L’Ucraina dichiara guerra alle banche
- Dettagli
- Creato Venerdì, 29 Luglio 2022 06:39
- Ultima modifica il Giovedì, 11 Agosto 2022 11:15
- Pubblicato Venerdì, 29 Luglio 2022 06:39
- Scritto da Administrator
- Visite: 55
Il governo di Kiev, nella figura di Oleg Ustenko, consigliere economico del presidente Volodymyr Zelensky, ha accusato alcune delle maggiori banche mondiali di prolungare la guerra, in quanto creditori delle società che trattano petrolio russo. Il braccio destro di Zelensky ha parlato di “crimini di guerra” e ha chiesto ai CEO di questi grandi istituti finanziari di troncare i rapporti con le aziende russe. Dalle lettere inviate da Ustenko alle banche emergono i nomi di JPMorgan, HSBC, Citigroup, e Credit Agricole. A finire sotto accusa sono anche le principali società di commercio di materie prime - Vitol, Trafigura, Glencore e Gunvor – ree di vendere e acquistare petrolio russo. HSBC e Crédit Agricole detengono azioni di Gazprom e Rosneft, le compagnie petrolifere e di gas statali russe. Citigroup fornirebbe invece credito a Lukoil e a Vitol. Anche JPMorgan starebbe estendendo linee di credito a Vitol. Il suo fondo di investimento Russian Securities detiene inoltre partecipazioni in Gazprom, Sberbank e Rosneft, descritte nella lettera come alcune delle attività economiche più importanti del Cremlino. JPMorgan si è difesa affermando di aver svolto un ruolo attivo nell'attuazione delle sanzioni occidentali. Citigroup e Crédit Agricole invece non hanno fornito spiegazioni. A loro discolpa, bisogna sottolineare che le aziende accusate da Kiev applicano alla lettera le sanzioni internazionali. Inoltre, le sanzioni non impediscono di avere rapporti commerciali con la Russia. L'Ucraina però minaccia di trascinare le società sopracitate davanti alla Corte penale internazionale dopo la guerra. La banca francese Bnp Paribas è finita nel mirino della giustizia di Parigi per "crimini contro l'umanità" a causa delle sue attività in Sudan negli anni 2000. Un precedente che potrebbe pesare sulle decisioni di questi colossi finanziari. Oleg Ustenko ha anche minacciato che a tali banche sarebbe proibito di partecipare alla ricostruzione postbellica dell’Ucraina. Molte aziende, a seguito dell’invasione russa in Ucraina, hanno ridimensionato o cessato le attività. Tuttavia, ancora oggi, alcune istituzioni finanziarie occidentali hanno ancora legami con le compagnie petrolifere russe perché il disinvestimento totale è molto difficile in quanto esso risulta ancora un business molto profittevole per gli istituti erogatori di credito. Non manca ovviamente l’ipocrisia di circostanza: Credit Agricole ha avviato una campagna a favore dell’Ucraina nella home del suo sito.
di Daniele Leonardi
Zelensky è il primo presidente influencer della storia
- Dettagli
- Creato Giovedì, 02 Giugno 2022 21:00
- Ultima modifica il Giovedì, 02 Giugno 2022 21:00
- Pubblicato Giovedì, 02 Giugno 2022 21:00
- Scritto da Administrator
- Visite: 1672
Putin e Zelensky hanno adottato due registri comunicativi molto diversi. La strategia comunicativa del capo di Stato russo è quella di colui che deve giustificare l’uso della forza. In questi casi, prima di sferrare un attacco, un leader politico deve creare una narrazione pre-conflitto che giustifichi la folle scelta. Putin ha parlato di un’operazione speciale e non di guerra, facendo intendere, quindi, che si trattasse di un intervento di breve durata. Il leader russo utilizza un linguaggio basato su una retorica antioccidentale. L’ex KGB è un leader rigoroso e impassibile anche nell’abbigliamento. Siede in un’enorme stanza (la Sala di Santa Caterina del Cremlino) e si tiene a distanza dai suoi consiglieri e dai ministri in segno di autorità. Quella di Putin è una comunicazione istituzionale, iconografica, con rimandi al potere. Al centro dei suoi discorsi vi è la correzione della storia: uno strumento politico che i leader usano per giustificare le proprie azioni politiche. In Russia, vi è un’unica comunicazione di regime che vede i principali media affiliati e Putin. Anche Zelensky, ha unificato tutti i canali televisivi in un’unica piattaforma di comunicazione strategica attivo 24 ore al giorno. Anche qui, non c’è molto spazio per l’opposizione. Basta scorrere i post pubblicati sui diversi social media per rendersi conto di quanto sia cambiato radicalmente lo stile di comunicazione del presidente ucraino dopo l’invasione russa. Prima dell’accaduto, Zelensky si mostrava in abito scuro e cravatta. Dopo l’invasione, cade la forma istituzionale: egli è sempre in maglietta color cachi, al fianco dei militari. In uno dei primi video fatti circolare dopo lo scoppio della guerra, il presidente ucraino è circondato dai suoi collaboratori per le strade della capitale, dichiara di non voler lasciare il suo paese, diventando l’eroe della resistenza. Zelensky si rivolge al popolo come un amico. Nel suo discorso al Parlamento inglese, conferma il suo talento da oratore, citando dapprima Shakespeare e poi Winston Churchill. Anche il suo discorso al Parlamento europeo ha provocato commozione, persino all’interprete. E poi c’è la chiusa finale: il pugno destro verso l’alto, simbolo di lotta e resistenza. Zelensky ha più volto battuto il tasto dell’Europa, cercando di creare coinvolgimento attorno alla questione ucraina: se cade l’Ucraina, cade l’Europa. Il governo di Kiev ha anche fatto ricorso alla guerra psicologica, con l’attivazione di un sito web che consente alle famiglie russe di conoscere lo stato dei loro figli, soldati inviati al fronte di cui non hanno più notizie. Ironia della sorte, Zelensky si è fatto conoscere dal grande schermo per avere impersonato un Napoleone alquanto divertente che cercava di invadere la Russia. Zelensky è sempre stato un comico, ma soprattutto un attivista. Queste due facce si sono manifestate nella serie da lui ideata “Servant of the people”, ma ancora prima negli sketch del sabato sera che lo hanno reso celebre in Ucraina. Aleksej Naval'nyj, il principale oppositore interno di Putin, è la dimostrazione che un’altra comunicazione, anche in Russia, è possibile. Da YouTuber a politico, si è candidato a sindaco di Mosca, sfiorando il ballottaggio con il candidato del partito di Putin. Naval'nyj ha costruito la sua figura sui social, in particolare su YouTube. Anche Zelensky è partito da Youtube. In realtà tutto è iniziato da Vasily Petrovich Goloborodko, il professore da lui interpretato nella serie da lui ideata “Servant of the people”. Zelensky impersonava un uomo diventato presidente per caso grazie alla viralità di un video. Dopo cinque anni, lui stesso è diventato presidente, stavolta non per caso, ma sfruttando la popolarità che ha ottenuto con la serie. Questa è la prima volta nella storia che una fiction televisiva diventa un veicolo politico. “Sluha Narodu”, il nome originale della serie, ha avuto un successo senza precedenti in Ucraina: è in assoluto la serie più vista della storia del Paese. Il presidente ucraino non è solo un leader moderno che adotta una comunicazione basata sui social network; Volodymyr Zelensky è il primo presidente influencer della storia.
di Daniele Leonardi
Il fronte parallelo digitale
- Dettagli
- Creato Giovedì, 26 Maggio 2022 18:57
- Ultima modifica il Giovedì, 26 Maggio 2022 18:57
- Pubblicato Giovedì, 26 Maggio 2022 18:57
- Scritto da Administrator
- Visite: 1756
La legge sulle “fake news” decisa dal governo russo prevede 15 anni di carcere e una multa da un milione e mezzo di rubli. Ciò ha provocato il ritiro degli inviati da parte delle testate straniere e ha limitato (e fermato) il lavoro delle poche testate giornalistiche indipendenti. Restano quindi solo i media affiliati a Putin: Il National Media Group, che muove i fili della macchina della menzogna in Russia, è guidato da quella che sembrerebbe l’amante di Putin, Alina Kabaeva. I giovani, però, hanno uno strumento prezioso: la rete. Non è un caso che Aleksej Naval'nyj, il principale oppositore interno di Putin, ha costruito la sua figura in rete, in particolare su YouTube. Naval'nyj è la dimostrazione che un’altra comunicazione, anche in Russia, è possibile. Sono tanti i ragazzi russi che stanno provando a dissuadere i genitori dalle convinzioni generate dalla propaganda del Cremlino. Nell’opinione pubblica russa è nato uno scontro generazionale tra genitori e figli dovuto proprio al diverso modo di reperire le notizie su quello che sta accadendo in Ucraina. Mentre le emittenti controllate dal Cremlino fanno da cassa di risonanza alle fake news del governo, molti giovani usano i social network e VPN per cercare fonti di informazione alternative ed affidabili. Le VPN sono servizi di reti private virtuali, grazie alla quali è possibile geolocalizzarsi in un altro stato per riuscire ad aggirare le restrizioni. Il sito top10vpn.com, che registra i flussi di accesso e di download delle VPN nei singoli paesi, afferma che la domanda per le reti privati virtuali in Russia nel periodo che va dal 24 febbraio al 10 marzo 2022 è aumentata del 1.092%. Il picco è stato registrato quando le autorità russe hanno bloccato l’accesso a Facebook e Twitter il 4 marzo scorso. Internet sembra essere l’unico modo per contrastare il potere dei media controllato dai governi. Le tv sono di parte, così come le radio ed i giornali. Internet, invece, è un insieme di reti troppo grande per essere controllato, che supera i confini nazionali, seppur i social network siano il frutto delle scelte di aziende private che dettano le loro regole.
Elon Musk ha messo a disposizione i suoi satelliti (SpaceX) per permettere la connessione all’Ucraina. Anche il collettivo di hacker Anonymous è sceso in prima linea dichiarando guerra (cibernetica) alla Russia. Esiste, quindi, uno scontro su un fronte parallelo digitale, in cui Anonymous ha lanciato “Operation Russia”, una campagna contro il governo Mosca finché la Russia non deciderà di ritirarsi dall’invasione. Una delle mosse del collettivo di hacker è stata quella di interrompere, per una decina di minuti, la programmazione regolare di diversi canali televisivi russi, mostrando immagini della guerra in Ucraina e messaggi nei quali veniva spiegato che il governo russo stava mentendo ai propri cittadini sulle ragioni del conflitto. Una guerra che si sta combattendo nel cyberspazio, tra attacchi informatici, propaganda e strategia della paura. Anonymous ha violato oltre 2500 siti Web di governi russi e bielorussi, organi di stampa statali, banche, ospedali, aeroporti, impianti nucleari, aziende e "gruppi di hacker" filorussi. La rete è la vera protagonista di questa guerra. Essa rappresenta un nuovo modo di combatterla e di documentarla. Un modo per evadere dalla comunicazione di regime, per chiedere aiuto, per cercare la verità.
di Daniele Leonardi
Mare Aperto 2022
- Dettagli
- Creato Giovedì, 19 Maggio 2022 11:30
- Ultima modifica il Giovedì, 19 Maggio 2022 11:31
- Pubblicato Giovedì, 19 Maggio 2022 11:30
- Scritto da Administrator
- Visite: 1731
La Mare Aperto 2022 è la più importante e complessa esercitazione della nostra Marina Militare che quest’anno vede coinvolte tutte le FA, ben 7 nazioni della NATO, corpi ausiliari e della Protezione Civile, e studenti di numerosi Atenei nazionali, su un’ampia porzione di spazio multidimensionale comprendente le acque e le aree costiere e litorali di Tirreno, Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia, tutto sotto la supervisione del Comando in Capo della Squadra Navale.
“Ciò che colpisce” ha affermato il Senatore Pucciarelli durante la cerimonia dell’ammaina bandiera sul Ponte di Volo di Nave Cavour “oltre le diverse sfumature operative e tecnico organizzative di questa esercitazione, è lo straordinario spirito di squadra che rende questo condensato di tecnologia veramente una ‘grande famiglia’.
L’obiettivo della Mare Aperto è testare i livelli di prontezza e capacità d’azione, nonché addestrarsi intensamente al loro miglioramento in uno scenario a ‘massimo realismo’, nell’ambito dell’intero spettro di intervento afferente al dominio delle operazioni marittime: navali, subacquee, aeree, anfibie, di forze speciali, di contromisure mine, idro-oceanografiche e del più ampio supporto tecnico-specialistico, formativo-addestrativo, medico-sanitario e logistico-amministrativo.
“Ogni Unità Navale è un microcosmo” ha poi continuato il Sottosegretario Pucciarelli “con una sua spiccata autosufficienza che va curata e garantita con continuità e questo richiede professionalità, impegno, senso di responsabilità e sacrifici. La responsabilità di chi è pienamente cosciente di far parte di un meccanismo complesso ove ogni ingranaggio, grande o piccolo che sia, è fondamentale per il funzionamento generale.
Nel pomeriggio il Sottosegretario ha assistito, nel poligono sardo di Capo Teulada, ad un’operazione di sbarco anfibio – opzione d’intervento che colloca la nostra Marina e l’Italia tra quelle poche Nazioni al mondo con analoga componente di nicchia – garantita dalla sinergia tra le capacità del dispositivo aeronavale e quelle della Brigata Marina San Marco che quest’anno ha assunto il ruolo di componente anfibia della forza di risposta rapida della NATO (Nato Response Force - NRF 2022).
“Di fronte a tutto questo” ha affermato il Senatore PUCCIARELLI “ciò che sento e desidero fare è ribadire il mio impegno di italiana e di donna delle istituzioni, affinché ci sia ampia contezza di tutto questo, nelle sedi decisionali e tra la gente. Perché di questa professionalità, di questo impegno, di questo senso della responsabilità e di questi sacrifici – individuali e, della propria sfera di affetti – ne sia riconosciuta l’esistenza e l’importanza.
“La fase storica che stiamo vivendo” evidenzia il Senatore “ha ricordato brutalmente quanto siano importanti alcuni privilegi di cui godiamo, da italiani e da appartenenti al blocco valoriale occidentale. Libertà, eguaglianza, democrazia, stato di diritto – per quanto talvolta non-perfetti – sono straordinarie conquiste, pagate anche a caro prezzo, che non dobbiamo più dare per scontate. Come sulla nave ci sono ripartizioni di compiti e sistemi di ridondanza affinché tutte le funzionalità possano essere assicurate con continuità, così dobbiamo capire che la pace va costruita, rafforzata e promossa giorno per giorno.
La Mare Aperto 22 conferma quanto la dimensione marittima rivesta un ruolo cruciale per l’Italia, il mare è l’asse principale delle interconnessioni tra popoli e per gli interscambi tra le diverse aree del mondo, è la principale fonte, diretta e indiretta, delle risorse pregiate del pianeta, limitate in quantità e capacità di rigenerazione e oggetto di crescenti contese.
“Una Nazione come L’Italia” conclude il Sottosegretario Pucciarelli al termine della sua visita a bordo di Nave Cavour e nelle aree di interesse dell’esercitazione” deve quindi guardare alle proprie prospettive di crescita sostenibile e prosperità inclusiva dotandosi di una congrua capacità di difesa avanzata che rivolga particolare attenzione alla dimensione marittima. Questo è sostanzialmente il vostro ruolo di militari e di marinai – cruciale per il presente e il futuro della nostra nazione – di cui dovete andare orgogliosi.
Libertà di stampa, fino a che punto?
- Dettagli
- Creato Mercoledì, 11 Maggio 2022 07:27
- Ultima modifica il Giovedì, 26 Maggio 2022 18:57
- Pubblicato Mercoledì, 11 Maggio 2022 07:27
- Scritto da Administrator
- Visite: 1454
Il 3 maggio, in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, il World Press Freedom Index ha pubblicato i dati relativi all’analisi realizzata dal Reporter Sans Frontieres, il quale ha studiato la libertà di stampa a livello globale e l’ha classificata rispetto a cinque diversi parametri: contesto politico, legale, economico, socioculturale e di sicurezza. Il nostro Paese ha perso, in un solo anno, 17 posizioni, scendendo dalla quarantunesima alla cinquantottesima posizione. Il nord Europa apre la classifica con Norvegia, Danimarca e Svezia. L’Italia, superata anche da Gambia e Suriname, si inserisce tra la Macedonia del Nord e il Niger. Un cambio di rotta che inverte una tendenza positiva iniziata nel 2016, che vedeva l’Italia risalire dalla settantasettesima posizione fino alla quarantunesima. Si legge nel report che la motivazione di questo crollo è legata all’autocensura: “i giornalisti (italiani, ndr) a volte cedono alla tentazione di autocensurarsi, o per conformarsi alla linea editoriale della propria testata giornalistica, o per evitare una denuncia per diffamazione o altre forme di azione legale, o per paura di rappresaglie da parte di gruppi estremisti o della criminalità organizzata”. Sarebbero infatti 44 le intimidazioni ai giornalisti italiani nei primi tre mesi del 2022. I giornalisti in Italia incontrano tanti limiti nell’esercizio del loro lavoro e poca tutela legislativa. Inoltre, pesano le problematiche economiche che costringono i giornali ad avere una dipendenza dagli introiti pubblicitari. E poi c’è la pandemia, che ha reso più complesso per i media nazionali l’accesso ai dati. Ma dove finisce la libertà di stampa e inizia la censura? L’Unione Europea ha acceso i riflettori sulla tendenza italiana a dare grande spazio ai giornalisti russi nei talk show. “Le emittenti in Italia e negli altri Stati membri non devono permettere l’incitamento alla violenza, l’odio e la propaganda russa nei loro programmi, come previsto dalla direttiva UE”, ha avvertito il portavoce della Commissione per il Digitale, Johannes Bahrke. Quanto puntualizzato dalla Commissione Europea arriva sull’onda lunga delle polemiche per l’invito del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, al programma Zona Bianca su Rete 4, in cui si è verificato un intervento senza contraddittorio, con annesso “buon lavoro” pronunciato in chiusa finale dal conduttore a favore del ministro russo. Anche il premier Draghi ha speso un breve intervento in conferenza stampa per sottolineare come quello andato in onda su Mediaset sia stato uno spettacolo poco gradevole, ma che in Italia è possibile perché vi è la libertà di espressione a differenza della Russia. Infatti, da quando Putin è salito al potere (1999) sarebbero 31 i giornalisti uccisi in Russia, secondo i dati documentati dal Comitato per la protezione dei giornalisti. Un capitolo iniziato con l’omicidio della giornalista Anna Politkovskaya (alla cui memoria è oggi intitolata la sala stampa del Parlamento Europeo in Bruxelles). Politkovskaya aveva accusava Putin di aver fatto della Russia uno stato di polizia. L’ultima vittima avrebbe potuto essere Aleksej Naval'nyj, il principale oppositore politico di Putin in Russia, se non fosse stato salvato dai medici del Charité Hospital di Berlino. Naval'nyj perde conoscenza e cade sulla moquette del corridoio di un aereo low-cost nel cielo della Siberia. La televisione di stato russa ha dato una visione diversa, parlando di intossicazione. Oggi l’attivista e blogger russo, accusato e condannato per appropriazione indebita e di oltraggio alla Corte, sconta la sua pena in un carcere di massima sicurezza, dopo un processo farsa.
Inutile dire che la Russia occupi una delle ultime posizioni, è al 155º posto, su 180. Il quadro completo emerso dall’analisi annuale è critico: nel mondo si registra un aumento del 20% degli arresti di giornalisti rispetto allo scorso anno. Solo nel 2021 sono stati imprigionati in tutto il mondo 488 giornalisti e operatori dell’informazione mentre svolgevano il loro lavoro. Le situazioni più gravi si riscontrano in Bielorussia, Myanmar e Cina.
di Daniele Leonardi
I nuovi sottomarini U212 NFS della Marina Militare
- Dettagli
- Creato Giovedì, 13 Gennaio 2022 13:57
- Ultima modifica il Giovedì, 13 Gennaio 2022 14:25
- Pubblicato Giovedì, 13 Gennaio 2022 13:57
- Scritto da Administrator
- Visite: 2535
Il giorno 11 gennaio 2022 si è tenuta presso il Cantiere Integrato Fincantieri di Muggiano (La Spezia) la cerimonia di varo della fase produttiva dell'U212 NFS. Il programma sarà gestito tramite l'OCCAR, che con 20 anni di esperienza ha una comprovata esperienza nel soddisfare e superare le richieste dei suoi Stati partecipanti nello stabilire nuovi programmi e fornire nuove capacità di difesa. OCCAR assicurerà che lo sviluppo del Programma sia in linea con i più avanzati criteri di System Engineering, Through Life Management, Risk Management e Qualità. Ciò contribuirà a portare il programma alla ribalta dell'attenzione internazionale. Già il 29 novembre 2021, presso la sede della Divisione Programma U212 NFS (Near Future Submarine) a Roma, il Direttore dell'OCCAR ha presentato l'organizzazione e ha fornito una panoramica del portfolio dei Programmi. Si è concentrato sul Programma U212 NFS, le relazioni in corso con le Organizzazioni Partner Internazionali (nel Defence Cooperation Framework) e le opportunità future. Il programma U212 NFS (Near Future Submarine) è il progetto sottomarino più ambizioso e innovativo intrapreso dall'Italia. La proprietà intellettuale dell’U-212 NFS appartiene alla stessa Fincantieri, quindi il progetto garantisce il ritorno alla progettazione e produzione sovrana di sottomarini AIP dell'industria italiana. Il Programma U212 NFS potrebbe integrare ulteriori Nazioni partecipanti che desiderano cooperare nel settore sottomarino, comprese quelle che attualmente non sono Stati membri dell'OCCAR. I nuovi sistemi innovativi saranno anche adattati in vista del retrofit di unità precedenti. Il progetto è un’evoluzione del programma U212A, condotto in collaborazione con i tedeschi di Thyssenkrupp Marine Systems (Tkms), che ha portato alla realizzazione dei sottomarini– “Todaro”, “Scire'”, “Venuti” e “Romei”, consegnati da Fincantieri tra il 2006 e il 2017 – e di sei tedeschi. I 4 nuovi sottomarini U 212 NFS rimpiazzeranno i classe SAURO 3a e 4a serie (PELOSI, PRINI, LONGOBARDO e GAZZANA PRIAROGGIA) ancora in servizio per mantenere la componente subacquea costituita da 8 unità (come previsto anche dalle “Linee di indirizzo strategico” 2019-2034 della MM).
I COMPITI ASSEGNATI- Il Programma U212 NFS svolgerà quotidianamente molti compiti diversi a beneficio dell'Italia, della NATO e della UE. I compiti spazieranno dalle missioni puramente militari alle operazioni relative alla sicurezza delle rotte di approvvigionamento energetico (per la presenza di risorse dei fondali marini o alle infrastrutture sottomarine), alla difesa delle frontiere esterne e salvaguardare le infrastrutture marittime, comprese le infrastrutture essenziali offshore e subacquee, alla libertà di navigazione, all'antipirateria, al rispetto del diritto internazionale, alla lotta al terrorismo.
I COSTI- Il valore complessivo del contratto per i primi due battelli, che dovrebbero essere consegnati rispettivamente nel 2027 e nel 2029, comprensivo di supporto logistico decennale, è di 1,35 miliardi di euro. Il contratto copre anche l’opzione per una seconda coppia di battelli, da consegnare successivamente. Il valore complessivo della commessa raggiunge quindi i 2,3 miliardi.
PRIMA BATTERIA AGLI IONI-LITIO INTRODOTTA SU UN SOTTOMARINO EUROPEO- Mentre l'U 212A monta una batteria al piombo (EnerSys-Hawker (Hagen), in Italia è stato avviato un programma militare di ricerca sulle batterie agli ioni di litio. Non occuperà un volume maggiore di quello occupato dalla batteria al piombo. La tecnologia LiFePO4 (Litio Ferro Fosfato) garantirà più stabilità alle alte temperature e ai vincoli meccanici, aderendo ai requisiti di sicurezza militare per quanto riguarda la prevenzione dei rischi incendio ed esplosione. La futura batteria LiFePO4 sarà composta da un certo numero di celle da 65 Ah collegate in serie e racchiuse secondo un numero indeterminato in una cassa di acciaio inossidabile. Il suo ruolo sarà quello di fornire protezione antiurto alle celle e di assicurare un gradiente di temperatura uniforme. Un circuito di raffreddamento attraversa ogni scatola, con l'aggiunta di dispositivi di sicurezza passivi e attivi. Temperatura, corrente e tensione sono monitorate per poter isolare celle che registrano scostamenti di funzionamento eccessivamente grandi dal range di funzionamento della batteria, al fine di proteggere le celle adiacenti. Sono state adottate misure contro l’invecchiamento chimico e meccanico. La batteria beneficerà di un’architettura aperta. Il LiFePO4 nasce all’Università del Texas nel 1996 come un materiale catodico per le batterie al litio. Garantisce i seguenti vantaggi: una bassa corrente di auto-scarica; la vita media supera abbondantemente i 2.000 cicli completi di vita utile; una ottima stabilità in tensione; effetto di AGING relativamente basso anche ad alte temperature; celle commercialmente disponibili in diversi formati. Gli svantaggi: l’energia specifica di un accumulatore LFP è inferiore a un accumulatore LiCoO2; possono subire dei malfunzionamenti se scaricate più del 66%, quindi è consigliato un periodo di rodaggio che però, con nuovi catodi, non è più necessario. Le batterie LFP soffrono durante la ricarica rapida, ma i nuovi catodi, permettono correnti di carica pari anche di 5-7 volte la capacità nominale.
CAPACITA' DI NAVIGAZIONE IN IMMERSIONE- I battelli a propulsione air independent, per il loro contenuto tecnologico, hanno spostato gli equilibri tra unità nucleari e convenzionali creatisi nel dopoguerra (a favore di questi ultimi). Tuttavia anche con questa nuova tecnologia un SSK AIP non competerà con un SSN in velocità data la differenza di potenza installata. Gli U212 già oggi garantiscono una autonomia in immersione che gli consente di operare per almeno due settimane (ormai 3!) in immersione senza snorkel, valore 6-7- volte superiore a quello di un sommergibile convenzionale senza AIP. Per sottomarini di quelle dimensioni due-tre settimane continuative in mare sono considerabili il massimo sostenibile dall’equipaggio, sufficienti per l’espletamento di operazioni in bacini come il Mediterraneo. L’autonomia in immersione degli NFS sarà di circa 30 giorni. Le nuove celle a combustibile più piccole e potenti consentono di installarne di più nello stesso spazio; con un sottomarino più grande, si può generare con le sole celle a combustibile potenza per navigare a 10-12 nodi senza l’ausilio delle batterie che, essendo al litio-ferro, sono più piccole di un terzo delle attuali; quindi, se ne potrebbero installare il triplo accoppiate ad un motore/ generatore di una potenza adeguata, garantendo spunti di velocità importanti.
CLIMATIZZAZIONE- Gli U212 NFS utilizzano un nuovo sistema di condizionamento per le operazioni in acque e climi tropicali, come l’Oceano Indiano, nell’ambito nel bacino di operazioni previsto dal “Mediterraneo Allargato”.
IL SISTEMA PROPULSIVO: DIESEL-ELETTRICO + FUEL CELL POLYMER ELECTROLYTE MEMBRANE- Gli U212 NFS manterranno lo stesso schema propulsivo diesel/elettrico delle piattaforme U212A:
- il motore diesel MTU 16VTB396 SE84 da 3120 kW accoppiato all’alternatore Piller (l'opzione è tra una versione più potente dell’MTU 16V396, di Tipo 209 PN / Tipo 214 da 2692 CV / 1980 kW o conservare l'MTU 12V4000 (2012 CV / 1500 kW) del Tipo 212 CD. Sarebbe conveniente che l’incapsulamento dei motori diesel previsto per i sottomarini svedesi del programma A26 e anche per il Tipo 212 CD sia adottato anche dal 212 NFS.
- il motore elettrico a magneti permanenti Permasym da 2850 kW,
- il complesso di celle a combustibile fornito dalla TkMS e basato sulle Fuel Cell di tipo PEM (Polymer Electrolyte Membrane) Sinavy Siemens da 272 kW di potenza elettrica,
- sistema di stoccaggio e gestione dell’energia scaturito dal progetto ‘Far Seas’ del PRNM.
SOLLEVAMENTI NON PENETRANTI CALZONI-L3 HARRIS- Avranno un nuovo design della falsatorre, attuatori elettrici per tutti i sollevamenti degli alberi presenti. Saranno sollevamenti non penetranti nello scafo (eccetto che per il periscopio d’attacco con una visione diretta dell’esterno) del tipo (E-UMM, Electric-Universal Modular Mast) forniti dalla Calzoni, facente parte del gruppo statunitense “L3Harris”, soluzione già adottata in via parziale sui battelli classe Todaro e diffusa sui sottomarini nucleari della US Navy.
IL RIVESTIMENTO ANECOICO “STEALTH” A BASE DI META-MATERIALI DEI NUOVI U 212 NFS- I meta-materiali sono composti macroscopici costruiti artificialmente, costituiti di celle elementari che possono avere disposizione periodica o anche non periodica, ma che devono soddisfare la condizione di avere dimensioni molto più piccole della lunghezza d’onda della radiazione con cui interagiscono. Il meta-materiale è un mezzo artificiale che dal punto di vista elettromagnetico, esibisce proprietà che vanno al di là di quelle possedute dagli ordinari mezzi naturali. Dopo le oramai innumerevoli applicazioni aeronautiche, si avvicina a grandi passi anche l’utilizzo di questa tecnologia anche nei mezzi subacquei.
IL TRASPORTO VEICOLI SUBACQUEI AUTONOMI (AUTONOMOUS UNMANNED VEHICLES, AUV)- Sono in grado di estendere le capacità esploranti ISR occulte dei battelli grazie alla possibilità di tali veicoli di poter imbarcare suite di sensori ed operare in ambienti operativi non permissivi e ostili senza mettere in pericolo la piattaforma madre, o operare in bassi fondali ed acque ristrette. L’U212 NFS (come i 212A), disporrà di capacità di supporto all’impiego degli operatori del Gruppo Operatori Incursori (GOI).
LE ARMI IMBARCATE- Il nuovo “NFS” sarà dotato di sei tubi da 533 mm per i siluri pesanti Leonardo Black Shark Advanced (BSA) e missili da crociera per attacchi terrestri e UUV. Il Black Shark Advanced (BSA), evoluzione dell’A184, utilizzando i più avanzati sistemi ECCM e sonar. I progressi subiti dal motore elettrico e batteria hanno garantito un aumento di portata e velocità. Il nuovo BSA armerà già le classe Todaro, con circa 80 siluri attesi e i nuovi Pattugliatori classe Paolo Thaon di Revel (versione full), con due lanciatori sotto il ponte di volo. I nuovi missili cruise in dotazione agli u212 NFS saranno o il TOMAHAWK o lo SCALP NAVAL (al momento favorito) che garantirebbe una maggiore autonomia.
IDRODINAMICA MIGLIORATA ED ESTENSIONE DELLO SCAFO- L’idrodinamica migliorata dello scafo Tipo 212 NFS trarrà vantaggio dal Propeller Boss Cap Fins (PBCF) e una nuova forma delle barre di immersione; l’acqua che scorre lungo lo scafo viene pre-turbinata prima di raggiungere le pale del propulsore al fine di ridurre il rumore generato dalla cavitazione. La prua del Type 212 NFS sarà ridisegnata per aumentare la discrezione acustica dai sonar multi-statici. L’acciaio dello scafo sarà italiano e non più tedesco, ma sempre amagnetico, con limite elastico alto (HY100) per poter sostenere immersione operativa compresa tra 350 e 400 metri. Il Tipo 212 NFS otterrà l’allungamento dello scafo da 55,9 a 57,2 metri rispetto all'U 213/212, in corrispondenza della falsatorre e della camera di manovra che a partire dai moderni tipo U212A viene denominata CIC (Combat Information Centre). Mentre in totale la lunghezza dei nuovi sottomarini raggiungerà i 58,3 metri; il dislocamento in immersione raggiungerà le 1.750 tonn. L’allungamento incrementerà anche gli spazi per le casse del combustibile e quindi l’autonomia della piattaforma con il sistema propulsivo diesel/elettrico.
APPARECCHIATURE ECM, ECCM, ESM PRODOTTE DALL'ITALIANA ELETTRONICA SpA- Il contratto prevede la consegna di 2 sistemi per il primo lotto di due sottomarini più altri 2 sistemi come opzione per i lotti successivi. “Elettronica SpA” è già fornitrice degli apparati di Guerra Elettronica per i Programmi FREMM e PPA gestiti dall’OCCAR. La capacità di gestire lo Spettro Elettromagnetico attraverso l’utilizzo di sistemi di Difesa Elettronica supporta la capacità del sottomarino di operare in aree ostili ad alto rischio, in operazioni conflittuali e di peace-keeping. Il Sistema si integra funzionalmente e svolgerà compiti di auto-protezione, sorveglianza ed intelligence.
ANTENNE- I nuovi sottomarini disporranno di un’antenna RESM/CESM integrata, avanzata con elevate prestazioni, con dimensioni compatte e forma stealth, e con due ulteriori antenne: una di sorveglianza e scoperta nel campo radar e una di allarme.
IL NUOVO COMBAT MANAGEMENT SYSTEM LEONARDO “ATHENA MK.4”- Il Leonardo’s “Athena”® Combat Management System è una soluzione per la gestione avanzata del combattimento, modulare e scalabile. E' operativa su tre pattugliatori della Marina militare lituana classe FLYVEFISKEN (ordinativo di un programma di ammodernamento della Marina militare lituana per adeguare le proprie forze navali agli standard NATO); ed ha già equipaggiato unità navali maggiori e minori della Marina Militare italiana e degli Emirati Arabi Uniti.
IL CENTRO DI ADDESTRAMENTO E I SIMULATORI A TARANTO- La realizzazione di nuovo centro d’addestramento con simulatori dedicati sarà presso la Scuola Sommergibili della Marina Militare Italiana a Taranto.
di Antonio Frate
Suicide bombers in the new context of asymmetric warfare
- Dettagli
- Creato Venerdì, 04 Giugno 2021 10:26
- Ultima modifica il Venerdì, 04 Giugno 2021 10:28
- Pubblicato Venerdì, 04 Giugno 2021 10:26
- Scritto da Administrator
- Visite: 4790
The nature of contemporary conflicts has changed from traditional territorial conflicts between states, to conflicts between states and non-state actors with enormous disparity of means and with aims different from the conquest of territories. 'Asymmetric warfare' is an undeclared conflict, with considerable disparities in military or financial resources and in the status of the two contenders. Through the influence of Chinese strategic thinking in the 1990s, the term 'asymmetrical warfare' took on the meaning of a conflict conducted with scarce resources and unconventional methods of warfare to fill its military, technological and financial deficiencies, transforming weaknesses into strengths in order to hit the opponent where he does not expect it and create strong psychological shocks.
The strategic debate was influenced in particular by the literary success of the classic "Art of War" by Sun Tzu and above all by the book "War without limits: the art of asymmetrical warfare between terrorism and globalization" published in 1999 by Qiao Liang and Wang Xiangsui, two upper colonels of the Chinese Air Force.
Liang and Xiangsui indicated in the 1991 Gulf War the beginning of a mutation in the nature and function of war. War could be waged in any field: political, technological, commercial, financial, cultural or media, especially by combining and adding other methods to military methods in a hybrid way, in order to multiply the lethal effects, causing enormous damage.
The attacks of 11 September represent the definitive affirmation of the term asymmetrical warfare. In an asymmetrical conflict, heterogeneous parts fight: the protagonists, state or not, have unequal forces, are equipped differently, use different means and methods, pursue different aims. Asymmetry, therefore, consists in acting, organizing and reflecting differently from the opponent in order to maximize their strengths and take advantage of the weaknesses of the opponent. The belligerents who suffer from a strong technological inferiority often have to resort to unconventional weapons such as chemical, bacteriological, radiological, nuclear, improvised devices, and especially suicide martyrs.
Therefore, unlike the great majority of traditional war actions and the same majority of those carried out by the "old" terrorism, the tactic on the field of the new terrorism does not provide for the protection, as far as possible, of the life of its combatants, but, on the contrary, for its programmed destruction; in this context, the kamikaze are systems of arms that the commanders do not count on recovering and reusing. They are human containers to be lost, mere vectors of an explosive charge to be conducted on the target. In its dual application to the enemy and to oneself, thus, the human sacrifice from relative becomes absolute.
It is in this context of new terrorism, therefore, that the figure of the kamikaze re-emerges, considered the unconventional weapon par excellence.
di Noemi Genova
The last words of the martyrs
- Dettagli
- Creato Lunedì, 16 Novembre 2020 15:53
- Ultima modifica il Lunedì, 16 Novembre 2020 16:16
- Pubblicato Lunedì, 16 Novembre 2020 15:53
- Scritto da Administrator
- Visite: 6156
«I chose to say with my own body what the Arab leaders could not say. My body is a case of gunpowder that blows up enemies. To the Arab leaders who are watching, I say WAKE UP. Do your duty. It is shameful that Arab soldiers remain asleep while the daughters of Palestine fight. While they go towards their deaths». These are the last words of Ayat Akhras, taken from the traditional video-heading of the 16-year-old human-bomb, born and raised in the Dheisheh refugee camp in Bethlehem. It was recorded before being blown up in the name of the Alqsa Martyrs Brigades on 29 March 2002 in a supermarket on the outskirts of West Jerusalem. Ayat's mother says: «My little star was tender. She was very sweet. She was also always happy. And she was smart. She was one of the best at school. She never felt discouraged. She believed in the one God, Allah, like all of us. But she was modern. Only in public she used to cover her hair with the veil. Just like God wants. But she didn't wear the Jilbab . I didn't know about her contacts with the armed activists. If I'd known, I'd have locked her in the house. And we didn't even know that she had joined the Alqsa Brigades. But here everyone is fighting for our land. Oh, my daughter actually always had an interest in politics. And she cried a lot when she heard about Palestinians being killed by Israeli soldiers. But she was leading a normal life. She loved to study. She was in her high school and always said obsessively that she wanted to continue her studies. She dreamed of becoming a nurse or a journalist».
Another testimony is that of Reem al Rayashi:«Yes, yes, since I was 13 I've dreamed of becoming a martyr and dying for my people», says 20-year-old Reem at Rayashi in her video-heading. «I've always wanted to turn myself into mortal splinters against the Zionists and knock on the doors of Heaven with their skulls. I've always wanted to be the first woman to sacrifice herself in the name of Allah. And my joy will be complete when the parts of my body fly everywhere». Reem was hired by Hamas because she was an adulteress. And leaving her husband for another had stained herself with an unforgivable guilt for Islam. Only by martyrdom she could have regained her honour. On 14 January 2004 she exploded, killing 5 people and injuring 12.
«With this action I have decided to send the occupants the message that there is no security for the Jews on our land. To attack, according to God's will, the arrogants of the damn checkpoint and kill them». These are the words that the woman-lama left written in her spiritual will in a letter to her family. While in a second letter she asks her classmates not to forget at all to grow up, to educate their children in love with the Jihad. «Pray, pray, pray», concludes the text, «so that God will not fail to accept me as a martyr. Fight for the freedom of your country».
Imane and Sanae, 14-year-old Moroccan twins who were born together, decide to die together. And it is by martyrdom that they want to interrupt the life spent on the margins of society, to redeem the miserable existence with a striking gesture. As a kamikaze. «Because they have been too much fascinated by the attack of September 11th in the USA», say friends and acquaintances. Theirs is the classic profile typical of women-bombing: psychological graft poured into a mix of indoctrination and desire to clean up their image. In the neighborhood they are considered prostitutes, women who are now lost. To get by, they make do as they can. They ask for alms, they offer themselves. They don't have any real family behind them.
di Noemi Genova