbarco sulle spiagge. Il 4 giugno alle 14,23 l’Ammiragliato inglese d’accordo con i Francesi, decreta ufficialmente il compimento dell’operazione Dynamo. Dunkerque  può annoverarsi tra i maggiori successi alleati in Europa. Le concitate fasi delle operazioni di recupero  vanno comunque ad incastonarsi in un quadro certamente più complesso. Il sacrificio di cinque Squadron della R.A.F. per Winston Churchill e’ da ritenersi assolutamente decisivo per il buon esito degli accadimenti , assieme al fatto che le dune sabbiose avevano limitato gli effetti delle bombe sganciate dagli Stuka…ma un tassello manca per completare il quadro generale: lo stop imposto alla Panzerdivision. Varie teorie sono state espresse al riguardo, tra le più accreditate c’è quella che l’attribuisce all’ambizione di Goering di risolvere la questione con la Luftwaffe. Dal suo canto, il Generale Hadler, capo di Stato Maggiore dell’Esercito tedesco, afferma che fu lo stesso Hitler a dare l’ordine di fermare i carri con l’intento di preservarli per operazioni piu’importanti vista l’insidiosa natura del terreno. Altri ufficiali hanno affermato che il Fuhrer abbia tentato una mossa politica per imbonire Churchill in previsione di una imminente offerta di pace da proporre agli Inglesi, vista la sconfitta della Francia, “offerta”  che in effetti fece in un famoso discorso qualche tempo dopo ma senza successo. Sono inoltre note alcune opinioni secondo le quali i servizi inglesi avrebbero abilmente fatto pensare che la pace con l’Inghilterra fosse cosa possibile; la questione non è mai stata chiarita del tutto, di certo c’e’ il messaggio non cifrato intercettato dagli Inglesi alle 11,42 del 24 maggio che ordina ai corazzati la sospensione dell’attacco sulla linea Dunkerque-Hazebrouck-Merville,anticipando in qualche modo la battaglia aerea più famosa della storia: la Battaglia d’Inghilterra.

 di Umberto Zezza