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Rete Spionistica ispano-giapponese TO

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Secondo documenti recentemente declassificati, si è venuto a conoscenza che nel 1942, il ministro degli Esteri spagnolo, Ramón Serrano Suñer, aveva creato un gruppo di spionaggio che operava negli Stati Uniti e in Canada al soldo del Giappone. Attivo fino al 1944, la sua direzione fu affidata al falangista Ángel Alcazar de Velasco.

Andremo a esaminare più in dettaglio l’attività presunta di tale rete spionistica.

Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour, Ramón Serrano Suñer avrebbe cercato di guadagnarsi il favore del Giappone offrendo tale iniziativa all’ambasciatore giapponese in Spagna, Yakichiro Suma, fornendo in segreto copie dei dispacci degli ambasciatori spagnoli a Washington, Londra, Río de Janeiro e Buenos Aires. Serrano cercava nel nuovo socio dell’ Asse un alleato per rinforzare la sua posizione politica che nel frattempo si era deteriorata. Tali informazioni passate ai giapponesi erano inviate a Tokyo da Suma etichettati come “inteligencia Suñer”. Purtroppo per Serrano i codici giapponesi, già da parecchio tempo, erano stati decifrati dagli statunitensi e il ministro spagnolo risultava così agli occhi di Washington come un collaboratore dei nemici degli USA.

Il passo successivo dell’Ambasciatore Suma fu di sollecitare l’aiuto a Serrano per la creazione di una rete di spie in America che potesse procurare informazioni al Giappone, utilizzando agenti spagnoli. Il Giappone poneva sul piatto il denaro e la Spagna gli agenti. Il ministro spagnolo al momento convenuto, offriva di fornire servizi per le comunicazioni e, nel caso, anche passaporti di copertura.

Per il compito di formare e dirigere da Madrid la rete di spionaggio filo-giapponese in America, Serrano scelse un uomo di sua fiducia, come già riscontrato in questo campo: Angel Alcazar de Velasco, avventuriero senza scrupoli, falangista, era stato espulso mesi prima dalla Gran Bretagna perché conduceva attività di spionaggio a favore dell’ Abwehr tedesca. Velasco rapidamente conquistava la fiducia dei giapponesi mentre nel frattempo continuava a garantire una rete di 21 agenti in Gran Bretagna e inoltre garantiva il fatto che poteva fare qualcosa di simile anche in America.

Così nel gennaio del 1942 nasceva la rete spionistica TO. Termine che significa "est" e che si preoccupava più di contrastare l'esercito statunitense, concentrandosi sulla sezione G-2, la quale monitorava le comunicazioni giapponesi, e ben presto cominciò a decifrare i messaggi che contenevano informazioni inquietanti provenienti da una misteriosa rete spionistica. L'FBI battezzerà questi messaggi come "Span- Nip ", in riferimento alla componente ispano-giapponese del gruppo.

Alcazar de Velasco aveva iniziato la sua attività negli Stati Uniti assumendo due falangisti: José de Perignat, a New York, e José Martínez, a San Francisco. Non è chiaro chi nell'Ambasciata di Spagna a Washington fece le prime comunicazioni. Potrebbe essere stato l'ambasciatore Cardenas o qualcuno dei direttori o addetti militari.

I piani per inviare quattro nuovi agenti negli Stati Uniti furono sventati quando la stampa yankee iniziava una campagna giornalistica, segnalando l’ambasciata giapponese a Madrid come il centro di reclutamento di agenti destinati per l'America. Velasco optò apparentemente con il modo più semplice, reclutando giornalisti in grado di coniugare il giornalismo con lo spionaggio. Inviavano le loro informative con inchiostro invisibile nascoste in lettere o in storie apparentemente innocue destinate per i loro giornali.

Un altro problema fu l'alto costo della rete spionistica. L'organizzazione spionistica di Velasco costò ai giapponesi la non trascurabile cifra di 500 mila dollari, pari a sei milioni di pesetas dell’ epoca. Gli americani decifrarono 21 messaggi inviati da Madrid a Tokyo nel mese di agosto 1942, 9 nel mese di settembre e 8 nel mese di ottobre, dopo due anni di monitoraggio. La qualità delle informazioni erano diverse, ma la maggior parte erano tratti da periodici e quotidiani alleati, apparentemente senza alcun valore. Questo suggerisce che Alcazar de Velasco, (come faceva prima con i tedeschi), inventava o fabbricava parte del materiale informativo che presentava ai giapponesi. Sicuramente la sua rete non era così ampia o ben informata come invece cercava di far credere, ma Tokyo dava a tali notizie come se fossero di vitale importanza.

I tentativi di reclutare nuovi agenti con la missione diplomatica o consolare, come Fernando de Kobbe, console di Spagna a Vancouver, non riuscì. L'uso di giornalisti come Penella de Silva, del quotidiano di Madrid, Jacinto Miquelarena di ABC o Francisco Lucientes corrispondente di YA, non dava i risultati sperati. In alcuni casi si è rivelata un'arma a doppio taglio. Il giornalista Guillermo Aladrén immediatamente si offrì agli americani come agente doppio, e abilmente gestito dagli agenti del G-2, fu utilizzato per mesi affinché depistasse Tokyo con informazioni false, ma credibili.

Non sapremo mai quale fu la portata reale della rete spionistica TO. Alcazar de Velasco, sempre fantasioso, parlò nel dopo-guerra di 30 agenti alle sue dipendenze, ma è probabile che furono molto meno e che la capacità di questo avventuroso falangista sovradimensionava la realtà per ottenere maggiori vantaggi economici a proprio vantaggio.

In ogni caso l'attività della rete spionistica TO terminò bruscamente nel maggio 1944. Nulla si è venuto a sapere con certezza se si trattava di una vera e propria rete spionistica o di un inganno colossale ingenuamente pagato dai giapponesi.

 

 

di Gabriele Zaffiri